Legittima e collazione: scopriamo insieme se una casa acquistata da un genitore e poi donata al figlio va calcolata nella quota di eredità spettante a quest’ultimo e come influisce sulla legittima e la collazione tra gli eredi.

Ti stai chiedendo se la casa donata dal tuo padre entra nell’eredità che ti spetterebbe alla sua morte? Sei preoccupato per la divisione dei beni tra te e gli altri eredi? In questo articolo, analizzeremo la questione dell’eredità e delle donazioni, con particolare attenzione alla legittima e alla collazione. 

Partiamo da un esempio: Tizio regala al figlio Caio il denaro per comprare una casa. Non fa lo stesso con l’altro figlio Sempronio. Alla morte di Tizio, Sempronio pretende una quota superiore di quella di Caio sull’eredità di Tizio, avendo Caio già ricevuto un immobile in donazione (donazione indiretta). È legittima la pretesa di Sempronio? Vediamo cosa dice la legge.

Cosa si intende per donazione indiretta?

Una liberalità indiretta è un trasferimento di beni effettuato senza un contratto di donazione formale, ma che ha comunque l’effetto di arricchire il beneficiario. Ad esempio si realizza una donazione indiretta quando il padre, per donare al figlio una casa, bonifica sul conto di questi l’importo da versare al venditore oppure lo versa direttamente a quest’ultimo affinché intesti la casa al figlio.

Cos’è la lesione di legittima?

La lesione di legittima si verifica quando uno o più eredi legittimari ricevono meno della quota di eredità a loro riservata dalla legge. Per verificare se vi è stata lesione della legittima da parte del testatore, bisogna verificare non solo la distribuzione che questi ha fatto dei suoi beni col testamento ma anche con le donazioni precedenti, quando cioè ancora era in vita. Difatti non avviene di rado che un soggetto si spogli della parte più sostanziosa dei propri beni quando ancora è vivo, con atti di donazione. Ebbene, gli atti di donazione si considerano un’anticipazione sulla legittima.

Anche la donazione indiretta non si sottrae a questa regola: sicché il figlio che riceve una casa dal genitore tramite donazione indiretta potrebbe essere tenuto a conteggiarla nel calcolo della sua quota di legittima. Sicché, se agli altri eredi legittimari non è stata garantita la stessa quota, questi ultimi possono esercitare l’azione di riduzione per lesione della legittima entro 10 anni dalla morte del donante, chiedendo al donatario di restituire il bene della donazione.  

Leggi in proposito Quali son le quote degli eredi legittimari.

Cos’è la collazione e come funziona nel caso della casa donata?

La collazione è l’obbligo degli eredi di restituire all’eredità i beni ricevuti in donazione dal defunto, al fine di garantire una divisione equa tra gli eredi stessi. Nel caso della casa donata, la giurisprudenza tende a considerare oggetto della liberalità indiretta l’immobile stesso, e non il denaro utilizzato per l’acquisto. Pertanto, il beneficiario della donazione sarà tenuto a collazionare l’appartamento o il suo valore di mercato al momento dell’apertura della successione.

Esempio pratico

Tizio è deceduto senza lasciare testamento, lasciando due figli, Caio e Sempronio, come unici eredi. Prima della sua morte, Tizio aveva acquistato una casa intestandola a Caio. Sempronio chiede che il valore della casa sia incluso nella divisione dell’eredità, ma Caio si oppone. In questo caso, la casa costituisce una donazione indiretta e Caio deve collazionare l’immobile o il suo valore nella divisione dell’eredità.

Quali sono i diritti degli eredi in caso di lesione di legittima?

Se un erede legittimario ritiene di aver ricevuto meno della quota di eredità a lui riservata riservata dalla legge, può intraprendere un’azione legale per recuperare la sua parte. Questa azione, nota come “azione di lesione di legittima” o “azione di riduzione”, deve essere avviata tramite un avvocato e svolta in tribunale.