I reati puniti con l’ergastolo
Come si svolge il “fine pena mai” all’interno del penitenziario? Quali sono i crimini per cui si rischia il carcere a vita?
L’ergastolo è la punizione più severa che possa essere inflitta a una persona che ha commesso un reato. Secondo l’ordinamento giuridico italiano si tratta della massima pena, stabilita solamente per i crimini più gravi. Proprio di questo parleremo con il presente articolo: vedremo cioè quali sono i reati puniti con l’ergastolo.
Come meglio spiegheremo nel prosieguo, la lista dei delitti puniti con l’ergastolo è piuttosto lunga e riguarda essenzialmente reati in cui la vittima ha perso la vita oppure crimini commessi contro gli interessi nazionali. In ogni caso, l’ergastolo non priva il condannato della possibilità di poter tornare in libertà, almeno parzialmente: la legge consente infatti di accedere ad alcuni benefici che permettono al reo di poter scontare parte della pena al di fuori delle mura del penitenziario. Se l’argomento t’interessa e vuoi saperne di più, prosegui nella lettura: vedremo insieme quali sono i reati puniti con l’ergastolo.
Ergastolo: in cosa consiste?
L’ergastolo è il carcere a vita: si tratta infatti dell’unica pena detentiva perpetua prevista dalla legge italiana.
Mentre con la normale reclusione il condannato può sperare di pagare il proprio debito con la giustizia una volta trascorso il tempo equivalente alla pena che il giudice gli ha comminato, con l’ergastolo il reo non può mai sperare nel fine pena. Non a caso, l’ergastolo è anche conosciuto come “fine pena mai”.
Ergastolo: come si svolge?
L’ergastolano deve scontare la propria pena in carcere, esattamente come ogni altro detenuto. A differenza degli altri condannati, però, l’ergastolano:
- non può prestare lavoro all’esterno del penitenziario, se non dopo dieci anni di pena espiata;
- deve trascorrere la notte in isolamento (o almeno dovrebbe, secondo la legge).
Solamente nel caso in cui il giudice abbia stabilito anche l’isolamento diurno, allora l’ergastolano dovrà essere tenuto lontano dagli altri detenuti anche durante il giorno.
Nonostante si tratti di una pena perpetua, l’ergastolano può accedere ad alcuni benefici che gli consentono di lasciare il carcere, almeno temporaneamente: è il caso dei permessi premio, a cui può aspirare dopo almeno dieci anni di pena scontata, oppure della semilibertà, che gli permette di trascorrere parte delle giornate fuori dalla prigione, ma solo dopo venti anni di pena espiata.
Omicidio: quando è punito con l’ergastolo?
Prima di vedere quali sono i reati puniti con l’ergastolo, un discorso a parte merita l’omicidio. Contrariamente a quanto si possa pensare, l’uccisione di una persona è punita con la reclusione non inferiore a 21 anni; se, però, ricorre una delle circostanze aggravanti previste dalla legge, allora la pena è l’ergastolo.
Ad esempio, è punito con l’ergastolo: l’omicidio premeditato, l’omicidio commesso per futili motivi o con particolare crudeltà; l’omicidio dei genitori o dei figli; l’omicidio compiuto dal latitante per sottrarsi all’arresto; l’omicidio commesso in occasione di reati come la violenza sessuale, i maltrattamenti in famiglia e lo stalking.
Quali reati sono puniti con l’ergastolo?
Vediamo ora quali reati sono puniti con l’ergastolo. In linea di massima si tratta di condotte da cui sia derivata la morte di una persona. Ma non solo: sono puniti con l’ergastolo anche azioni molto gravi compiute contro lo Stato, come gli atti terroristici o la cospirazione con Stati “nemici”.
Molti reati puniti con l’ergastolo, poi, possono essere commessi solamente durante scenari bellici e riguardano la possibilità di compromettere l’Italia a livello internazionale.
A parte le ipotesi di omicidio aggravate (alcune delle quali esemplificate nel precedente paragrafo), sono puniti con l’ergastolo:
- la strage, se dal fatto deriva la morte di una o più persone;
- il cittadino che, in guerra, combatte contro lo Stato italiano;
- chi cospira segretamente affinché uno Stato estero dichiari guerra all’Italia, se dal fatto derivano effettivamente la guerra o le ostilità;
- chi compie atti ostili verso uno Stato estero esponendo l’Italia al pericolo di guerra, se dal fatto deriva la guerra;
- la distruzione o il sabotaggio di opere militari, se il fatto è commesso nell’interesse di uno Stato in guerra contro l’Italia;
- la soppressione, falsificazione o sottrazione di atti o documenti concernenti la sicurezza dello Stato, se il fatto ha compromesso la preparazione o l’efficienza bellica italiana;
- il procacciamento di notizie concernenti la sicurezza dello Stato, se il fatto ha compromesso la preparazione, l’efficienza bellica o le operazioni militari dello Stato;
- lo spionaggio politico o militare, se il fatto è commesso nell’interesse di uno Stato in guerra con lo Stato italiano o se il fatto ha compromesso la preparazione, l’efficienza bellica o le operazioni militari dell’Italia;
- lo spionaggio di notizie di cui è stata vietata la divulgazione, se il fatto è commesso nell’interesse di uno Stato in guerra con lo Stato italiano o se il fatto ha compromesso la preparazione, l’efficienza bellica o le operazioni militari dell’Italia;
- la rivelazione di segreti di stato, se il colpevole ha agito a scopo di spionaggio politico o militare;
- l’utilizzazione dei segreti di Stato, se il fatto è commesso nell’interesse di uno Stato in guerra contro lo Stato italiano o se il fatto ha compromesso la preparazione, l’efficienza bellica o le operazioni militari dell’Italia;
- il disfattismo politico, se il colpevole ha agito d’intesa col nemico. Per disfattismo si intende la diffusione di notizie false, esagerate o tendenziose, fatte in tempo di guerra con lo scopo di destare allarme, deprimere lo spirito pubblico o menomare la resistenza della nazione di fronte al nemico;
- l’attentato alla vita del Presidente della Repubblica;
- l’attentato per finalità terroristiche o di eversione, se deriva la morte di una persona;
- chi promuove o dirige un’insurrezione armata contro i poteri dello Stato (ad esempio, contro il Parlamento o la magistratura);
- chi compie azioni di devastazione, saccheggio e strage al fine di attentare alla sicurezza dello Stato;
- chi commette un fatto diretto a suscitare una guerra civile, cioè la lotta armata di un parte della popolazione contro un’altra, oppure contro le forze dello Stato intervenute a ristabilire l’ordine;
- l’usurpazione di potere politico o di comando militare, se il fatto è commesso in tempo di guerra e se il fatto ha compromesso l’esito delle operazioni militari.
- il sequestro di persona da cui sia derivata la morte del sequestrato;
- l’attentato alla vita di un Capo di Stato estero, se ne deriva la morte;
- chi provoca un’epidemia mediante la diffusione di agenti patogeni, se dal fatto deriva la morte di più persone;
- l’avvelenamento di acque o di sostanze alimentari, se dal fatto deriva la morte anche di una sola persona.
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