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La poligamia è reato in Italia?

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(@angelo-greco)
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Il reato di bigamia: caratteristiche e condizioni. La guida generale.  

La bigamia è quella situazione che si verifica quando una persona contrae un matrimonio pur essendo già legata da un altro matrimonio che abbia effetto e validità in Italia. Quindi è bigamo anche chi, pur essendo sposato nel proprio Paese e avendo tale matrimonio effetto nel nostro, si risposta in Italia o, viceversa, pur essendo già sposato in Italia, contrae un altro matrimonio nel proprio Paese. 

In Italia, la poligamia è reato. In particolare si parla del reato di bigamia, punito con la reclusione da uno a cinque anni, come stabilito dall’articolo 556 del codice penale. Dunque per far scattare il reato basta anche un solo matrimonio oltre a quello già contratto: proprio per questo la norma parla di “bigamia” e non di “poligamia”. 

In questo articolo, esploreremo il reato di bigamia in dettaglio, analizzando vari esempi, le sue conseguenze e le situazioni in cui si verifica.

Bigamia: definizione e conseguenze

La bigamia si verifica quando una persona contrae un nuovo matrimonio pur essendo già sposata. Si tratta di un reato che colpisce sia il bigamo che la persona che contrae il nuovo matrimonio con il bigamo, anche se non è a sua volta sposata (bigamia impropria). Se il bigamo induce in errore il nuovo coniuge sulla libertà dello stato civile, la pena può essere aumentata.

Esempi di bigamia includono un uomo che sposa una nuova donna pur essendo già sposato e una donna che sposa un uomo sposato, credendo che sia libero. In entrambi i casi, sia il bigamo che il nuovo coniuge sono colpevoli del reato di bigamia.

Cosa si rischia per il reato di bigamia

Il reato di bigamia è punito con la reclusione da 1 anno a 5 anni. La stessa pena viene applicata a chi, non essendo coniugato, contrae matrimonio con persona legata da matrimonio avente effetti civili. Un aumento di pena è previsto per chi ha indotto in errore la persona, con la quale ha contratto matrimonio, sulla libertà dello stato proprio o di lei (art. 556, comma 2, c.p.).

Nell’ipotesi aggravata prevista dal secondo comma dell’art. 556 cod. pen., il secondo coniuge del bigamo è, insieme al primo coniuge, persona offesa del reato, poiché, pur avendo concorso come coautore materiale alla realizzazione del delitto (che è necessariamente bilaterale), è, al tempo stesso, vittima dell’inganno posto in essere dal bigamo, sicchè, conseguentemente, ha diritto ad essere avvisato della richiesta di archiviazione, qualora abbia chiesto di esserne informato [1].

L’errore in cui incorre il cittadino italiano già coniugato che contrae matrimonio all’estero ritenendo non efficace il secondo matrimonio nell’ordinamento italiano non è scusabile [2].

Estinzione del reato di bigamia

Il reato di bigamia si estingue se il primo matrimonio del bigamo viene dichiarato nullo o se il secondo matrimonio viene annullato per cause diverse dalla bigamia. In tali circostanze, se vi è stata una condanna, cessano l’esecuzione e gli effetti penali.

Matrimoni contratti all’estero e bigamia

Anche i matrimoni contratti all’estero con cittadini stranieri possono essere considerati bigamia se una delle parti è già sposata. La nazionalità del coniuge e l’ignoranza della legge che regola la validità del matrimonio non sono rilevanti.

Unioni civili e bigamia

In Italia, le unioni civili tra persone dello stesso sesso sono equiparate ai matrimoni ai fini della legge penale. Pertanto, anche chi contrae due unioni civili o chi è già legato da un’unione civile e contrae un matrimonio è colpevole di bigamia.

Perché la bigamia è un reato?

La bigamia è considerata un reato perché offende la famiglia e la morale intese dall’ordinamento giuridico italiano. Inoltre, il reato di bigamia serve a rafforzare la tutela prevista dalla legge a favore del matrimonio e delle unioni civili, sottolineando l’importanza dell’unione tra due persone e il rispetto del vincolo coniugale.

Bigamia “di fatto” e poligamia

In Italia, esistono matrimoni poligamici, soprattutto tra persone di fede islamica, che seguono il precetto religioso di poter avere fino a quattro mogli. Tuttavia, queste unioni non sono perseguibili dalla legge italiana perché spesso i matrimoni celebrati in moschea non vengono registrati civilmente. Queste unioni, dunque, sono valide a tutti gli effetti per i musulmani e non costituiscono reato per lo Stato italiano, per il quale il matrimonio vero è solo quello registrato in Comune.

Quando ci si può sposare più volte senza che sia reato

Il cuore della questione riguarda il fatto che in Italia, una persona può sposarsi più volte senza incorrere nel reato di bigamia, purché l’unione non venga registrata civilmente. Questo crea una sorta di “zona grigia” nella quale matrimoni e unioni poligamici possono esistere senza essere perseguiti dalla legge. Tuttavia, è importante notare che questa situazione non è un’approvazione della poligamia da parte dello Stato italiano, ma piuttosto un riflesso delle diverse tradizioni religiose e culturali presenti nel Paese.

La poligamia in un contesto internazionale

La poligamia è legalmente accettata in alcuni Paesi, soprattutto in quelli di tradizione islamica e in alcuni Stati dell’Asia. Tuttavia, la maggior parte degli ordinamenti giuridici, compreso quello italiano, non consente la poligamia e considera la bigamia un reato. In un contesto internazionale, le questioni relative alla poligamia e alla bigamia possono diventare complesse, soprattutto quando si tratta di riconoscere matrimoni e unioni contratte in altri Paesi.

 
Pubblicato : 28 Marzo 2023 12:00