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La provocazione giustifica la violenza domestica?

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(@raffaella-mari)
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Un uomo violento può giustificarsi dicendo che si è trattato della reazione a un attacco iniziato dalla compagna?

Una sentenza della Cassazione ha stabilito un importante precedente riguardo l’applicabilità dell’attenuante della provocazione in situazioni di violenza domestica. La sentenza n. 46893/23 ha escluso l’uso di tale attenuante in un caso in cui la violenza era stata esercitata da un uomo contro la compagna, nonostante fosse stata quest’ultima a iniziare il litigio.

Questo articolo analizza in dettaglio la sentenza e le sue motivazioni. Vedremo quindi se lo stato d’ira provocato da offese, ingiurie e comportamenti inappropriati del partner o del coniuge può essere considerato una provocazione che giustifica la violenza domestica.

Chi viene provocato può essere condannato per la violenza?

La Cassazione, con la sentenza n. 46893/23, ha precisato che l’inizio di un litigio da parte della compagna non legittima la risposta violenta dell’uomo.

I giudici pertanto hanno escluso la concessione dell’attenuante della provocazione.

L’imputato, condannato per lesioni personali, maltrattamenti e sequestro di persona, aveva fatto ricorso richiedendo l’applicazione di questa attenuante.

In quali circostanze viene esclusa l’attenuante della provocazione?

Il tribunale di Ravenna aveva condannato l’imputato a due anni di reclusione, stabilendo la sua responsabilità penale per i reati contestati.

L’imputato aveva successivamente fatto ricorso in Cassazione, sostenendo di aver agito in uno stato d’ira causato dall’iniziativa della donna di iniziare la contesa.

Per poter beneficiare dell’attenuante della provocazione, la Cassazione richiede che vi sia uno “stato d’ira” caratterizzato da un impulso emotivo incontenibile che determina la perdita dell’autocontrollo, e un “fatto ingiusto altrui” ossia un comportamento che violi le norme sociali o di costume.

La Corte ha stabilito che l’asserita iniziativa della donna di dare inizio al litigio non costituiva un “fatto ingiusto” che potesse giustificare la risposta violenta e vessatoria dell’imputato, escludendo così l’applicazione dell’attenuante della provocazione.

Qual è l’importanza di questa sentenza nel contesto della giustizia penale?

Questa sentenza stabilisce un importante criterio nella valutazione dell’attenuante della provocazione, soprattutto in casi di violenza domestica. Sottolinea che l’iniziativa di un litigio, anche se proveniente dalla parte più debole, non giustifica risposte violente e aggressive.

 
Pubblicato : 23 Novembre 2023 16:00