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Il parente che spende per ristrutturare può detrarre?

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(@angelo-forte)
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Vorrei acquistare un immobile e intestarlo a mio figlio e mia nipote. Poi dovrei addossarmi tutte le spese di ristrutturazione dell’immobile. Potrò poi dedurne il 50%? Come fare?

La normativa in vigore, come chiarisce la stessa Agenzia delle Entrate nella sua guida (Ristrutturazioni edilizie: le agevolazioni fiscali; aggiornamento ottobre 2022 – disponibile sul sito dell’Agenzia), prevede:

  • la detrazione del 50% delle spese sostenute dal 26 giungo 2012 al 31 dicembre 2024 per i lavori effettuati sulle singole unità abitative con un limite massimo di spesa annuo di 96.000 euro per ciascuna unità immobiliare (per le somme che saranno pagate dal 1° gennaio 2025 in poi la detrazione scenderà al 36% con un limite massimo di spesa di 48.000 euro per ciascuna unità immobiliare);
  • che i lavori che usufruiscono della detrazione sono quelli indicati nelle lettere b), c), d) del d.p.r. n. 380 del 2001 e cioè lavori di manutenzione straordinaria, di restauro e risanamento conservativo e di ristrutturazione edilizia;
  • che la detrazione vada ripartita in 10 quote annuali di pari importo (nell’anno in cui la spesa è sostenuta ed in quelli successivi).

Può usufruire di questa detrazione anche il familiare convivente del proprietario dell’immobile sul quale saranno eseguiti i lavori di ristrutturazione (per familiare si intende il coniuge, i parenti entro il terzo grado – quindi anche i genitori del proprietario dell’immobile – e gli affini entro il secondo grado).

Perciò la detrazione di cui stiamo trattando spetta anche se è il genitore e nonno del proprietario a sostenere interamente la spesa (occorre però che bonifici e fatture siano intestati al genitore/nonno, cioè a lei nel nostro caso).

E’ anche necessario, oltre a quanto detto sin qui, che il parente che sostiene le spese (nel nostro caso lei, cioè il genitore/nonno del proprietario) conviva con il proprietario dell’immobile: questo vuol dire che (come ha chiarito l’Agenzia delle Entrate con circolare n. 7/E del 27 aprile 2018) se lei vorrà portare in detrazione le spese di ristrutturazione sostenute per l’immobile intestato a suo figlio e sua nipote (precisiamo che i genitori, cioè suo figlio nel nostro caso, hanno l’usufrutto legale sui beni o su quote di beni di proprietà dei rispettivi figli minorenni) dovrà:

  • fin dall’inizio dei lavori convivere con suo figlio e con sua nipote nell’immobile oggetto di ristrutturazione (non è invece necessario che la convivenza con suo figlio e sua nipote permanga per tutto il periodo in cui fruirà della detrazione).

E’ perciò consigliabile che nell’immobile che dovrà essere ristrutturato lei, fin dall’inizio dei lavori, abbia la residenza insieme a suo figlio e sua nipote (avere la stessa residenza anagrafica, infatti, facilita la dimostrazione della convivenza in caso di contestazioni da parte dell’Agenzia delle Entrate).

Infine precisiamo che, fermi restando tutti gli altri requisiti indicati, le eventuali autorizzazioni comunali per l’esecuzione dei lavori di ristrutturazione possono anche essere intestate al proprietario dell’immobile e non a chi fruisce della detrazione (circolare Agenzia delle Entrate n. 24/E del 10 giugno 2004).

Articolo tratto dalla consulenza resa dall’avv. Angelo Forte

 
Pubblicato : 16 Settembre 2023 06:00