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L’amministratore può accettare l’eredità per conto dei morosi?

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(@angelo-greco)
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Scopri se l’amministratore di condominio può agire per accertare l’accettazione tacita di eredità.

Una recente sentenza del tribunale di Milano ha affrontato un tema particolarmente interessante: la possibilità, per un condominio, di sostituirsi a un erede nell’atto di accettazione di eredità per poter, in tal modo, recuperare i propri crediti. La domanda posta ai giudici lombardi è stata la seguente: l’amministratore può accettare l’eredità per conto dei morosi.

Chi ha debiti ed accetta un’eredità sa bene che i propri creditori potranno pignorare i beni provenienti da tale successione, col conseguente rischio di vedersi espropriare il patrimonio che un tempo era dei genitori (con tutte le ripercussioni non solo di carattere economico ma anche affettivo che ciò comporta).

Proprio per questo, avviene spesso che chi è indebitato preferisca rinunciare all’eredità in favore dei propri fratelli oppure lasciare decorrere molto tempo prima di formalizzare l’accettazione, al fine di definire prima le proprie posizioni debitorie ancora pendenti.

Proprio per evitare questo comportamento elusivo, la legge consente ai creditori di sostituirsi all’erede nell’accettazione dell’eredità oppure di far accertare che questi, di fatto, ha già accettato l’eredità tacitamente. E difatti l’accettazione tacita – compiuta cioè con comportamenti che denotino la volontà di disporre dei beni della successione come se fossero propri – è equiparata all’accettazione espressa.

In ambito condominiale l’accettazione tacita potrebbe consistere nella conclusione di un contratto di affitto (non anche nella riscossione dei canoni) o nella votazione all’assemblea condominiale (non anche la semplice partecipazione). Ed ancora la voltura catastale è anch’essa, a maggior ragione, un atto di accettazione tacita dell’eredità. In ultimo si ha accettazione tacita quando l’erede, convivente con il defunto, non ha fatto l’inventario entro 3 mesi dal decesso di quest’ultimo e non ha comunicato, nei successivi 40 giorni, l’eventuale rinuncia all’eredità.

Leggi Quali sono gli atti di accettazione tacita dell’eredità?

Ecco, la questione che si è posta è se, in presenza di condotte come queste, l’amministratore di condominio ha la legittimazione per agire per far accertare che vi è stata l’accettazione tacita dell’eredità. Il vantaggio per il condominio è evidente: se l’erede era anche moroso, sarà possibile riscuotere i crediti aggredendo appunto il patrimonio derivante dall’eredità.

Ecco dunque cosa ha detto, in proposito, il Tribunale di Milano con la sentenza del 13 ottobre 2023 n. 8022.

Il condominio può accertare l’accettazione tacita dell’eredità?

Il Tribunale di Milano ha riconosciuto che il potere, in caso all’amministratore di condominio, di intraprendere azioni legali per l’accertamento dell’accettazione tacita o presunta di eredità da parte dei condòmini morosi. Questa decisione deriva da un caso specifico in cui un condominio, di fronte alla morosità di un comproprietario, ha necessitato di chiarire la situazione ereditaria dell’immobile per procedere con azioni esecutive.

In quali circostanze si può considerare erede puro e semplice?

L’accettazione tacita dell’eredità non è automatica con la semplice presa in possesso dei beni ereditari. Diventa tale solo quando, oltre a non avere redatto l’inventario entro tre mesi dall’inizio del possesso, si compiono atti che presuppongono la volontà di accettare l’eredità, e che non sarebbero legittimi se non nella qualità di erede, come stabilito dall’articolo 476 del Codice Civile.

La giurisprudenza identifica l’accettazione tacita attraverso il compimento di atti che dimostrano la volontà di accettare l’eredità e che sarebbero legittimi solo se compiuti da un erede. La denuncia di successione non è sufficiente poiché si tratta di un atto avente mere finalità fiscali, mentre – come abbiamo detto sopra – atti che hanno rilevanza sia fiscale che civile, come la voltura catastale, possono indicare un’accettazione tacita dell’eredità.

Quali sono le implicazioni per l’amministratore condominiale?

La sentenza del Tribunale di Milano apre la possibilità per gli amministratori condominiali di agire legalmente per accertare l’accettazione tacita di eredità, facilitando così la risoluzione di situazioni di morosità e la gestione di proprietà all’interno del condominio.

Poiché, peraltro, rientra nei poteri dell’amministratore la riscossione delle quote senza necessità di previa autorizzazione dell’assemblea, egli può agire direttamente, nominando un avvocato di propria fiducia non avendo bisogno di passare prima dal voto dei condomini.

Questo ampliamento delle competenze rafforza il ruolo dell’amministratore nella tutela degli interessi del condominio e nella gestione efficace delle complessità legali legate alle successioni.

Conclusioni

La sentenza n. 8022 del 2023 del Tribunale di Milano rappresenta un importante precedente che conferma e delinea i poteri dell’amministratore di condominio anche nel delicato contesto delle successioni ereditarie. La decisione non solo fornisce una guida pratica per gli amministratori di fronte a situazioni di morosità legate a questioni ereditarie, ma sottolinea anche l’importanza di una gestione informata e proattiva delle proprietà condominiali.

 
Pubblicato : 6 Febbraio 2024 15:15