L’operazione che Lei ha descritto rientra tra le ipotesi di donazioni indirette.

E infatti, Lei è vero che agisce quale procuratore speciale di Sua madre per la vendita dell’immobile di quest’ultima a terzi.

Tuttavia, i proventi della vendita vengono trasmessi sul Suo conto corrente, tramite assegni circolari a Lei intestati.

Pare ovvio che l’intestazione degli assegni a Suo nome dovrà risultare dalla procura speciale, altrimenti sarebbe difficoltoso per il Notaio rogante ammettere tale modalità di pagamento.

E difatti, la donazione indiretta consiste in un negozio che, pur non avendo la forma della donazione, sia mosso da uno spirito di liberalità e produca l’effetto di arricchire gratuitamente il beneficiario, cosicché la volontà di donare rileva soltanto indirettamente dalla rigorosa valutazione di tutte le circostanze del caso concreto, entro i limiti in cui siano tempestivamente e ritualmente dedotte e dimostrate in causa (Tribunale Roma, sez. X, 22/08/2022, n. 12569).

I problemi potrebbero risiedere nel fatto che tale donazione potrebbe essere contestata da altri eredi legittimi, ma Lei ha riferito di essere figlio unico e, quindi, nessun problema potrebbe sorgere in tal senso.

L’eventuale ideazione di un prestito infruttifero poteva essere utile per evitare l’applicazione delle imposte; tuttavia, la donazione indiretta non sconta imposte se è “collegata” a un atto (come la compravendita immobiliare) soggetto a Iva o a imposta di registro.

Nemmeno è tassata se non risulta da un atto scritto soggetto a registrazione.

Questo è quanto stabilito dalla sentenza di Cassazione n. 13133/16.

Per tali ragioni, non rinvengo motivi per cui Lei debba essere costretto a disciplinare una scrittura privata con Sua madre.

Articolo tratto dalla consulenza resa dall’avv. Salvatore Cirilla