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Il medico di base deve rispondere al telefono?

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(@mariano-acquaviva)
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Reperibilità telefonica del medico di famiglia: cosa dice la legge? Le visite a domicilio sono obbligatorie? Quando si ricorre alla guardia medica?

Il medico di famiglia fornisce cure e assistenza sanitaria quando non occorre un ricovero presso una struttura ospedaliera né una visita specialistica. Per ottenere i suoi servizi è sufficiente essere residenti nel Comune in cui esercita la professione ed aver effettuato la scelta negli elenchi dei medici convenzionati con il Servizio sanitario nazionale presso l’Asl di appartenenza. Con il presente articolo ci occuperemo di una specifica questione: vedremo cioè se il medico di base deve rispondere al telefono.

In altre parole, si tratta di comprendere se al medico di famiglia è imposta la reperibilità telefonica oltre che quella presso il suo studio. Approfondiamo l’argomento.

Chi è il medico di famiglia?

Il medico di famiglia (o medico di base) è il professionista che assicura assistenza sanitaria gratuita ai cittadini.

Non si tratta di un dipendente pubblico ma, come detto, di un libero professionista che presta il suo servizio in convenzione con il Servizio sanitario nazionale.

Cosa fa il medico di base?

Il medico di base offre assistenza sanitaria nei casi non urgenti, quando occorre diagnosticare patologie e prescrivere farmaci per i quali non serve necessariamente il parere di un medico specialista.

Il medico di famiglia valuta le cure e gli approfondimenti necessari per i pazienti, regolando l’accesso ad esami, visite specialistiche, ricoveri e trattamenti (farmacologici e non).

Insomma: dopo una prima attività diagnostica, il medico di base prescrive farmaci, esami diagnostici più approfonditi oppure visite specialistiche.

Il medico di famiglia può anche effettuare piccoli interventi ambulatoriali per i quali non occorre la somministrazione dell’anestesia.

Per tutte queste ragioni, si è soliti affermare che il medico di base è il collegamento tra il cittadino e il Servizio sanitario nazionale.

Il medico di famiglia deve visitare a domicilio?

Tra i compiti del medico di famiglia v’è anche quello di effettuare visite domiciliari presso il luogo in cui si trova il paziente che ha bisogno di assistenza.

È tuttavia il medico a decidere se si tratta di un caso grave e urgente e se il paziente è effettivamente non trasportabile in studio.

Qualora reputi ingiustificata la richiesta, il medico può rifiutare la visita a domicilio oppure decidere di farsi pagare.

Per quanto riguarda le tempistiche, le visite domiciliari sono eseguite di norma nel corso della stessa giornata oppure entro le ore 12 del giorno successivo, compreso il sabato.

Da questo punto di vista, però, il medico è lasciato libero di organizzare la propria attività.

Pertanto, ci sono medici che si dedicano alle visite domiciliari in orari prestabiliti della giornata, ad esempio prima o dopo l’attività ambulatoriale e durante le prime ore del sabato.

Il medico di famiglia deve essere sempre reperibile?

Non c’è una norma di legge che impone al medico di base di essere sempre reperibile.

Per essere più precisi, deve garantire l’apertura dello studio per 5 giorni alla settimana, secondo i seguenti criteri:

  • dal lunedì al venerdì, con previsione di apertura per almeno due fasce pomeridiane o mattutine alla settimana. Il lunedì deve sempre essere aperto;
  • nelle giornate di sabato il medico non è obbligato a svolgere attività ambulatoriale; deve però effettuare le visite domiciliari che ritiene opportune entro le ore 10 dello stesso giorno e, eventualmente, quelle che non ha ancora effettuato;
  • rispettando un orario congruo stabilito in base al numero degli iscritti: non inferiore a 5 ore settimanali fino a 500 assistiti, 10 ore settimanali da 500 a 1000 assistiti, 15 ore settimanali da 1.000 e 1.500 assistiti e 18 ore settimanali se supera i 1500 assistiti;
  • l’orario di studio deve comunque essere definito in relazione alle necessità degli assistiti e all’esigenza di assicurare una prestazione medica corretta.

Quando non è possibile recarsi dal medico di famiglia perché non è orario di studio ci si può rivolgere alla guardia medica (cosiddetto “medico di continuità assistenziale”) oppure al pronto soccorso, nelle ipotesi di urgenza.

Reperibilità telefonica del medico di base: come funziona?

In linea di massima, il medico di base deve garantire una reperibilità telefonica di due ore al giorno.

Come per le visite domiciliari e gli orari dell’ambulatorio, il professionista è libero di organizzare la propria attività, cosicché le due ore di reperibilità possono essere garantite tanto al mattino quanto al pomeriggio.

Ciò che conta è che i pazienti vengano avvisati, ad esempio segnalando all’ingresso dello studio gli orari di reperibilità telefonica.

È tuttavia frequente che tale reperibilità venga garantita durante le prime ore del mattino, ad esempio dalle 8 alle 10, così da consentire al medico di pianificare la propria giornata lavorativa.

Non può però negarsi che, grazie ai cellulari, la gran parte dei medici di base si rende reperibile praticamente sempre, anche al di fuori delle ore mattutine e di quelle destinate all’ambulatorio.

 
Pubblicato : 9 Dicembre 2023 09:15