Il risarcimento di un’auto danneggiata dall’acqua per colpa di un’alluvione può essere garantito dall’assicurazione o, se non coperto, dai soggetti responsabili della manutenzione idrica o dalle misure governative come il Comune.

Una forte alluvione, l’allagamento delle strade, l’acqua che raggiunge la soglia delle porte delle abitazioni può essere una sciagura non solo per i residenti ma anche per le relative auto parcheggiate a livello della strada. Quando il motore si danneggia e l’abitacolo interno risulta completamente fradicio, è necessario chiedersi, in caso di alluvione, chi risarcisce l’auto danneggiata.

La risposta dipende da vari fattori tra cui, in particolare, il tipo di assicurazione sulla vettura contratta dal proprietario e l’eventuale responsabilità riconducibile al Comune nella manutenzione delle strade, delle strutture di scolo dell’acqua, delle risorse idriche nell’area colpita. Ma come funzionano esattamente le regole e cosa dice la legge? Cerchiamo di fare il punto della situazione.

Quando l’assicurazione copre i danni all’auto per l’alluvione?

Se l’auto è assicurata per danni causati da eventi atmosferici, l’assicurazione del veicolo si occuperà dei costi. Tuttavia, la somma erogata sarà pari al valore di mercato dell’auto un giorno prima dell’alluvione. Non è quindi possibile ottenere il ripristino “a nuovo” del veicolo se il valore di quest’ultimo è inferiore alla spesa necessaria per la sua riparazione.

In altri termini, l’assicurato potrebbe ricevere un risarcimento insufficiente a sostituire il motore o comunque a poter rimettere in moto il veicolo se il valore di quest’ultimo era basso. In questi casi, salvo diverso contenuto nella polizza, l’assicurato potrà ottenere il residuo risarcimento dal Comune (ma solo alle condizioni che vedremo qui di seguito).

Che succede in assenza di copertura assicurativa?

Se l’auto non è assicurata per danni atmosferici, la questione diventa più intricata. Bisogna prima individuare chi era responsabile della manutenzione delle risorse idriche dell’area allagata, di solito un ente pubblico come il Comune. L’ente locale potrebbe essere responsabile nella misura in cui si dimostri che i canali e le grate di scolo delle acque piovane erano intasati da foglie, terra, pietre e altri detriti che, di norma, andrebbero rimossi proprio per evitare che l’inondazione delle strade in presenza di forti piogge.

Se, però, non c’è un elemento di colpa dell’Amministrazione, allora il danneggiato non ha alcun modo per farsi risarcire.

Successivamente, si deve presentare una dettagliata richiesta di risarcimento danni.

Quando il Comune è responsabile?

Per ottenere il risarcimento in base all’articolo 2051 del Codice Civile, è necessario dimostrare che il danno è stato causato da una manutenzione inadeguata o assente della zona da parte dell’ente responsabile. Al contrario, l’ente può escludere la propria responsabilità dimostrando che l’evento era del tutto imprevisto e fortuito, impossibile da evitare (è il cosiddetto caso fortuito). Le semplici piogge superiori alla media, che non integrino un vero evento eccezionale e fuori dal comune, non possono essere una giustificazione.

La stessa responsabilità del Comune non si limita solo alle auto danneggiate dalle piogge ma anche a eventuali magazzini, garage e “sotto interrati “che siano risultati allagati a seguito dell’alluvione eccezionale. Di tanto abbiamo già parlato in Cosa fare in caso di alluvione.

L’onere della prova

Al cittadino danneggiato quindi non basta, nella richiesta di risarcimento, dimostrare di aver subito un danno: dovrà anche fornire la prova della responsabilità dell’amministrazione a cui invece, per esonerarsi da ogni colpa, spetterà dimostrare il cosiddetto «caso fortuito».