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Invio email a più destinatari: è diffamazione aggravata?

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(@raffaella-mari)
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Scopri se l’invio di un’email offensiva a più destinatari costituisce fa scattare l’aggravante della diffusione su internet. Esaminiamo una recente sentenza della Cassazione.

L’invio di email è diventato uno strumento di comunicazione comune nella società moderna, ma cosa succede quando un messaggio contiene contenuti diffamatori? In particolare, l’invio di un’email offensiva a più destinatari costituisce diffamazione aggravata? Una recente sentenza della Cassazione (sent. n. 31179/2023) ha fornito un’interessante risposta. In questo articolo, esamineremo gli aspetti legali dell’invio di email diffamatorie a più destinatari e le implicazioni che ciò comporta.

Cos’è l’aggravante della diffamazione aggravata?

Come noto l’articolo 595 del Codice penale punisce la diffamazione. Quest’ultima costituisce tutt’oggi un reato, a differenza dell’ingiuria (l’offesa riferita direttamente in faccia alla vittima) che invece è solo un illecito civile.

La diffamazione – che consiste nell’offendere l’altrui reputazione in assenza della vittima e in presenza di almeno due persone – comporta l’applicazione di una pena più severa (la cosiddetta “aggravante”) quando la dichiarazione offensiva raggiunge un numero ampio di persone. In particolare l’articolo 595 comma 3 del cod. pen. stabilisce che «Se l’offesa è recata col mezzo della stampa o con qualsiasi altro mezzo di pubblicità, ovvero in atto pubblico, la pena è della reclusione da sei mesi a tre anni o della multa non inferiore 516 euro».

L’aggravante della diffamazione aggravata è una circostanza che rende più grave il reato di diffamazione. Di base infatti la pena è la reclusione fino a un anno o la multa fino a 1.032 euro.

Inizialmente, l’aggravante era associata alla diffusione a mezzo stampa; ma, con l’avvento delle nuove tecnologie come internet, la nozione si è ampliata a quella della «pubblicità». In questo modo si è voluto includere anche tutte le comunicazioni che avvengono tramite web come email, pec, siti, social network, forum, ecc.

Qual è la differenza tra offesa per email e quella tramite social network o siti?

La Cassazione opera un importante distinguo. Sicuramente la diffamazione effettuata tramite siti internet, social network e forum è in grado di determinare un danno maggiore per la vittima perché può raggiungere un numero potenzialmente illimitato di destinatari. Invece la mail o la PEC – così come del resto il messaggio in una chat di WhatsApp – sono indirizzati a soggetti determinati e ben individuabili sin dall’inizio.

L’invio di email diffamatorie a più destinatari: è diffamazione aggravata?

Proprio per quanto abbiamo appena detto, l’invio di una mail o di una PEC dal contenuto offensivo non può essere equiparato a un commento denigratorio su un social o sul forum di un sito proprio per il numero di destinatari limitati nel primo caso e illimitati nel secondo. Dunque alla spedizione di un’email diffamatoria non si applica l’aggravante dell’uso del mezzo di pubblicità.

È estremamente interessante il ragionamento che fa la Cassazione: non è l’uso di internet in sé a far scattare l’aggravante, bensì lo specifico strumento utilizzato per comunicare l’opinione diffamatoria. Siti web e commenti postati sui social sono considerati i più pericolosi per tale diffusività, ma lo stesso non può dirsi per la posta elettronica; anche se si tratta di mezzi telematici che utilizzano tutti la rete.

Risultato: secondo la recente sentenza della Cassazione, l’invio di un messaggio di posta elettronica (certificata o semplice) a più destinatari non costituisce di per sé l’aggravante del reato di diffamazione. Al contrario, la pubblicazione di un medesimo messaggio su siti web o social media si presume diffusa a un numero indeterminato di destinatari, e quindi l’aggravante si applica.

L’accessibilità delle caselle di posta elettronica istituzionali

La sentenza prende atto della giurisprudenza che considera l’invio di una mail diffamatoria a una casella di posta elettronica istituzionale, potenzialmente accessibile da più soggetti, come un caso in cui l’aggravante della diffamazione aggravata si applica. Questo è particolarmente rilevante per le caselle di posta elettronica consultabili non solo dal destinatario, ma anche dagli addetti alla corrispondenza.

 
Pubblicato : 19 Luglio 2023 12:00