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Intossicazione e gastroenterite in villaggio vacanze: chi ne risponde?

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(@paolo-florio)
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Pacchetti vacanze “tutto compreso”: gastroenterite nel villaggio turistico e responsabilità dell’agenzia di viaggi e del tour operator.

Il tema trattato in questo articolo riguarda la cosiddetta responsabilità da vacanza rovinata ossia la responsabilità di agenzie di viaggi e tour operator in caso di intossicazione alimentare e gastroenterite subita da un turista durante un pacchetto turistico all inclusive. La Cassazione, con un’ordinanza depositata il 18 gennaio 2023 [1], ha accolto il ricorso di una famiglia che durante un soggiorno in un villaggio vacanze, previsto da un pacchetto proposto dal tour operator e venduto dall’agenzia di viaggi, ha subito dei gravi problemi di carattere intestinale. In particolare i ricorrenti erano stati colpiti da una gastroenterite e costretti a ricoverarsi in ospedale a causa dei cibi o delle bevande consumati all’interno del villaggio. 

La sentenza della Suprema Corte è importante perché indica chi risponde delle intossicazioni alimentari e delle gastroenteriti subìte in un villaggio vacanze. A chi bisogna chiedere i danni e, in caso estremo, citare in tribunale? Il villaggio, l’hotel o comunque la struttura ricettiva? L’agenzia viaggi che ha venduto i biglietti? Oppure il tour operator che ha organizzato il soggiorno?

Secondo i giudici bisogna innanzitutto distinguere il tipo di contratto concluso dal turista. 

C’è innanzitutto il contratto di viaggio vacanza «tutto compreso» e c’è invece il contratto di organizzazione o di intermediazione di viaggio.

Nel caso di contratto all inclusive, l’organizzatore (ossia il tour operator) e il venditore di pacchetti turistici (ossia l’agenzia viaggi) sono entrambi tenuti ad una prestazione improntata alla diligenza professionale, qualificata dalla specifica attività esercitata, in relazione ai diversi gradi di specializzazione propri del rispettivo specifico settore professionale. Essi devono impiegare le energie e i mezzi normalmente ed obiettivamente necessari o utili – in relazione alla natura della rispettiva attività esercitata – per l’esatto adempimento della prestazione dovuta ed al soddisfacimento dell’interesse creditorio del turista-consumatore di pacchetti turistici, nonché ad evitare possibili eventi dannosi.

Nel pacchetto turistico tutto compreso si fa riferimento, infatti, ad una combinazione di elementi costituiti dal trasporto, dall’alloggio e da servizi turistici agli stessi non accessori (itinerario, visite, escursioni con accompagnatori e guide turistiche) allo «scopo di piacere» in cui si sostanzia la «finalità turistica». Le attività ed i servizi vanno considerati nella loro unitarietà funzionale non già singolarmente e separatamente. Il contratto di viaggio tutto compreso (pacchetto turistico o package) è diretto a realizzare l’interesse del turista-consumatore al compimento di un viaggio con finalità turistica o a scopo di piacere, sicché tutte le attività e i servizi strumentali alla realizzazione dello scopo vacanziero sono essenziali e qualificano la causa e il contratto stesso. 

Dunque, tanto l’agenzia viaggi quanto il tour operator assumono, nell’ambito del rischio di impresa, la responsabilità nei confronti dell’acquirente e pertanto hanno una responsabilità solidale. Il che significa, in termini pratici, che il cliente che abbia avuto disguidi nel corso della propria vacanza, può agire sia contro l’una che contro l’altro, evitando invece di avviare l’azione di responsabilità contro la struttura ricettiva. 

Così, l’organizzatore e il venditore di pacchetti turistici sono tenuti a risarcire qualsiasi danno subito dal consumatore a causa della fruizione del pacchetto turistico. Essi rispondono per il mancato o inesatto adempimento sia delle prestazioni direttamente eseguite che di quelle effettuate dall’hotel o dal villaggio della cui opera comunque si avvalgano per l’adempimento della prestazione da essi dovuta.

Il caso concreto è l’incubo delle famiglie: acquistato un pacchetto turistico “all inclusive” per il soggiorno in un villaggio turistico, dopo due giorni dall’arrivo, prima un figlio, poi l’altro e infine la moglie vengono colpiti da gastroenterite e ricoverati nell’ospedale locale. Anche altri 20 ospiti del medesimo villaggio erano stati ricoverati per i medesimi disturbi intestinali, causati da cibi o bevande consumati nel villaggio. 

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Pubblicato : 20 Gennaio 2023 11:00