In Italia si può avere un figlio con due papà?
In Italia, la trascrizione dell’atto di nascita di bambini con due papà rimane un argomento controverso. La recente sentenza della Cassazione ne delinea gli aspetti legali.
Vi siete mai chiesti se in Italia un bambino può avere legalmente due papà? Qual è l’approccio riguardo ai bambini nati all’estero tramite procreazione assistita e gestazione per altri? Queste domande sono al centro di una recente decisione della Corte di Cassazione. Nel seguente articolo, esploreremo le sfaccettature di questa questione e cercheremo di chiarire il quadro legislativo attuale alla luce anche dei chiarimenti già forniti sul tema dalla Corte Costituzionale.
In Italia, è possibile per un bambino avere due papà?
A questa domanda, la risposta attuale è negativa. Nonostante le aspettative e i cambiamenti socio-culturali, l’Italia non consente ancora la trascrizione dell’atto di nascita di bambini con due papà, a seguito di procreazione assistita e gestazione per altri realizzata in un Paese estero che invece consente tale tecnica (da noi non è ancora ammessa).
Cosa dice la recente sentenza della Corte di Cassazione?
Il 21 settembre 2023, con la sentenza n. 26967, la Cassazione ha respinto un ricorso presentato da un uomo che chiedeva la trascrizione dell’atto di nascita del suo bambino. La sentenza della Suprema Corte sottolinea che, nonostante le aspettative iniziali dopo l’intervento della Corte Costituzionale, il problema della regolamentazione delle coppie gay che vogliono avere figli non è stato risolto dal Parlamento.
Quale riconoscimento è possibile per questi bambini?
Secondo la Prima Sezione Civile, il minore ha un «diritto fondamentale al riconoscimento, anche giuridico, del legame affettivo instaurato e vissuto con il genitore d’intenzione». Questo riconoscimento è garantito solo attraverso un istituto: quello dell’adozione in casi particolari, come previsto dall’art. 44, comma 1, lett. d) della L. n. 184 del 1983. Quindi bisogna attendere che il figlio diventi maggiorenne. Questo strumento consente di conseguire lo stato di figlio e dall’altro di riconoscere giuridicamente il legame di fatto con partner omosessuale del genitore generico che ne ha condiviso il disegno procreativo concorrendo alla cura del bambino sin dal momento della sua nascita.
E riguardo ai provvedimenti giurisdizionali stranieri?
Anche quando un giudice straniero riconosce il legame di filiazione tra un minore e un genitore d’intenzione italiano, il divieto assoluto di surrogazione di maternità, come previsto dall’art. 12, comma 6, della L. n. 40 del 2004, pone un ostacolo. Tale divieto mira a proteggere la dignità umana, sia nella sua dimensione soggettiva che oggettiva.
Perché la surrogazione di maternità è considerata lesiva?
La legislazione italiana considera la surrogazione di maternità lesiva della dignità della persona umana. Di conseguenza, anche quando la surrogazione è frutto di una scelta libera e consapevole della donna, senza ricompense economiche e revocabile fino alla nascita del bambino, non è possibile per i giudici escludere questa lesione.
Conclusione
L’argomento della trascrizione dell’atto di nascita per bambini con due papà in Italia rimane complesso e delicato. Sebbene la sentenza della Corte di Cassazione del 2023 offra ulteriori dettagli sul quadro legale, le sfide e le questioni irrisolte persistono. La speranza è che il legislatore intervenga presto per colmare le lacune esistenti e garantire i diritti di tutti i bambini e le loro famiglie.
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