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Infortunio della donna che bada alla casa c’è risarcimento?

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(@angelo-greco)
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Chi non lavora ma fa la casalinga può ottenere un risarcimento così possono averlo anche i membri della sua famiglia.

Quando un lavoratore subisce un infortunio, l’INAIL interviene per compensare la perdita della sua capacità lavorativa, ossia la capacità di produrre reddito, essenziale per il sostentamento dei propri cari. Ma se a farsi male è una casalinga cosa succede? Per l’infortunio della donna che bada alla casa c’è risarcimento?

La risposta si chiarisce considerando la situazione di una famiglia in cui un membro si dedica a tempo pieno alla gestione della casa, occupandosi delle pulizie, della cucina, della cura dei bambini e dell’organizzazione quotidiana. Questa persona rappresenta il fulcro attorno al quale ruota l’armonia domestica. In caso di infortunio, che la renda incapace di assolvere a questi compiti, la famiglia potrebbe trovarsi in serie difficoltà, necessitando di sostituire il suo lavoro, spesso ricorrendo a servizi esterni a pagamento, come una domestica, un’assistente familiare o una babysitter.

Il lavoro domestico viene risarcito? 

Ebbene, bisogna sapere che la legge in Italia riconosce che il lavoro fatto in casa è importante tanto quanto un lavoro fuori casa. Sempre la legge stabilisce anche che se una persona non può più fare le faccende domestiche a causa di un incidente causato da qualcun altro (il caso più classico è l’incidente stradale), questa ha diritto a ricevere un risarcimento. Questo risarcimento serve per “pagare” in qualche modo il lavoro che non può più essere fatto. E non solo: il diritto al risarcimento spetta anche ai suoi cari i quali, appunto, devono rinunciare all’attività lavorativa della vittima.

Il motivo per cui si dà questo risarcimento non è solo per la fatica fisica, ma anche per tutte quelle cose che la persona faceva per far stare bene la famiglia, come prendersi cura dei bambini o organizzare la casa. Se tale soggetto non può più svolgere tali incombenze, la famiglia perde qualcosa di prezioso che aveva prima, e questo “qualcosa” ha un valore anche in denaro.

Chi può chiedere questo risarcimento? Non importa se sei un uomo o una donna, se sei sposato o single. Se facevi le faccende di casa e ora non puoi più farle a causa di un incidente causato da qualcun altro, hai diritto a chiedere il risarcimento:

  • per i danni fisici (il cosiddetto “danno biologico” calcolato sulla base delle tabelle che variano il risarcimento in base alla percentuale di invalidità);
  • per la sofferenza che hai patito (il cosiddetto “danno morale”),
  • anche per il cosiddetto “lucro cessante” ossia la perdita di capacità lavorativa e la necessità di farti sostituire da qualcun altro nelle faccende domestiche.

Anche i tuoi familiari, che ora perdono il tuo aiuto in casa, possono avere diritto al risarcimento.

Facciamo un esempio pratico: Maria si occupa della casa e della famiglia. Un giorno, mentre va a fare la spesa, ha un incidente causato da un altro autista e si fa molto male. Ora Maria non può più cucinare, pulire o prendersi cura dei bambini come prima. La sua famiglia deve pagare una persona per fare queste cose o cambiare completamente il modo di vivere. In questo caso, Maria (e forse la sua famiglia) può chiedere un risarcimento per il lavoro che non può più fare.

Per ottenere il risarcimento, Maria deve dimostrare che l’incidente l’ha resa incapace di fare le faccende di casa e che prima dell’incidente si occupava di queste cose. Poi, si deve calcolare quanto vale il lavoro che faceva in casa, per capire quanto dovrebbe essere il risarcimento.

Le prove per ottenere il risarcimento

Per fare in modo che Maria e la sua famiglia ricevano il risarcimento del lucro cessante, devono mostrare chiaramente come l’incidente abbia influenzato la loro vita quotidiana. Maria deve dimostrare che prima dell’incidente gestiva le faccende domestiche da sola e che ora, a causa delle sue ferite, non può più farlo o trova molta difficoltà. Questo può includere documentazione medica che attesta la sua inabilità, testimonianze che confermano il suo ruolo attivo nelle faccende domestiche e ogni altra prova che mostri come la sua capacità di curare la casa e la famiglia sia stata compromessa.

Calcolare quanto Maria e la sua famiglia dovrebbero ricevere come risarcimento per luco cessante non è così semplice come sommare delle spese. Bisogna considerare tutto ciò che Maria faceva, dalle pulizie quotidiane alle attività più complicate come gestire gli impegni di tutta la famiglia. Per dare un valore economico a queste attività, si possono usare alcuni parametri, come quanto guadagnerebbe una persona assunta per fare lo stesso lavoro (basandosi sul contratto nazionale dei lavoratori domestici) o calcolare il risarcimento come se fosse il triplo di una pensione minima.

Tuttavia, è importante capire che il lavoro di Maria non è valutato solo in base al tempo speso a pulire o cucinare. Maria coordinava la vita familiare, si prendeva cura dei bambini e assicurava che tutto funzionasse armoniosamente. Questo tipo di lavoro va oltre il semplice elenco di compiti e ha un valore più grande per la famiglia. La Corte di Cassazione ha detto che quando si calcola quanto vale il lavoro di una persona che fa la casalinga bisogna pensare anche a queste cose, non solo a quanto tempo passava a pulire.

Inoltre, se la famiglia di Maria deve ora pagare qualcuno per fare il lavoro che faceva lei, anche questa spesa va considerata nel calcolare il risarcimento. Questo significa che se prima dell’incidente non dovevano pagare nessuno e ora devono assumere una persona, il costo di questa persona è parte del danno che l’incidente ha causato.

Il risarcimento del danno biologico e morale

È molto più facile ottenere il risarcimento del danno biologico: questo infatti viene calcolato sulla base di una consulenza tecnica che viene fatta da un perito, nominato dall’assicurazione (nel caso di incidenti stradali) o dal giudice (se la vicenda è finita con una causa).

Sarà sempre bene munirsi di un proprio consulente di parte quando ci si presenta dinanzi al perito, il quale possa contraddire eventuali valutazioni del danno non corrette.

Il danno morale infine viene determinato sulla base di quanto appare giusto al giudice nel caso concreto. Si dice che viene liquidato in via equitativa: non ci sono quindi tabelle come il danno biologico.

 
Pubblicato : 5 Febbraio 2024 09:45