Gli originali delle fotografie a chi appartengono?
Ho scattato delle foto ad una persona che adesso vuole gli originali (cioè i negativi come files). Devo consegnarglieli o spettano a me?
Diciamo innanzitutto che tra lei e la persona ritratta nelle foto è intercorso un contratto d’opera (disciplinato dal Codice civile) che può anche eventualmente essere stipulato a titolo gratuito (come ha riconosciuto possibile la Corte di Cassazione con sentenza n. 21.972 del 28 ottobre 2015) e senza necessità della forma scritta (gli accordi possono anche essere semplicemente verbali).
La Corte di Cassazione, per quello che riguarda il problema da lei posto, nell’applicare l’articolo 98 della legge sul diritto d’autore (legge n. 633 del 1941) ha chiarito (con sentenza n. 4.094 del 28 giugno 1980) che nel caso di ritratto fotografico eseguito su commissione, il committente (cioè, nel suo caso, la persona ritratta nelle foto) non acquista il diritto esclusivo di utilizzazione della fotografia, il quale diritto resta al fotografo e concorre con l’eguale diritto della persona fotografata di pubblicare e riprodurre liberamente la fotografia medesima, salvo il pagamento al fotografo di un equo compenso se la fotografia è utilizzata commercialmente. In questo caso, in assenza di un diverso accordo, il fotografo conserva la proprietà del negativo e non è tenuto a consegnarlo al committente.
Questo vuol dire che lei non ha l’obbligo di consegnare in ogni caso i negativi alla persona ritratta nella foto (anche se i negativi sono in forma di files), ma se vi fosse una richiesta di consegna da parte della persona ritratta e, dietro pagamento di un equo compenso, lei sarà obbligato a consegnarli poiché in questa ipotesi il committente sta esercitando il riscatto degli originali.
Pertanto, il consiglio è quello di tentare una soluzione bonaria della vicenda accordandosi con la persona ritratta nelle foto in un modo reciprocamente soddisfacente, tenendo conto delle indicazioni che la legge e la sentenza della Cassazione citata suggeriscono per casi come il suo.
Articolo tratto dalla consulenza resa dall’avv. Angelo Forte
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