Farina di insetti, etichettatura che evidenzia i rischi dell’alcol, modifiche alla direttiva europea sul rendimento energetico degli edifici: cosa preoccupa Fi.

Non è certo la prima volta che esponenti della destra si dichiarino contrari alle novità proposte in Parlamento Europeo, dove spesso si discute di innovazioni. Solo poco tempo fa teneva banco la «carne artificiale», che alcuni esponenti della Lega avevano bollato come uno dei peggiori affondi all’economia italiana.

La delegazione di Forza Italia al Parlamento Europeo ha espresso oggi a Raffaele Fitto, ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il Pnrr, in missione a Bruxelles, grande preoccupazione riguardo a quattro dossier di cui si sta discutendo a livello Ue in questo periodo. Ne dà notizia la delegazione azzurra nell’Aula di Strasburgo.

La prima questione riguarda il rischio che la dieta mediterranea corre nel caso fosse adottata la proposta europea sul Nutriscore. «Bocciando l’85% dei prodotti Made in Italy con marchio Igp/Dop, il Nutriscore mette in pericolo circa 28 miliardi di esportazioni agroalimentari italiane insieme alle migliaia di imprese che ogni giorno rendono i nostri prodotti un unicum a livello mondiale», sottolineano gli eurodeputati azzurri.

Preoccupazione anche per le possibili modifiche alla direttiva europea sul rendimento energetico degli edifici (Epbd). Gli obiettivi che potrebbero essere fissati dalla direttiva, per Forza Italia, «non tengono minimamente conto delle realtà locali e l’Italia si troverà ad avere inadeguato energeticamente il 77,6% degli edifici, con implicazioni estremamente negative per le imprese italiane che dovranno adeguarsi agli standard stabiliti».

Anche il recente via libera, con il silenzio-assenso, della Commissione Europea alla normativa irlandese che prevede un’etichettatura di alcolici simile a quella per le sigarette suscita preoccupazione tra geli eurodeputati di Forza Italia. L’applicazione di tale normativa, infatti, «rappresenterebbe un pericoloso precedente soprattutto per le produzioni genuine risultato di secoli di cultura enoica come la nostra, con il conseguente danno per il mercato di esportazione di vino italiano che ogni anno fattura circa 8 miliardi».

Infine, l’introduzione nell’Ue di alimenti a base di farina di insetti «costituisce un serio pericolo per le nostre tradizioni alimentari e per le scelte dei consumatori. Occorre fare chiarezza sui metodi di produzione e gli stessi standard di tracciabilità imposti agli Stati membri devono necessariamente applicarsi ai nuovi prodotti provenienti da Paesi extra Ue».

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