I figli sono obbligati a pagare la colf per la mamma?
Mia madre, pensionata non autosufficiente, avrebbe bisogno di assistenza continua tramite una badante. La sua pensione non è sufficiente per pagare una colf. Noi due figli siamo tenuti a contribuire?
La legge italiana stabilisce (articoli 433 e successivi del Codice civile) che la persona che si trova in stato di bisogno e che non è in grado di provvedere da sé al proprio mantenimento ha diritto a chiedere i cosiddetti alimenti (cioè il necessario per la vita).
Per poter ottenere gli alimenti, occorre che:
- la persona versi in stato di bisogno, cioè non riesca a soddisfare le esigenze primarie quali il vitto, la casa, il vestiario, le cure mediche, l’assistenza nel disbrigo delle ordinarie incombenze, ecc.;
- la persona non sia in grado di provvedere da sé al proprio mantenimento perché anziana, disabile, malata, involontariamente disoccupata.
Se ci sono i suddetti presupposti, la persona può chiedere gli alimenti (se del caso anche dinanzi al Tribunale) innanzitutto:
- al coniuge e poi, nell’ordine
- ai figli (e, in mancanza, ai discendenti prossimi)
- ai genitori;
- ai generi e alle nuore;
- al suocero e alla suocera;
- ai fratelli e sorelle.
Il giudice nello stabilire l’ammontare del contributo da versare valuterà le condizioni economiche di chi deve versarlo tenuto altresì conto del bisogno di chi lo domanda.
Il contributo, oltre che economico, può anche consistere nella decisione di accogliere e mantenere nella propria casa la persona bisognosa.
Se vi è contrasto tra gli obbligati sul modo con cui contribuire al mantenimento della persona bisognosa (contributo economico o accoglienza in casa) è il giudice a stabilire la modalità concreta.
Nel suo caso, quindi, non avendo più sua madre un coniuge, sarete voi due figli i soggetti ai quali vostra madre potrà chiedere un contributo anche, se necessario, per contrattualizzare una badante(se non verrà versato spontaneamente o se non si raggiungerà alcun accordo sul modo attraverso cui dare assistenza, vostra madre potrà citarvi in giudizio).
Chiaramente nello stabilire l’ammontare del contributo il giudice valuterà le vostre condizioni economiche (di reddito e di patrimonio) e determinerà anche come assistere vostra madre se tra voi figli non vi fosse alcuna intesa.
Articolo tratto dalla consulenza resa dall’avv. Angelo Forte
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