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La guardia medica deve venire a casa?

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(@raffaella-mari)
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Visita domiciliare, si può denunciare per omissione d’atti d’ufficio il medico che sottovaluta la gravità dei sintomi.

Cosa accade quando una guardia medica rifiuta una visita domiciliare urgente? Esploriamo le implicazioni legali e i doveri di questa figura professionale, alla luce di una recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 11085/2024). I giudici hanno condannato il sanitario per aver sottovalutato i sintomi riferiti al telefono dal paziente, rifiutandosi così di accorrere. Cerchiamo allora di comprendere se e quando la guardia medica deve venire a casa.

Chi è la guardia medica e cosa fa?

La guardia medica, detta anche continuità assistenziale (CA), è un servizio medico che garantisce l’assistenza sanitaria durante gli orari in cui gli studi dei medici di base sono chiusi, tipicamente nelle ore serali, nei weekend, nei giorni festivi e nei prefestivi oppure quando il medico di base o il pediatra di libera scelta non sono reperibili.

Cosa fa la guardia medica?

Il ruolo principale della guardia medica è offrire un primo intervento sanitario per situazioni non critiche che tuttavia richiedono un’attenzione medica immediata, evitando così il sovraccarico dei pronto soccorso ospedalieri per casi non urgenti. Le principali attività comprendono:

  • visite domiciliari: quando un paziente non è in grado di recarsi presso il centro di guardia medica a causa della gravità della sua condizione o per altri impedimenti, i medici di guardia effettuano visite a casa per valutare la situazione e fornire le prime cure;
  • consulenze telefoniche: per i casi meno gravi o per ricevere semplici consigli medici, è possibile contattare la guardia medica tramite telefono. I medici forniscono indicazioni su come gestire piccoli disturbi o decidono se è necessaria una visita domiciliare;
  • prescrizione di terapie: in casi di necessità, la guardia medica può prescrivere farmaci per trattare condizioni acute o per il mantenimento di terapie croniche, garantendo la continuità terapeutica del paziente;
  • interventi d’emergenza: sebbene la guardia medica non sostituisca il pronto soccorso per le emergenze critiche, i medici di guardia sono preparati ad intervenire in situazioni urgenti, stabilizzando il paziente in attesa dell’arrivo dell’ambulanza, se necessario. Diversamente, possono effettuare visite presso lo stesso luogo ove questi sono situati.

Come funziona il servizio di guardia medica?

Il servizio di guardia medica è organizzato a livello territoriale, con sedi distribuite in modo da coprire diverse aree geografiche. Al di fuori degli orari di apertura dei medici di base, i cittadini possono recarsi direttamente presso il centro di guardia medica più vicino o contattare il servizio telefonicamente per ricevere assistenza.

È consigliabile rivolgersi alla guardia medica in caso di malattie improvvise o aggravamenti di condizioni esistenti che richiedono un intervento medico tempestivo, ma che non costituiscono un’emergenza critica per la quale è necessario recarsi al pronto soccorso. Esempi includono febbre alta, dolori acuti non gestibili con farmaci da banco, complicazioni di malattie croniche.

Compiti della guardia medica

Cosa può fare la guardia medica:

  • può prescrivere solo farmaci di prima necessità per il paziente visitato;
  • può eseguire visite specialistiche ed esami urgenti;
  • può rilasciare fogli di ricovero in caso di urgenza;
  • emette certificati di malattia per un massimo di 3 giorni.

Cosa non può fare la guardia medica:

  • non può eseguire prestazioni infermieristiche se non strettamente correlate alla visita medica urgente;
  • non può prescrivere ricette per terapie croniche, ossia di lungo termine;
  • non può rilasciare certificati per il rientro a scuola, attività sportive e malattia per lavoratori non turnisti;
  • non può prescrivere, se non urgenti, esami diagnostici e visite specialistiche;
  • non è autorizzata a prescrivere ricoveri che non siano di carattere urgente.

Cosa implica il dovere di intervento per la guardia medica?

I medici in servizio di guardia medica sono obbligati a rispondere prontamente alle richieste di intervento domiciliare, previa valutazione della necessità e dell’urgenza di ogni caso sulla base della sintomatologia descritta al telefono e della propria esperienza clinica. Questa valutazione discrezionale è fondamentale per garantire l’assistenza adeguata ai pazienti che necessitano di cure immediate.

Come viene valutata la decisione della guardia medica?

La Corte di Cassazione ha stabilito che, sebbene la valutazione dell’urgenza di una visita domiciliare spetti al medico di guardia, tale decisione può essere oggetto di critica da parte del giudice. I giudici possono cioè sindacare la scelta del medico analizzando gli elementi di prova e accertando se la valutazione sia stata effettuata in modo ragionevole e in conformità con i protocolli sanitari applicabili.

Quali sono le conseguenze del rifiuto ingiustificato di una visita?

La sentenza della Corte ha chiarito che il rifiuto ingiustificato di effettuare una visita domiciliare urgente, in presenza di una sintomatologia grave, integra il reato di rifiuto di atti d’ufficio. Tale condotta infatti può mettere in pericolo la salute o persino la vita del paziente. Pertanto quest’ultimo potrà anche procedere alla denuncia nei confronti del sanitario, entro tre mesi da quando si è verificato l’episodio.

La vicenda

Il caso esaminato dalla Corte riguardava un medico che aveva deciso di non intervenire nonostante i sintomi gravi descritti dalla moglie del paziente durante una telefonata. La diagnosi errata di una semplice gastroenterite e il mancato svolgimento della visita domiciliare, sebbene i sintomi indicassero la possibile presenza di una grave patologia cardiovascolare, hanno portato alla contestazione del reato di rifiuto di atti d’ufficio.

Reato di rifiuto d’atti d’ufficio per la guardia medica che rifiuta la visita nonostante la gravità

Il reato di rifiuto di atti d’ufficio rientra tra i delitti contro la Pubblica Amministrazione in quanto sanziona il rifiuto consapevole del medico di adottare atti, senza ritardo, per la tutela del diritto alla salute.

Per la condanna è sufficiente il cosiddetto dolo generico: non basta la generica negligenza, ma è sufficiente che l’agente abbia la consapevolezza che il proprio contegno omissivo violi i doveri impostigli dalla legge. Quindi deve essere cosciente della potenziale pericolosità dei sintomi comunicati dal paziente. La necessità d’intervento del medico addetto alla guardia va valutata caso per caso, secondo criteri di ragionevolezza desumibili dalla situazione concreta.

 
Pubblicato : 28 Marzo 2024 09:15