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La lettera di diffida serve davvero?

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(@mariano-acquaviva)
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Cos’è, a cosa serve e come si scrive una diffida? Cos’è la costituzione in mora e quali sono i suoi effetti? Come si interrompe la prescrizione?

Solitamente, davanti a una richiesta di assistenza, l’avvocato agisce scrivendo una lettera di diffida alla persona di cui il proprio cliente si lamenta. Si pensi al lavoratore che non riceve da mesi lo stipendio: prima di intraprendere una causa a tutti gli effetti, il legale invierà una comunicazione formale chiedendo al datore di adempiere al proprio obbligo, pena il ricorso all’autorità giudiziaria. È in questo preciso contesto che si pone la seguente domanda: la lettera di diffida serve davvero?

La risposta al quesito non può essere univoca: molto dipende dal tipo di circostanza che ha richiesto l’invio della missiva. E così, se a volte una diffida può essere completamente inutile, altre volte invece può essere determinante. Approfondiamo meglio la questione.

Cos’è una diffida?

La diffida è l’atto con cui si invita formalmente una persona a desistere da una certa condotta ovvero, al contrario, ad adempiere a un obbligo.

Carlo diffida Matteo dal proseguire con la propria condotta rumorosa.

Tommaso invia una diffida al gestore del bar che sta sotto casa intimandogli di non diffondere la musica al di fuori del proprio locale.

Gianluca scrive una diffida ad Angelo, chiedendogli di restituire i soldi che gli ha prestito.

A cosa serve una lettera di diffida?

La diffida serve ad avvertire una persona al fine di evitare un contezioso giudiziario. Ma non solo.

Una diffida scritta consente di interrompere il decorso della prescrizione, facendo sì che il tempo necessario a estinguere un diritto ricominci a decorrere daccapo.

La lettera di diffida, quindi, consente di azzerare il tempo utile alla prescrizione maturato sino a quel momento, consentendo a chi vanta il diritto (il creditore, solitamente) di avere più tempo per poterlo far valere.

Cos’è la costituzione in mora?

Diffida e costituzione in mora sono spesso confuse per via del fatto che, quasi sempre, la prima contiene anche la seconda, e viceversa.

Dal punto di vista giuridico, però, i concetti vanno tenuti distinti:

  • la diffida è l’invito a fare oppure a non fare qualcosa;
  • la costituzione in mora è la richiesta di adempimento che il creditore invia per iscritto al debitore inadempiente.

La conseguenza principale della costituzione in mora è quella di far scattare, nelle obbligazioni che hanno per oggetto una somma di danaro, il diritto agli interessi legali, anche se non erano dovuti precedentemente e anche se il creditore non prova di aver sofferto alcun danno.

Chi può scrivere una lettera di diffida?

La lettera di diffida può essere scritta dal diretto interessato, cioè da colui che intende trasmettere un certo messaggio a qualcun altro.

È però vero che, nella prassi, le lettere di diffide vengono scritte dagli avvocati, su incarico dei propri clienti.

La scelta di affidarsi a un legale trova spiegazione nella volontà che sia un professionista a scegliere le parole esatte per diffidare la controparte.

Inutile negare, poi, il maggior “impatto emotivo” che sortisce la lettera sottoscritta da un avvocato, preludio a un possibile contenzioso giudiziario.

Come si scrive una diffida?

Scrivere una diffida è piuttosto semplice: occorre solamente spiegare qual è la situazione di cui ci si lamenta e avvertire il destinatario di rispettare la legge, invitandolo quindi a desistere dal mantenere una certa condotta illecita oppure, al contrario, a eseguire una certa prestazione dovuta in virtù di un precedente obbligo (ad esempio, il pagamento di un debito derivante da un contratto sottoscritto in passato).

Perché la diffida abbia come effetto anche quello di interrompere la prescrizione occorre che nella lettera sia espressamente indicata la richiesta di adempimento indirizzata al destinatario. Tanto serve anche per la costituzione in mora.

Elemento fondamentale è la sottoscrizione in calce: una diffida non firmata non avrebbe valore.

Non è invece necessario fare riferimento ad articoli di legge né ricorrere a particolari formule: l’importante è che dalla lettera si evinca la richiesta del mittente.

Come si invia una diffida?

La diffida deve essere trasmessa per iscritto mediante raccomandata con avviso di ricevimento (racc. a/r), posta elettronica certificata (pec) oppure fax. Anche la consegna a mano va bene.

Ciò che conta è che al mittente rimanga una ricevuta che consenta di dimostrare l’invio e la corretta ricezione.

Diffida penale: cos’è?

Sebbene non molto frequente, anche in ambito penale è possibile fare ricorso a una diffida.

Tipico esempio è quello di chi, avendo subito un danno da un’aggressione, chiede al responsabile di risarcirgli i danni, pena la presentazione della querela.

Altro esempio consiste nella diffida inviata al gestore di un esercizio pubblico (bar, pub, ecc.) che, con le sue attività particolarmente rumorose, disturba il riposo delle persone. In un’ipotesi del genere, la diffida serve a intimargli il rispetto della legge, pena il ricorso alla polizia.

Con la diffida penale, quindi, si cerca di evitare l’inizio di un processo penale.

La diffida serve davvero?

La diffida, anche quando non raggiunge l’obiettivo di far ottenere al creditore quanto vorrebbe, è sempre utile perché sortisce sempre almeno due effetti:

  • l’interruzione della prescrizione;
  • la maturazione degli interessi, nelle sole obbligazioni pecuniarie.

La diffida, se coglie nel segno, ha l’indubbio pregio di consentire di risolvere bonariamente una vertenza, evitando un contenzioso giudiziario lungo e dispendioso.

Alla luce di ciò, prima di intraprendere qualsiasi azione legale vale sempre la pena di inviare una lettera di diffida alla controparte.

 
Pubblicato : 3 Dicembre 2023 09:15