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Il contratto spiegato in modo semplice

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(@mariano-acquaviva)
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Contratto: definizione, elementi essenziali, cause di annullabilità e di nullità, tipologie.

Chi va in edicola a comprare il giornale, al supermercato a fare la spesa oppure in un negozio ad acquistare un vestito conclude un contratto a tutti gli effetti. Per la legge, infatti, non c’è bisogno di un documento scritto per avere un accordo valido: è sufficiente anche una stretta di mano oppure un cenno con la testa. Con questo articolo spiegheremo il contratto in modo semplice, senza troppi giri di parole, per far capire a tutti che il diritto, in fondo, non è così difficile.

Cos’è il contratto?

Il contratto è un accordo vincolante dal contenuto patrimoniale.

Ciò significa che il matrimonio non è un contratto, in quanto tra i coniugi sorgono una serie di obblighi reciproci (come ad esempio quelli alla fedeltà e alla convivenza) che non hanno contenuto economico.

Al contrario, è sicuramente un contratto l’acquisto di un oggetto, il prestito di denaro, l’affitto di una casa, l’appalto dei lavori, ecc.

Come si conclude un contratto?

Il contratto si conclude quando le parti si mettono d’accordo, cioè quando la proposta viene accettata.

L’accordo può essere espresso in qualsiasi modo: per iscritto, con una stretta di mano, verbalmente, eseguendo direttamente la prestazione oggetto dell’intesa (come avviene quando si inseriscono le monete nel distributore automatico).

Quale forma ha il contratto?

Il modo in cui si manifesta esteriormente l’accordo tra le parti prende il nome di “forma”. Una stretta di mano è un esempio di “forma”, così come il documento sottoscritto oppure il rogito notarile.

Secondo la legge vale il “principio di libertà delle forme”: le parti sono libere di stipulare il contratto nel modo che ritengono più opportuno: a voce, per telefono, con un’email, cliccando su una pagina in internet, andando dal notaio, firmando una scrittura privata.

La legge può però stabilire una forma specifica che, se non rispettata, renderebbe nullo il contratto. Ad esempio, una donazione è valida solo se stipulata dal notaio; una compravendita immobiliare è valida solo se fatta con scrittura privata.

In quali casi un contratto è annullabile?

Un contratto è annullabile se stipulato da un minorenne o da una persona incapace di intendere o di volere, come ad esempio un interdetto per infermità di mente oppure un ubriaco.

Il contratto è pure annullabile quando è stato concluso per errore, dietro minaccia oppure inganno della controparte.

È ad esempio annullabile il contratto in cui si indica per sbaglio un oggetto per un altro (“Voglio acquistare dieci litri di olio ma il venditore scrive dieci litri di vino”), il contratto stipulato per paura delle minacce altrui (“Se non firmi l’accordo, ti picchio”) oppure per via dell’inganno di altri (è il caso della truffa).

Il contratto può essere annullato entro cinque anni da quando è venuta meno la causa dell’annullabilità, e cioè da quando il minore è diventato maggiorenne, l’incapace ha recuperato le facoltà mentali, l’errore e l’inganno sono stati scoperti oppure la violenza è finita.

Annullando il contratto, tutto ciò che è stato pagato o eseguito per rispettare l’accordo deve essere restituito.

In quali casi un contratto è nullo?

Un contratto è nullo quando:

  • viola una legge inderogabile. È il caso, ad esempio, della casa data in affitto per consentire al suo interno lo spaccio di droga oppure l’esercizio della prostituzione;
  • manca di un elemento essenziale, come l’oggetto o la forma. Ad esempio, è nullo l’acquisto di un bene di cui non sia indicato il prezzo oppure la donazione fatta senza atto notarile;
  • la causa o l’oggetto sono illeciti. È il caso, ad esempio, della vendita di organi o di droga;
  • la legge lo stabilisce espressamente. Ad esempio, il Codice civile dice che, in un contratto di mutuo, gli interessi oltre il limite di legge rendono nulla l’intera clausola.

La nullità del contratto può essere fatta valere da chiunque ne ha interesse senza limiti di tempo. Questo significa che l’azione per far dichiarare un contratto nullo non si prescrive mai.

Cosa succede se non si rispetta un contratto?

La persona che non rispetta l’impegno che ha assunto con il contratto deve pagare il risarcimento dei danni all’altra parte.

Inoltre, può essere costretto a eseguire la prestazione anche contro la sua volontà. Si parla in questo casi di “azione di adempimento”: il giudice può condannare la parte inadempiente (cioè, che non ha rispettato gli accordi) a rispettare il contratto. Ciò però può avvenire solo se l’oggetto della prestazione consiste in qualcosa che può essere eseguita anche per conto del debitore.

Ad esempio, non si può costringere un pittore a eseguire un dipinto oppure un musicista a comporre un’opera, anche se inizialmente avevano firmato il contratto. Al contrario, si può costringere la parte contrattuale inadempiente a pagare una certa somma di denaro.

Quanti tipi di contratto esistono?

Con riferimento alle modalità di conclusione, il contratto può essere:

  • consensuale, quando si perfeziona nel momento stesso in cui le parti raggiungono l’accordo. È il caso della compravendita, che è pienamente valida anche prima della materiale consegna del bene oggetto del contratto;
  • reale, quando invece si conclude solo con l’effettiva consegna della cosa oggetto del contratto. Ad esempio, il deposito è un contratto reale (da “res”, che significa “cosa”) in quanto i suoi effetti non si producono fin quando il bene oggetto del contratto non viene materialmente consegnato.

Con riguardo alla causa, si distinguono contratti:

  • a titolo oneroso, quando tutte le parti del contratto eseguono una prestazione. Ad esempio, nella compravendita c’è un soggetto che cede il suo bene e l’altro che paga per acquistarlo;
  • a titolo gratuito, quando solo una parte esegue una prestazione. Emblematico è il caso della donazione.

Con riferimento alla durata, i contratti possono essere:

  • istantanei (o ad esecuzione istantanea), quando esauriscono immediatamente i loro effetti. Ad esempio, chi acquista un giornale in edicola conclude una compravendita i cui effetti terminano lì;
  • di durata, quando la prestazione ha carattere continuativo. È il caso, ad esempio, dei contratti di fornitura delle utenze domestiche (gas, acqua, luce, ecc.).

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Pubblicato : 10 Novembre 2022 11:30