La donna incinta deve portare la cintura di sicurezza?
In caso di gravidanza, è valida la multa per il mancato utilizzo delle cinture di sicurezza? Ci vuole un certificato medico?
L’uso delle cinture di sicurezza è imposto dal nostro codice della strada. Per quanto sia un presidio posto a tutela del conducente e dei passeggeri all’interno dell’auto, la legge lo pone come un vero e proprio obbligo giuridico. Tanto al fine di ridurre le conseguenze dannose derivanti dagli incidenti stradali, alleggerire i costi per la sanità pubblica e gli indennizzi assicurativi. Esistono però dei casi in cui, per validi impedimenti, si può evitare l’eventuale multa derivante dal mancato rispetto della norma. Un caso tipico è quello della gravidanza. In particolare, in questo articolo vedremo se la donna incinta deve portare la cintura di sicurezza. Ma procediamo con ordine.
Chi deve indossare le cinture di sicurezza?
Ai sensi dell’articolo 172 del codice della strada, sono tenuti a indossare le cinture di sicurezza:
- il conducente;
- il passeggero anteriore ossia colui che è seduto nel posto accanto al conducente;
- i passeggeri posteriori ossia coloro che sono seduti dietro il conducente;
- i bambini di età inferiore ai 12 anni o di altezza inferiore a 1,50 metri devono essere trasportati utilizzando appositi sistemi di ritenuta omologati (seggiolini auto), adeguati al loro peso e alla loro statura.
Bisogna indossare le cinture anche se si è trasportati da un taxi.
Quali sono le multe per il mancato utilizzo delle cinture di sicurezza?
Le sanzioni per chi non rispetta l’obbligo delle cinture di sicurezza variano a seconda della situazione:
- conducenti e passeggeri maggiorenni: in caso di mancato utilizzo, sia il conducente sia il passeggero maggiorenne possono essere multati. La multa va dai 83 ai 332 euro.
- il conducente subisce anche la decurtazione di 5 punti dalla patente. Ciò non vale invece per i passeggeri (diversamente ci sarebbe una discriminazione per coloro che sono titolari di patente e coloro che non lo sono);
- in caso di recidiva, entro due anni dalla prima violazione, si applica la sanzione accessoria della sospensione della patente da 15 giorni a 2 mesi;
- il conducente non risponde delle violazioni commesse dai passeggeri anche se ne è al corrente, salvo nel caso in cui si tratti di minorenne;
- difatti il minore di 18 anni non subisce sanzioni per il mancato uso delle cinture. La multa viene inflitta però al conducente, che ne è responsabile: la sanzione va da 83 a 332 euro oltre alla decurtazione di 5 punti dalla patente;
In caso di trasporto in taxi e auto a noleggio con conducente (NCC), i bambini possono viaggiare senza cinture di sicurezza se siedono sul sedile posteriore e sono accompagnati da persona di età di almeno 16 anni.
Quali sono le eccezioni alle cinture di sicurezza?
Alcune categorie di persone sono esentate dall’obbligo dell’uso delle cinture di sicurezza, tra cui:
- persone con particolari patologie fisiche solo se certificate da un medico.
- le donne in stato di gravidanza in condizioni di rischio particolari conseguenti all’uso delle cinture;
- le forze di polizia, polizia municipale e provinciale, le forze armate, gli addetti ai servizi antincendio e sanitari in caso di intervento di emergenza;
- gli istruttori di guida;
- gli addetti ai servizi di vigilanza privati che effettuano scorte;
- i conducenti dei veicoli per la raccolta e il trasporto dei rifiuti in servizio nei centri abitati;
Quanto alle persone affette da patologia, la stessa deve essere certificata dalla Unità Sanitaria Locale o dalle competenti Autorità Sanitarie di altro Stato membro dell’Unione Europea. Il certificato deve indicare la durata di validità e deve recare il simbolo previsto dalla Direttiva n. 91/671/CEE, art. 5 (qui sotto riportato).
Le donne in gravidanza devono indossare le cinture di sicurezza?
Erroneamente si ritiene che la gravidanza sia, già di per sé, una valida giustificazione per non indossare la cintura di sicurezza in auto. In verità non è così: le gestanti sono esonerate dall’indossare tali presidi di sicurezza solo se in possesso di una certificazione medica rilasciata dal ginecologo curante. Tale certificazione deve comprovare specifiche condizioni di rischio conseguenti all’uso delle cinture di sicurezza.
La donna incinta, pertanto, non può agire di propria iniziativa, decidendo se indossare o meno la cintura di sicurezza e stabilendo cosa è meglio o peggio per il proprio “pancione”. Anche lei è infatti tenuta a rispettare, come ogni altro automobilista, la regola generale che impone la cintura, salvo appunto un certificato medico che disponga il contrario. E ciò vale sia quando è lei stessa il conducente del veicolo, sia quando è trasportata da altri.
Non si dimentichi che, in fin dei conti, in caso di incidente stradale, sia pure di lieve entità, i rischi per il feto sarebbero di gran lunga superiori. Peraltro, proprio lo stato di gravidanza aumenta il rischio di essere proiettati fuori dall’abitacolo del veicolo.
Quando la donna incinta non deve portare la cintura di sicurezza?
Anche in assenza di certificato medico, tuttavia, la donna incinta può evitare la multa per il mancato uso delle cinture di sicurezza se dimostra la sussistenza di uno stato di necessità, ossia una condizione eccezionale, non prevedibile, che le impedisce di indossare tali presidi di sicurezza. Il che succede, ad esempio, in caso di immediato ricovero in ospedale per un pericolo di aborto. O nel caso in cui la stessa si stia recando dal ginecologo per problemi legati alla gravidanza e per farsi rilasciare il relativo certificato medico.
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