Lastra di ghiaccio e sbandamento dell’auto: risarcimento negato?
Se la causa dell’incidente è un caso fortuito c’è responsabilità oggettiva dell’ente proprietario della strada? Quando c’è insidia o trabocchetto?
Lastra di ghiaccio scivolosa sulla strada: chi risponde dell’eventuale danno provocato all’auto che è sbandata? È vero che l’ente pubblico ha la custodia delle strade di sua proprietà e, quindi, deve risarcire i danni arrecati dalla mancanza di manutenzione, ma è anche vero che laddove vi sia una situazione di totale impossibilità di controllo del bene – come nel caso della lastra di ghiaccio formatasi, all’improvviso, durante la notte sul tratto stradale – non si può più parlare di responsabilità oggettiva. Approfondiamo l’argomento.
Sinistro stradale: è responsabile l’ente proprietario?
Secondo la Corte di Cassazione [1], esistono dei criteri alla luce dei quali valutare se l’ente proprietario sia in grado di intervenire tempestivamente in caso di pericolo per la circolazione formatosi sulla strada.
Uno di questi è l’estensione della strada stessa: tanto più è lunga, tanto meno è possibile un controllo diretto, immediato e costante.
In queste circostanze, anche la stessa opera di segnalazione e intervento richiede tempi più dilatati su vie più estese che su quelle piccole.
Un ulteriore requisito è anche la posizione geografica: una strada di montagna ha più possibilità di gelare di notte rispetto a una di pianura e, se nel primo caso si può ben individuare la zona pericolosa ed eventualmente interdirla al traffico, nel secondo ciò non avviene così facilmente.
Ulteriori variabili sono le caratteristiche morfologiche della strada, i sistemi di assistenza, i mezzi tecnologici che influenzano le aspettative degli utenti, ecc.
Sinistro: criteri per stabilire quando l’ente è responsabile
Alla luce di ciò, la responsabilità del proprietario della strada può essere così sintetizzata:
- il custode della strada ha sempre una responsabilità oggettiva (che prescinde, cioè, dalla sua colpa o dolo) per i danni provocati dalla strada stessa, salvo nel caso in cui il pregiudizio sia stato determinato da un caso fortuito, cioè da un evento non prevedibile e non eliminabile immediatamente;
- l’imprevedibilità e l’ineliminabilità nell’immediato del caso fortuito può dipendere, come appena detto, dall’estensione della strada, dalla sua posizione geografica, dalle caratteristiche della via, ecc.;
- in presenza del caso fortuito non vi è più una responsabilità oggettiva [2] del custode. In tali casi, allora, questi risponde solo dei danni provocati da insidie o trabocchetti [3]. Con una conseguenza di carattere pratico molto importante: se in ipotesi responsabilità oggettiva è il proprietario della strada a dover dimostrare il caso fortuito, nella seconda ipotesi è il danneggiato a dover provare il pericolo e l’insidia (si capovolge, insomma, l’onere della prova);
- nel caso della lastra di ghiaccio, tale pericolo viene fatto rientrare nell’ambito del “caso fortuito” e, dunque, il risarcimento viene negato se l’utente della strada non dimostra l’insidia o il trabocchetto.
Alla luce di tali insegnamenti, la giurisprudenza [4] ha recentemente ritenuto non responsabile il gestore/proprietario del tratto autostradale per il sinistro occorso a più veicoli in orario notturno, tutti colpiti da un pezzo metallico che si era appena staccato da un mezzo pesante transitato solo pochi istanti prima, rappresentando tale circostanza un caso fortuito al quale non era possibile porre rimedio.
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