Ispettore del lavoro può controllare documenti aziendali?
In cosa consistono le verifiche effettuate dagli ispettori del lavoro presso le aziende? Si può fare segnalazione anonima?
L’ispettorato del lavoro ha il compito di tutelare i dipendenti, assicurandosi che le condizioni previste dalla legge e dai contratti siano rispettate. Si pensi, solo per fare un esempio, a tutte le volte in cui il datore fa sottoscrivere un contratto part time che, in realtà, cela un rapporto di lavoro a tempo pieno.
Con il presente articolo ci soffermeremo su un particolare aspetto della questione: vedremo cioè se l’ispettore del lavoro può controllare i documenti aziendali per verificare eventuali irregolarità. Approfondiamo l’argomento.
Che cos’è e cosa fa l’ispettorato del lavoro?
L’ispettorato del lavoro è un ente pubblico governativo a cui è affidato il compito di controllare le condizioni dei lavoratori subordinati in Italia.
L’ispettorato del lavoro deve verificare non solo che i dipendenti svolgano le loro mansioni nel rispetto della contrattazione collettiva, ma anche che gli stessi siano tutelati sul piano economico, previdenziale, della sicurezza e dell’igiene.
Ma non solo. L’ispettorato del lavoro si occupa del contrasto ai fenomeni di simulazione dei rapporti di lavoro, instaurati con il solo scopo di fruire indebitamente di prestazioni di sostegno al reddito o altri benefici.
L’ispettorato del lavoro, quindi, non verifica solamente se i diritti dei dipendenti sono tutelati, ma anche se questi ultimi, d’accordo con il datore, non cerchino di frodare lo Stato.
Dove si trova l’ispettorato del lavoro?
Gli uffici dell’ispettorato del lavoro sono presenti in tutt’Italia; per la precisione, sono localizzati in ogni provincia d’Italia, coordinati dalle quattro sedi interregionali che coprono l’intero territorio nazionale.
La capillare diramazione consente a qualunque lavoratore di poter raggiungere l’ufficio a sé più vicino.
Come fare denuncia all’ispettorato del lavoro?
L’ispettorato del lavoro può essere contattato telefonicamente, per email o pec, tramite posta raccomandata oppure recandosi di persona presso l’ufficio territoriale competente (quello presente nel capoluogo di provincia, in pratica). I recapiti e gli indirizzi sono ovviamente diversi a seconda dell’ufficio prescelto.
Il sito istituzionale dell’ispettorato nazionale del lavoro ha messo a disposizione un apposito modulo da trasmettere all’ufficio territoriale per chiedere un intervento ispettivo presso la sede aziendale.
Per la precisione, l’intervento può essere chiesto per:
- ottenere la regolarizzazione rapporto di lavoro in nero;
- regolarizzare un rapporto che, pur non essendo in nero, è svolto con modalità diverse da quelle indicate nel contratto. È il classico caso, già sopra esemplificato, del contratto part time che nasconde invece un full time;
- ottenere il pagamento di spettanze non ricevute, come ad esempio la retribuzione, la tredicesima o la quattordicesima, il trattamento di fine rapporto, ecc.;
- segnalare altre irregolarità, quali orari e tempi di lavoro, pause e riposi, impianti di videosorveglianza non regolari, ecc.
Per ulteriori approfondimenti, si legga l’articolo dal titolo Come si fa a mandare l’ispettorato del lavoro?
Il dipendente che ha timore di segnalare il proprio datore può ricorrere a una denuncia anonima all’ispettorato del lavoro.
Cosa può fare l’ispettore del lavoro?
Una volta effettuata la segnalazione, l’ispettorato invia i propri dipendenti affinché pongano in essere i controlli del caso.
Gli ispettori, come detto inizialmente, non indagano soltanto sull’eventuale presenza di lavoratori in nero, ma possono verificare ogni aspetto relativo al rapporto di lavoro, dal trattamento economico dei dipendenti e dei collaboratori alla contribuzione, dalla tutela della salute e della sicurezza in azienda al diritto alle prestazioni per infortuni e malattie.
Innanzitutto, va detto che il personale agisce spesso “in borghese”, cioè indossando abiti civili che non facciano capire al datore di essere sotto “indagine”.
Prima di intervenire in azienda, infatti, l’ispettorato è solito effettuare un periodo di osservazione da cui capire se realmente il datore ha commesso qualche irregolarità.
L’ispettore può attendere fuori dalla sede di lavoro per verificare a che ora effettivamente smontano i dipendenti.
Dopo questa prima “analisi”, il personale dell’ispettorato può entrare in azienda e cominciare la propria attività.
Gli ispettori possono raccogliere le dichiarazioni dei dipendenti e anche quelle del datore di lavoro stesso.
L’acquisizione delle dichiarazioni dei dipendenti può avvenire anche al di fuori del posto di lavoro, previo consenso degli stessi.
Gli ispettori possono poi entrare nella sede e nei luoghi ove si svolge l’attività lavorativa per verificare che sia tutto a norma: impianti di videosorveglianza, dispositivi di sicurezza, condizioni igieniche, ecc.
Le operazioni vengono verbalizzate dall’ispettore, affinché dell’attività venga lasciata traccia.
Se ci sono irregolarità immediatamente percepibili, l’ispettore invita il datore a rimuoverle: si tratta di un ordine contro cui è ammesso ricorso, entro quindici giorni, al direttore dell’ispettorato territoriale del lavoro, ma che, se non rispettato, comporta l’obbligo del pagamento di una multa.
Se rileva delle irregolarità non particolarmente gravi, l’ispettorato può avviare il tentativo di conciliazione sulle questioni segnalate.
L’ispettore del lavoro può controllare i documenti aziendali?
Tra i poteri dell’ispettore del lavoro rientra anche quello di accesso alla documentazione aziendale.
Per la precisione, il personale inviato dall’ispettorato del lavoro può chiedere di prendere visione dei documenti in possesso del datore che non sono verificabili mediante un controllo “da remoto”, cioè accedendo online alle banche dati dell’Inps, dell’Inail, ecc.
Gli ispettori, nello specifico, possono esaminare il libro unico del lavoro e ogni altra documentazione contabile pertinente con gli obblighi contributivi e il riconoscimento delle prestazioni.
Se la documentazione non è tenuta presso la ditta, l’ispettore, oltre ad adottare i relativi provvedimenti sanzionatori, richiama la persona interessata a tenere tale documentazione sul luogo di lavoro.
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