Si può usare come documento di riconoscimento l’immagine scattata con lo smartphone? E la patente?

In attesa che la Comunità Europea attui il regolamento “Eidas2” sul wallet digitale che, tramite lo smartphone, conterrà i nostri documenti di identità in formato QR-Code, c’è chi, nel frattempo, si domanda se ha valore la foto della carta d’identità sul telefono cellulare ai fini del documento di riconoscimento.

Poniamo dunque il caso di una persona fermata dalla polizia che, non avendo con sé la carta d’identità o la patente, esibisca la copia di questi documenti contenuta sul proprio telefonino. Ebbene, il pubblico ufficiale potrebbe ritenere tale immagine come equivalente all’originale?

Sul punto dobbiamo fare una importantissima premessa che scardinerà, peraltro, una convinzione radicata in molte persone. Non esiste alcun obbligo di uscire di casa con i documenti di identità, se non la patente per chi guida e il permesso di soggiorno per gli stranieri extracomunitari.

Secondo la Cassazione infatti, l’obbligo di mostrare i documenti scatta solo per le persone ritenute pericolose o sospette che hanno già ricevuto l’ordine di uscire di casa con la carta di identità e di esibirla a ogni richiesta degli ufficiali o degli agenti di pubblica sicurezza (sent. n. 14211/2009; n. 10676/2005; art. 4 TU Leggi di pubblica sicurezza).

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Tutto ciò che può fare l’agente è chiedere al cittadino di identificarsi, fornendo le proprie generalità. Solo il rifiuto a un tale comando integra un reato (punito con l’arresto fino a due mesi o con l’ammenda fino a 103 euro). E se il pubblico ufficiale dovesse sospettare che il soggetto che ha dinanzi sta mentendo, potrebbe portarlo con sé in Questura o presso il Comando dei Carabinieri per l’identificazione.

Non è reato invece il fatto di non possedere con sé i documenti d’identità, comportamento questo per il quale non si può essere quindi multati (con la sola eccezione, come detto, della patente per chi è al volante in un’auto in movimento).

Dall’altro lato, però, è bene sapere che, nel nostro ordinamento, le fotocopie o le copie digitali non hanno alcun valore legale, a meno che non siano state autenticate da una pubblica autorità. Sicché l’immagine della patente o del passaporto sullo smartphone non può sostituire l’originale, laddove ve ne sia bisogno, come ad esempio all’imbarco in un volo aero o al check-in in un hotel.

Torniamo ora al caso dell’agente che fermi una persona per strada e le chieda di identificarsi. Come anticipato, la risposta (obbligatoria) dovrà essere fornita a voce e non per forza con i documenti d’identità (il cui “porto” non è richiesto dalla legge). Ma se il cittadino, in tale frangente, esibisse la copia della carta d’identità per avvalorare quanto detto verbalmente al poliziotto, quest’ultimo non potrebbe pretendere l’originale del documento.