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Il contratto di permuta

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(@mariano-acquaviva)
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Come funziona il contratto che ha ad oggetto il reciproco trasferimento della proprietà di cose o di altri diritti, senza il pagamento di alcun prezzo?

Ogni cosa ha un prezzo, che in genere viene pagato in denaro. Quando invece si decide di pagare con un altro oggetto si realizza una permuta, che quindi può essere definita come lo “scambio di cosa contro cosa”. Il contratto di permuta, pur rimandando all’antica usanza del baratto, è in realtà ancora molto utilizzato, soprattutto nel settore automobilistico.

Nel prosieguo analizzeremo gli aspetti fondamentali di questo particolare accordo, analizzando anche alcune ipotesi particolari, come ad esempio la permuta auto, la permuta di cosa futura e la permuta con conguaglio.

Che cos’è la permuta?

La permuta è il contratto che ha per oggetto il reciproco trasferimento della proprietà di cose o di altri diritti [1].

Lo scambio oggetto della permuta non deve riguardare necessariamente la proprietà di un bene, potendo invece essere anche un altro tipo di diritto. Ad esempio, è possibile scambiare la proprietà di un bene con l’usufrutto di un altro bene e viceversa.

Non c’è permuta, invece, se una delle parti si impegna a corrispondere una prestazione personale. Ad esempio, non è una permuta offrirsi di pagare l’acquisto di un’auto con il proprio lavoro personale di artigiano o di carpentiere.

Permuta e compravendita: differenza

È chiara la differenza tra permuta e compravendita:

  • la permuta è lo scambio di cosa contro cosa, cioè un baratto;
  • la compravendita è lo scambio di cosa contro prezzo.

Quindi, se nella permuta si prevedesse il pagamento di un prezzo in denaro, si avrebbe una compravendita a tutti gli effetti.

Caratteristiche della permuta

Chiarito che la permuta è il contratto con cui si stabilisce il reciproco trasferimento della proprietà o di altri diritti sulle cose, vediamo ora quali sono le altre caratteristiche di questo particolare accordo.

La permuta è un contratto consensuale, in quanto l’effetto traslativo si produce a seguito dello scambio dei consensi.

Ad esempio, se due persone sottoscrivono una permuta che prevede lo scambio di un’auto con un’altra, l’accordo è valido e vincolante con la semplice adesione al contratto, senza che ci sia bisogno, quale ulteriore elemento per il perfezionamento, dello scambio materiale dei beni.

Ciò non esclude che il contratto possa produrre effetti anche in un secondo momento: è ciò che avviene, come vedremo, nell’ipotesi di permuta di cosa futura, cioè di un bene non ancora esistente al momento della sottoscrizione dell’accordo.

La permuta è inoltre un contratto a prestazioni corrispettive, in quanto ciascun contraente si impegna a dare per ricevere in cambio qualcosa.

La permuta deve essere fatta obbligatoriamente per iscritto solo se ha ad oggetto beni immobili.

Tutte le spese legate alla permuta devono essere pagate in parti uguali dai contraenti, salvo che non sia previsto accordo diverso [2].

L’evizione nel contratto di permuta

È possibile che una delle cose che sia stata data in permuta venga rivendicata da un’altra persona del tutto estranea al contratto. Ciò accade quando la proprietà del bene oggetto dell’accordo sia controversa. Facciamo un esempio.

Carlo e Marco si scambiano le proprietà delle rispettive auto. Dopo qualche anno, però, Matteo rivendica l’auto che è stata trasferita a Carlo, in quanto ha vinto una causa che gli ha riconosciuto la proprietà sul bene.

In un’ipotesi come quella appena esemplificata si verifica il fenomeno che prende il nome di evizione, consistente nella perdita di un diritto acquisito per via dell’azione promossa da qualcun altro, il quale rivendica gli stessi diritti sul medesimo bene.

Secondo la legge, il permutante che ha subito l’evizione del bene chi gli è stato dato ha due alternative:

  • chiedere alla controparte il rimborso del valore della cosa che le è stata sottratta da terzi per evizione;
  • chiedere la restituzione del bene che ha dato in permuta [3].

In entrambi i casi, chi ha subito l’evizione ha diritto al risarcimento dei danni, che dovrà corrispondere sempre l’altro permutante, cioè colui che ha trasferito il bene poi evitto.

Cos’è la permuta con conguaglio?

Si ha permuta con conguaglio quando una parte, oltre che a offrire il proprio bene, decide di versare anche una somma di denaro per compensare il maggior valore della cosa che riceve in cambio. In questo caso, quindi, si ha uno “scambio di cosa contro cosa + prezzo”.

Marco dà a Paolo il suo fuoristrada in cambio di un’utilitaria e di un conguaglio in denaro.

Secondo una parte della dottrina, il contratto deve essere qualificato come vendita se la somma di denaro data in aggiunta al bene superi il valore del bene stesso. In un caso del genere, infatti, il bene offerto diventa residuale, diventando quasi insignificante davanti alla somma di denaro.

Che cos’è la permuta di cosa futura?

Si ha permuta di cosa futura quando uno dei beni da scambiare non è ancora esistente. È la classica ipotesi della casa ancora da costruire.

La permuta di cosa futura è un contratto consensuale con effetti obbligatori, in quanto il trasferimento del bene avverrà solo con la venuta ad esistenza del medesimo.

Si pensi allo scambio tra il proprietario di un’area edificabile e un costruttore: l’oggetto della permuta è l’area edificabile, data in cambio del trasferimento della proprietà di una parte dell’edificio che verrà edificato solo in futuro. Si parla in questi casi di permuta di cosa presente con cosa futura.

Cos’è la permuta auto?

La permuta auto consiste nello scambio reciproco di autovetture. Classico esempio è quello della concessionaria che, verso il trasferimento di un’automobile nuova, chiede la permuta di quella vecchia oltre ad un conguaglio.

Il problema della permuta auto riguarda il pagamento delle spese. Come ricordato, secondo il Codice civile le spese accessorie al contratto sono a carico di entrambi i contraenti.

Nel caso della permuta auto, le spese principali sono legate al passaggio di proprietà che, di regola, dovrebbe essere pagato in misura eguale da entrambe le parti; tuttavia, non è questo ciò che avviene sempre: accade frequentemente che le spese siano poste a carico solamente del cliente, il quale quindi deve sobbarcarsi quest’ulteriore costo.

 
Pubblicato : 27 Luglio 2023 12:00