Interrogatorio a distanza: cos’è e come funziona?
Quali sono i diritti della persona sentita dal magistrato? Come si svolge l’interrogatorio da remoto con strumenti di videocollegamento?
L’interrogatorio può essere un momento decisivo all’interno del procedimento penale: ascoltando l’indagato, infatti, il magistrato potrebbe convincersi della sua innocenza o, al contrario, della sua colpevolezza. La riforma Cartabia ha introdotto la possibilità che tale atto possa svolgersi anche “da remoto”, utilizzando opportuni mezzi di videocollegamento. Cos’è e come funziona l’interrogatorio a distanza? Vediamo cosa dice la legge.
Cos’è l’interrogatorio?
L’interrogatorio è il momento di confronto tra l’indagato e l’autorità giudiziaria (come vedremo, giudice o pubblico ministero a seconda dei casi).
Con l’interrogatorio, il soggetto sospettato di aver commesso un crimine decide di sottoporsi alle domande che gli verranno poste direttamente dalle autorità.
Quanti tipi di interrogatorio?
La legge prevede diversi tipi di interrogatorio, differenti per funzione e per magistrato:
- interrogatorio investigativo, disposto dal pubblico ministero, il quale invita l’indagato a comparire accompagnato dal proprio difensore;
- interrogatorio difensivo, richiesto direttamente dall’indagato, solitamente dopo aver ricevuto l’avviso di conclusione delle indagini;
- interrogatorio di garanzia, svolto davanti al giudice per le indagini preliminari quando l’indagato è sottoposto a una misura cautelare, come ad esempio gli arresti domiciliari o la custodia in carcere. Scopo dell’interrogatorio di garanzia è quello di verificare il permanere delle condizioni che legittimano la misura cautelare.
Quali sono i diritti dell’interrogato?
A prescindere dal tipo di interrogatorio, l’indagato gode sempre delle stesse tutele, e cioè:
- ha diritto a un avvocato;
- può rifiutarsi di rispondere alle domande;
- può mentire impunemente, senza temere di commettere reato.
Tutto ciò che viene detto durante l’interrogatorio potrà essere usato contro l’indagato nel corso del processo. E così, se l’indagato dovesse involontariamente confessare, non potrà più ritrattare, nel senso che quelle dichiarazioni verrebbero portate in giudizio [1].
Cos’è l’interrogatorio a distanza?
La riforma Cartabia ha previsto che l’interrogatorio di garanzia possa svolgersi da remoto, cioè con la partecipazione mediante videocollegamento, su richiesta dell’indagato o del suo difensore [2].
Si tratta di una particolare modalità di svolgimento del normale interrogatorio, che non ne muta la funzione né le caratteristiche. Approfondiamo meglio l’argomento.
Come funziona l’interrogatorio a distanza?
Va innanzitutto detto che l’interrogatorio di garanzia a distanza non è un diritto assoluto dell’indagato: la legge dice infatti che «il giudice può autorizzare la persona sottoposta a misura cautelare e il difensore che ne facciano richiesta a partecipare a distanza all’interrogatorio».
Ciò significa che il giudice potrebbe anche non accogliere la richiesta di svolgimento dell’interrogatorio da remoto, ad esempio se è consapevole del fatto che il suo ufficio non può garantire un’adeguata connessione internet.
È peraltro possibile anche che l’interrogatorio di garanzia si svolga in modalità mista, con il solo difensore che partecipi da remoto mentre il suo assistito si trova fisicamente davanti al giudice.
Non sembra invece possibile che il giudice possa imporre l’interrogatorio a distanza, costringendo quindi indagato e imputato a collegarsi da remoto, e ciò sia perché si finirebbe con l’imporre ai predetti (soprattutto all’indagato) di munirsi di mezzi di videocollegamento, sia perché violerebbe il diritto dell’interrogato a essere sentito di persona.
L’interrogatorio a distanza deve svolgersi con l’indispensabile supporto di adeguati mezzi di collegamento audiovisivo: non è quindi possibile che l’interrogatorio venga reso senza che l’indagato sia visibile al giudice, come se si stesse svolgendo una telefonata.
Secondo la legge, infatti, il luogo in cui si trovano le persone che compiono l’atto o che partecipano all’udienza a distanza è equiparato all’aula di udienza [3].
Ciò significa che il giudice deve poter sentire e vedere sia l’indagato che l’imputato, esattamente come se fossero in presenza.
Da tanto deriva che l’interrogatorio a distanza potrà svolgersi solamente se le parti assicurano di poter garantire un idoneo collegamento audio e video.
E infatti, il collegamento audiovisivo è attuato, a pena di nullità, con modalità idonee a salvaguardare il contraddittorio e l’effettiva partecipazione delle parti e a assicurare la contestuale, effettiva e reciproca visibilità delle persone presenti nei diversi luoghi e la possibilità per ciascuna di essa di udire quanto viene detto dalle altre.
Se l’indagato da interrogare si trova in carcere, il collegamento avverrà direttamente dal penitenziario, sempre garantendo l’idoneità della connessione da remoto. L’avvocato difensore, invece, potrà scegliere se raggiungere il proprio assistito oppure collegarsi dal suo studio.
Quali atti si possono svolgere a distanza?
Sebbene tra i diversi tipi di interrogatorio solo per quello di garanzia sia prevista la modalità da remoto, la legge [4] ammette in maniera generica la possibilità di ricorrere agli strumenti di videocollegamento per ogni tipo di atto che l’autorità giudiziaria deve compiere, ovviamente nei limiti del possibile.
Ciò significa che le regole previste nel paragrafo precedente possono applicarsi anche ad altre ipotesi, come ad esempio all’assunzione delle sommarie informazioni dalla persona indagata.
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