forum

In quale caso i deb...
 
Notifiche
Cancella tutti

In quale caso i debiti dei genitori passano ai figli?

1 Post
1 Utenti
0 Reactions
33 Visualizzazioni
(@angelo-greco)
Post: 3141
Illustrious Member Registered
Topic starter
 

Cosa rischiano i figli per i debiti dei genitori? Come evitare di subire un pignoramento.

Sono in molti a chiedersi cosa rischiano i figli se i genitori hanno debiti e come tutelarsi da eventuali pignoramenti.

In linea generale la legge stabilisce che dei debiti risponde solo colui che li ha contratti e, se è sposato in regime di comunione dei beni, anche il coniuge (quest’ultimo però nei limiti però del 50%).

Tuttavia ci sono dei casi in cui i debiti dei genitori passano ai figli. Ciò può avvenire innanzitutto con la morte del genitore, ossia con l’apertura della successione e l’accettazione dell’eredità. Se è vero infatti che, durante la vita dei genitori, i debiti restano a loro carico, dopo la loro morte la situazione può cambiare: i figli infatti possono ereditare i debiti dei genitori se accettano l’eredità.

Non è l’unico caso in cui i figli possono rispondere dei debiti dei genitori. Approfondiremo tutte le ipotesi qui di seguito.

Che succede ai debiti di un genitore dopo la sua morte?

I debiti di un genitore defunto possono ricadere sui figli solo nel caso in cui questi accettino l’eredità.

Prima della morte del genitore, i suoi creditori non possono pertanto mai rivalersi sui figli, neanche se questi convivono.

Non possono farlo neanche prima dell’accettazione dell’eredità, in forza del semplice legame di parentela. Quindi, se dopo la morte del genitore, il creditore pretende il pagamento dai figli che ancora non hanno accettato l’eredità, questi ultimi possono ignorare la richiesta.

Se un figlio accetta l’eredità eredita non solo il patrimonio del genitore ma anche i suoi debiti. Egli pertanto può essere soggetto a pignoramenti che tuttavia saranno proporzionali alla sua quota ereditaria, ma mai per l’intero debito. Tra gli eredi infatti non sussiste una responsabilità solidale ma una responsabilità parziaria: ciascuno risponde dei debiti del genitore entro i limiti della percentuale del patrimonio ereditato.

Come evitare di ereditare i debiti?

Per non ereditare i debiti è necessario rinunciare all’eredità. La rinuncia all’eredità si può fare solo dopo la morte del genitore, mai prima (diversamente non avrebbe valore).

Si può rinunciare all’eredità in due modi:

  • con una dichiarazione espressa rilasciata al notaio o al cancelliere del tribunale del luogo di ultima residenza del genitore;
  • lasciando decorrere 10 anni dal decesso senza accettare l’eredità. Difatti, in assenza di accettazione, l’eredità si considera rinunciata.

Tuttavia è bene sapere che l’accettazione dell’eredità può avvenire anche in forma tacita, ossia con comportamenti concludenti. Quindi è bene sapere che, nel corso dei 10 anni dalla morte del genitore, non bisogna compiere nessuno di tali atti, altrimenti si ereditano i debiti del defunto. Ad esempio l’accettazione tacita dell’eredità scatta in caso di:

  • utilizzo dei beni del defunto;
  • affitto dei beni del defunto o la vendita;
  • voltura della proprietà dei beni del defunto al catasto con intestazione a nome dell’erede;
  • prelievo dal conto corrente del defunto successivo alla sua morte (se invece il prelievo viene effettuato anche un secondo prima del decesso, esso non determina l’accettazione dell’eredità).

Per un elenco più esaustivo leggi Quando c’è accettazione tacita dell’eredità.

Dunque, per evitare un pignoramento, i figli non devono intestarsi i beni del genitore defunto o utilizzarli in alcun modo che possa essere interpretato come accettazione tacita dell’eredità.

Cosa rischia il figlio convivente con il genitore?

Il figlio che, prima della morte del genitore, conviveva con lui ha tempi più stretti per rinunciare all’eredità ed evitare di rispondere dei debiti del genitore stesso. Egli deve:

  • entro 3 mesi dal decesso chiedere al tribunale di nominare un ufficiale giudiziario che rediga un inventario dei beni del defunto;
  • entro i successivi 40 giorni, rinunciare all’eredità o dichiarare di accettarla con beneficio di inventario.

Il mancato rispetto di tali termini fa scattare l’accettazione dell’eredità e quindi la responsabilità per i debiti del genitore.

Come evitare un pignoramento per i debiti del genitore?

