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Interesse composto: cos’è e come si calcola

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(@paolo-remer)
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La definizione di interesse composto e la formula per ricavarlo: a cosa serve e perché è importante.

L’interesse composto è la regola d’oro per chi investe nei mercati finanziari e ha l’obiettivo di incrementare il proprio capitale. Albert Einstein lo definiva come «l’ottava meraviglia del mondo», ed affermava che «chi lo capisce guadagna, chi non lo capisce ne paga il prezzo». In effetti sfruttare l’interesse composto – che, come vedremo, si basa su due fattori essenziali: il rendimento e il tempo – è il modo migliore per massimizzare i guadagni nel lungo periodo.

Vediamo, dunque, cos’è e come si calcola l’interesse composto: le applicazioni pratiche della formula, che ti potrà sembrare quasi “magica”, sono innumerevoli e consentono di trarre notevoli profitti ha chi ha tempo a disposizione e pazienza di aspettare che i rendimenti maturino.

Che cos’è l’interesse composto?

L’interesse composto è la capitalizzazione degli interessi, che vengono inseriti nel montante del capitale investito in modo da generare a loro volta un rendimento. Si tratta di un meccanismo differente dall’interesse semplice, in base al quale la percentuale viene applicata allo stesso capitale, ma senza incrementarlo.

L’interesse composto, invece, è molto più potente perché opera ad accumulo: in poche parole, gli interessi producono a loro volta interessi. In termini pratici, l’interesse composto rappresenta una strategia con la quale è possibile incrementare il rendimento generato da un investimento, reinvestendo sempre i profitti ottenuti – ad esempio, i dividendi azionari e le cedole obbligazionarie o dei titoli di Stato – invece di ritirarli periodicamente dalla piattaforma o lasciandoli liquidi ed improduttivi sul conto deposito.

Questo sistema consente di aumentare l’importo investito che genera il profitto periodico, perciò gli interessi maturati saranno sempre più alti nel tempo in quanto calcolati su un valore più elevato. Nei primi anni il meccanismo è quasi impercettibile, ma nel lungo periodo la capitalizzazione degli interessi opera in modo sempre più esponenziale e genera un risultato enorme, come vedremo fra poco negli esempi.

Qual è la differenza tra interesse semplice e interesse composto?

Una volta stabilita la definizione di interesse composto, è facile capire la differenza rispetto all’interesse semplice: in quest’ultimo gli interessi non si cumulano in modo da produrre a loro volta interessi, e perciò il capitale di riferimento – detto anche montante – rimane sempre uguale nonostante l’addizione periodica del tasso di interessi semplici.

Invece la potenza dell’interesse composto sta nel fatto che gli interessi ottenuti alla fine di ogni periodo di riferimento – ad esempio, un anno – si capitalizzano, e perciò vanno a loro volta a produrre interessi successivi e sempre maggiori, grazie alla formula esponenziale che ora ti descriviamo.

Come si calcola l’interesse composto?

L’interesse composto si ottiene con la questa formula matematica:

M = C x (1 + r)^t

I fattori che entrano in gioco nella formula sono i seguenti:

  • M è il montante, cioè il valore del capitale rivalutato;
  • C è il capitale iniziale investito;
  • r è l’ammontare degli interessi maturati;
  • t indica la durata dell’investimento.

In termini più semplici, il valore complessivo dell’investimento è dato dal capitale iniziale moltiplicato per gli interessi e la durata dell’operazione: questo implica che più lungo è il periodo dell’investimento maggiore sarà l’interesse composto generato e la somma ottenuta al termine.

Un esempio di interesse composto

Per capire meglio come funziona l’interesse composto di un investimento e qual è la sua forza, facciamo un esempio. Immaginiamo di investire 10.000 euro con un interesse netto del 8% l’anno, ottenendo dopo 12 mesi un rendimento di 800 euro. A questo punto potremmo incassare gli interessi e lasciare intatto il capitale di 10mila euro, oppure reinvestirli, in modo da farli produrre interessi a loro volta. In questo caso al termine del secondo anno avremo più di 800 euro, e precisamente 864 euro; alla fine del terzo anno il rendimento sarà di 933 euro, e così via, con crescita esponenziale. Dopo 20 anni, grazie all’interesse composto, i 10mila euro iniziali saranno diventati 46.609, con un rendimento del 366%. E dopo 30 anni il risultato sarà di 100mila euro: il capitale si è decuplicato.

La forza dell’interesse composto, quindi, si manifesta con il tempo. Viceversa, con l’interesse semplice il rendimento sarebbe stato molto inferiore: dopo 20 anni gli interessi maturati sarebbero stati pari a 16mila euro (800 euro all’anno per 20 anni) anziché di 36.609 euro, e dopo 30 anni il divario sarebbe aumentato: 24mila euro di interessi semplici, a fronte di 90.626 di interessi composti.

Interesse composto: come sfruttarlo

La durata totale dell’investimento influisce moltissimo sull’interesse composto. Si tratta infatti di un sistema particolarmente conveniente per operazioni di lungo periodo, anche di 20, 30 o 40 anni.

In definitiva, reinvestire i rendimenti permette di aumentare il guadagno potenziale futuro senza utilizzare nuovi fondi. Inoltre, è possibile incrementare questo meccanismo con apporti periodici di nuove risorse, aggiungendo questi importi ai guadagni generati dall’interesse composto.

 
Pubblicato : 21 Maggio 2023 12:00