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I soldi prestati in vita rientrano nell’eredità?

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(@mariano-acquaviva)
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I prestiti fatti in vita possono essere impugnati dagli eredi affinché i soldi rientrino nell’asse ereditario? Qual è la differenza con le donazioni?

Secondo la legge, la donazione non è altro che un anticipo sull’eredità. Ciò significa che il figlio che ha ricevuto in regalo una casa o un’importante somma di denaro dovrà scomputare tali beni dalla sua futura quota ereditaria. Alla luce di ciò, è legittimo chiedersi se anche i soldi prestati in vita rientrano nell’eredità.

Il quesito solleva altre importanti domande. Quali sono le differenze fondamentali tra donazione e prestito? Come determinare se un trasferimento di denaro è stato un prestito o una donazione? Cosa succede se i soldi prestati in vita non sono stati restituiti? In questo articolo, esploreremo in dettaglio le leggi e i diritti successori relativi ai soldi prestati in vita e come essi influenzano l’eredità.

Donazione e prestito: differenze

La differenza principale tra donazione e prestito è evidente: nel caso di un prestito, il denaro deve essere restituito, mentre nella donazione non è prevista alcuna resa. In pratica, la donazione è un regalo.

Tuttavia, nella pratica, stabilire se un trasferimento di denaro è avvenuto a titolo di donazione o di prestito può essere complicato, specialmente se il donante è deceduto.

È per tale ragione che la volontà delle parti coinvolte deve essere chiara sin dal momento del trasferimento.

Trasferimento denaro: quando c’è donazione?

Affinché un trasferimento di denaro sia considerato una donazione è necessario individuare l’intenzione del donante di arricchire il beneficiario senza ricevere nulla in cambio (cosiddetto “animus donandi”).

La caratteristica fondamentale della donazione è infatti lo spirito di liberalità: chi dona una cosa lo fa senza avere nulla in cambio, col risultato di arricchire il beneficiario a proprio discapito.

Le donazioni di beni immobili e di grandi somme devono essere effettuate tramite atto notarile a pena di nullità, non richiesta invece nell’ipotesi di beni mobili di modesto valore.

In assenza di prove scritte, si presume che la somma di denaro sia stata data in prestito, pertanto con l’obbligo di restituirla; spetta al beneficiario dimostrare il contrario, e cioè che si è trattato di una donazione.

Carlo fa un bonifico di mille euro a Paolo, senza specificare la causale. Dopo un po’ di tempo ne chiede la restituzione, ma Paolo rifiuta di tornarli indietro perché, a suo dire, gli sarebbero stati regalati. A sostegno di ciò produce un’email in cui Carlo diceva di volergli donare dei soldi per aiutarlo ad affrontare un periodo economicamente difficile.

I soldi prestati rientrano nel patrimonio ereditario?

I soldi prestati in vita dal defunto non possono essere impugnati dagli eredi come se fossero donazioni, poiché ne è prevista la restituzione.

In altre parole, i prestiti non possono danneggiare le quote di legittima, poiché l’importo prestato rientra nel patrimonio ereditario sotto forma di credito (ovviamente, se i soldi non sono stati restituiti prima della morte del defunto).

Nel caso in cui i soldi prestati non siano stati restituiti, tutti gli eredi hanno il diritto di intraprendere azioni legali per ottenere la restituzione delle somme.

I crediti fanno parte dell’eredità e devono essere distribuiti in base alle quote ereditarie.

Tuttavia, va ricordato che i debiti prescrivono entro 10 anni dalla loro origine o dall’ultima richiesta formale di restituzione.

Di conseguenza:

  1. chi ha ricevuto denaro dal defunto deve restituirlo agli eredi, anche se è egli stesso tale. In questa ipotesi, però, l’erede debitore deve restituire solo la parte eccedente rispetto alla sua quota;

Matteo ha ricevuto in prestito da suo padre 10mila euro. Alla morte del genitore, dovrà restituire il prestito agli altri eredi, sottraendo la quota che gli spetterebbe a titolo di erede.

  1. se sono trascorsi più di 10 anni dalla data del prestito o dall’ultima richiesta di pagamento, il debito è prescritto, con la conseguenza che il denaro non dovrà essere restituito.

Soldi prestiti ed eredità: conclusioni

In sintesi, i soldi prestati in vita rientrano nell’eredità a titolo di crediti.

Gli eredi hanno il diritto di richiedere la restituzione dei prestiti, tenendo conto della prescrizione decennale che decorre da quando il prestito è stato effettuato (oppure dall’ultima messa in mora).

I prestiti non possono però essere impugnati come se fossero donazioni: queste ultime, infatti, sono atti di liberalità, veri e propri regali, che possono intaccare le quote di legittima, a differenza dei semplici prestiti.

 
Pubblicato : 16 Novembre 2023 17:30