C’è un secondo modo per evitare che i propri beni possano essere pignorati dai creditori del genitore defunto: con l’accettazione dell’eredità con beneficio di inventario. In questo caso, l’erede risponde dei debiti del padre non già con il suo patrimonio personale (quello cioè di cui era proprietario prima dell’accettazione dell’eredità) ma con quello ricevuto in successione e nei limiti del suo valore. I creditori del genitore defunto potranno quindi pignorare solo i beni che il figlio ha ricevuto in eredità e nient’altro.

Quali debiti dei genitori non si trasmettono ai figli?

Non tutti i debiti dei genitori ricadono sui figli. Alcuni di questi infatti non passano agli eredi, neanche se questi accettano l’eredità. Si tratta dei seguenti debiti:

  • multe stradali;
  • sanzioni amministrative;
  • sanzioni penali;
  • sanzioni tributarie (resta comunque dovuta l’imposta non versata);
  • debiti di gioco;
  • debiti per scommesse;
  • mantenimento all’ex coniuge o ai figli;
  • alimenti ai parenti in grave stato di bisogno;
  • obbligazioni di carattere personale, in ragione delle particolari doti del debitore (ad esempio la realizzazione di un quadro).

Non si trasmettono agli eredi neanche i debiti che, nel frattempo, sono caduti in prescrizione ossia per i quali il creditore non ha più inviato lettere di solleciti e diffide.

Quando un figlio è responsabile dei debiti del genitore in vita?

Ci sono due casi in cui il figlio può rispondere dei debiti del genitore in vita.

Vediamo il primo. Se un figlio ha prestato fideiussione a favore del genitore, può essere soggetto a pignoramenti indipendentemente dalla morte del genitore. E non c’è modo di liberarsi dalla garanzia fideiussoria se la banca non ha accettato di liberare il figlio (di solito al riconoscimento di altre garanzie).

Attenzione poi al figlio convivente col genitore. Sebbene questi non risponda dei debiti del genitore ancora in vita, se quest’ultimo dovesse subire un pignoramento dei beni mobili, l’ufficiale giudiziario potrebbe pignorare tutto ciò che trova in casa presumendo che sia di proprietà del debitore anche se acquistato dal figlio. Spetterebbe a quest’ultimo dimostrarne la proprietà con fatture o altre ricevute d’acquisto.

Cosa può fare il genitore per tutelare il suo patrimonio?

Il genitore che voglia tutelare il suo patrimonio potrebbe donare i beni ai figli prima della sua morte. Tuttavia la donazione è revocabile dai creditori entro cinque anni dimostrando che, all’esito di tale atto, il debitore è rimasto privo di altri beni utilmente pignorabili.

Un’altra soluzione è la vendita. In questo caso il creditore che voglia agire in revocatoria non deve dimostrare solo il danno prodotto da tale atto (ossia l’assenza di altri beni pignorabili) ma anche la conoscenza di tale danno da parte dell’acquirente (il che si può presumere in caso di rapporti di parentela tra le parti).

Se il creditore è il fisco e il debito è superiore a 50mila euro per Iva o Irpef, l’intestazione o la vendita dei beni del debitore può implicare, in capo a questi, un’incriminazione per il reato di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte.


FAQ

I figli sono automaticamente responsabili dei debiti dei genitori?

I figli non sono automaticamente responsabili dei debiti dei genitori. La responsabilità sorge solo in caso di accettazione dell’eredità. I creditori possono esigere il pagamento solo in proporzione alla quota ereditaria ricevuta e non per l’intero debito.

Come si può evitare di ereditare i debiti?

La rinuncia all’eredità è il modo principale per evitare di ereditare i debiti. Questa rinuncia può essere espressa o tacita, e può avvenire entro 10 anni dalla morte del genitore. È importante sapere che non è possibile rinunciare all’eredità preventivamente.

Cosa comporta la fideiussione?

Se un figlio ha prestato fideiussione in favore del genitore, i creditori possono pignorare i suoi beni anche prima della morte del genitore. In questo caso, il figlio resta vincolato alla garanzia fideiussoria fino a quando la banca non accetta di liberarlo.

Come evitare il pignoramento dei creditori?

Per evitare il pignoramento, il figlio non deve intestarsi i beni del genitore defunto, usarli, darli in affitto o prelevare soldi dal conto del genitore dopo la sua morte. Questi comportamenti possono essere interpretati come accettazione tacita dell’eredità e conseguente responsabilità per i debiti.

Quali rischi corre il figlio convivente?

Il figlio convivente deve prestare attenzione in due situazioni: se il genitore subisce un pignoramento, gli oggetti in casa potrebbero essere prelevati, a meno che il figlio non dimostri la loro proprietà. Inoltre, il figlio convivente ha meno tempo per rinunciare all’eredità rispetto a un figlio non convivente.

 
Pubblicato : 23 Novembre 2023 09:15