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Il datore può vietare un altro lavoro in caso di tempo parziale?

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(@angelo-greco)
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Il diritto del lavorare part-time a svolgere un secondo lavoro: cosa dice la legge?

Non è possibile svolgere due lavori full time visto che, per legge, tra un turno e l’altro devono decorrere almeno 11 ore consecutive di riposo (si tratta di una pausa obbligatoria a cui non si può rinunciare). È invece possibile avere due contratti part time, a patto di darne comunicazione ai rispettivi datori e sempre che la seconda attività non si ponga in concorrenza con la prima. Ma il datore di lavoro può vietare un altro lavoro in caso di tempo parziale? La questione è stata oggetto di una pronuncia della Cassazione. Cerchiamo di fare chiarezza sul punto.

La policy aziendale può vietare di svolgere un secondo lavoro?

A meno che non si tratti della Pubblica Amministrazione (dove il divieto di un secondo impiego, che possa distrarre il lavoratore, è imposto dalla legge e prevede solo rare eccezioni), un datore di lavoro non può vietare ai dipendenti part-time di avere un altro impiego, a meno che non vi sia una specifica incompatibilità tra i due lavori. Questo principio è stato affermato dalla Cassazione con la sentenza n. 13196/17 del 25 maggio, della sezione lavoro.

La vicenda

Il caso riguarda un dipendente part-time di un patronato, licenziato perché aveva un secondo lavoro. Il regolamento aziendale vietava di intrattenere qualsiasi altro rapporto di lavoro, ma il giudice di appello aveva confermato il licenziamento senza valutare l’incompatibilità concreta tra i due impieghi.

La Cassazione ha ribaltato la decisione a favore del dipendente. Ha rilevato che non era stata dimostrata l’incompatibilità tra i due lavori e che non vi erano accuse di sviamento della clientela o attività concorrenziale.

Quando si può vietare il secondo lavoro

Il Ministero del Lavoro ha spiegato che «nelle ipotesi di cumulo di più rapporti di lavoro a tempo parziale con più datori di lavoro, resta fermo l’obbligo del rispetto dei limiti di orario di lavoro e del diritto al riposo settimanale del lavoratore».

Inoltre, per avere contemporaneamente due lavori part-time, l’attività svolta dalle due aziende non deve essere in concorrenza. È dovere infatti del dipendente essere fedele al proprio datore di lavoro e non danneggiarlo anche prestando attività per altre aziende impegnate nel medesimo settore produttivo.

La Cassazione spiega che l’incompatibilità tra il lavoro principale e quello secondario deve essere verificata caso per caso. Non si può negare l’autorizzazione o sanzionare il dipendente solo per il fatto di avere un altro lavoro al di fuori dell’orario lavorativo. Non si può prevedere astrattamente un divieto a un secondo part-time senza prima verificare se questo si pone in concorrenza ocn il primo.

Il giudice deve applicare le clausole generali, come quelle degli articoli 2119 o 2106 del Codice Civile, che richiedono una valutazione concreta dell’incompatibilità. Questa valutazione non sfugge al controllo giudiziario e deve rispettare criteri e principi generali dell’ordinamento.

Conclusioni

La sentenza stabilisce che il datore di lavoro non ha un potere incondizionato nel limitare le attività lavorative secondarie dei dipendenti part-time. È necessario un controllo giudiziario per assicurare il rispetto del diritto al lavoro e la corretta applicazione delle clausole contrattuali.

 
Pubblicato : 19 Gennaio 2024 07:30