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Gli aspetti medico-legali della morte

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(@sabrina-mirabelli)
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Al momento della morte di una persona, gli eventi che si susseguono sono la constatazione del decesso, la determinazione della causa di morte e la certificazione. Chi vi provvede e come?

Secondo la normativa vigente [1], quando una persona muore gli adempimenti che il personale medico deve effettuare sono sostanzialmente tre: diagnosi (o constatazione) di morte, scheda Istat e accertamento del decesso (o visita necroscopica). Gli aspetti medico legali della morte sono correlati all’esecuzione di tali adempimenti.

In merito è opportuno evidenziare che, in linea generale, alla diagnosi di morte procede il medico che interviene per primo a constatare l’esito e la stessa consiste nell’affermare che la persona alla quale si presta la propria opera in quel momento, anche occasionale, è deceduta.

La scheda Istat è una denuncia obbligatoria con finalità sanitarie, epidemiologiche e statistiche, che va compilata dal medico curante del defunto entro 24 ore dalla constatazione del decesso [2].

La visita necroscopica viene compiuta da un medico nominato dall’Asl territorialmente competente. Negli ospedali, la funzione di medico necroscopo è svolta dal direttore sanitario o da un medico da lui delegato.

Entriamo più nel dettaglio dell’argomento esaminando uno alla volta gli aspetti medico legali della morte.

Diagnosi o constatazione di morte: come avviene?

La diagnosi o constatazione di morte è un adempimento che può essere effettuato esclusivamente da un medico. Solo tale professionista, infatti, può affermare che una persona è effettivamente deceduta. Fino a quel momento e fatta eccezione di casi particolari come la decapitazione o lo smembramento, la persona deve essere considerata viva e bisognevole di assistenza.

L’accertamento della morte va eseguito verificando i parametri vitali fondamentali (cardio-circolatorio, nervoso e respiratorio) secondo le regole codificate.

Il decesso può verificarsi in tre circostanze:

  1. decesso a domicilio. In questa ipotesi, la diagnosi di morte viene compiuta dal medico curante, negli orari di servizio, o dal medico di continuità assistenziale, nei competenti giorni e orari di servizio. Se il decesso subentra dopo che è stato chiamato il 118 per un intervento urgente, sarà il 118 ad effettuare la constatazione della morte. La diagnosi del decesso deve essere effettuata nel più breve tempo possibile, tenuto conto che è necessario compilare la scheda Istat ed effettuare l’accertamento della morte entro 24 ore dal decesso;
  2. decesso in luogo pubblico. In tal caso, la constatazione di morte può essere effettuata dal 118, qualora non sia noto il medico curante del defunto, mediante l’invio di autoambulanza medicalizzata;
  3. decesso in struttura ospedaliera o in Rsa (Residenza sanitaria assistenziale), al verificarsi del quale la diagnosi di morte viene effettuata dal personale medico della struttura.

Dopo l’avvenuta diagnosi di morte da parte del medico le imprese di onoranze funebri sono autorizzate ad effettuare tutte le attività di competenza (vestizione, collocazione in bara).

Ai familiari del defunto il medico che ha eseguito l’accertamento rilascia una certificazione su carta semplice di constatazione del decesso.

Se il decesso viene accertato dal medico curante, questi può evitare di rilasciare il certificato avendo cura di compilare direttamente entro le 24 ore la scheda Istat.

La diagnosi di morte appena esaminata non deve essere confusa con la dichiarazione di morte o avviso di morte, che sono adempimenti di competenza dei congiunti, conviventi o direttori della struttura, nei casi di decesso in ospedale o Rsa, volti a comunicare all’ufficiale di stato civile l’avvenuto decesso.

Scheda Istat (o scheda di morte): chi la compila?

La scheda Istat deve essere compilata dal medico curante del defunto. Nei giorni prefestivi e festivi, quando questi non è in servizio, viene compilata dal medico di continuità assistenziale o dal medico necroscopo.

Se il decesso avviene in un giorno lavorativo e il medico curante titolare è assente, il sostituto assume tutte le funzioni del titolare, quindi, sulla base della visita della salma e della scheda anamnestica del defunto è legittimato a compilare in vece del curante anche la scheda Istat. Tuttavia, se ritiene di non avere elementi di giudizio sufficienti, deve lasciare il compito al medico necroscopo oppure, se è il caso, effettuare una richiesta motivata di autopsia.

Se il decesso avviene in una struttura ospedaliera, la scheda Istat viene compilata dal medico ospedaliero.

Com’è composta la scheda Istat?

La scheda Istat va compilata sul modello originale predisposto annualmente dall’Istat, che può essere reperito presso il Comune. È divisa in due parti:

  1. la parte A è la parte sanitaria e deve essere compilata da parte del medico che certifica il decesso;
  2. la parte B è la parte anagrafica e deve essere compilata dall’ufficiale di stato civile del Comune di decesso.

Nella parte A della scheda Istat, vi sono campi per i quali è richiesta la compilazione per qualsiasi decesso:

  • luogo del decesso:
    • abitazione;
    • istituto di cura, pubblico-privato accreditato;
    • hospice;
    • struttura residenziale o socio-assistenziale;
    • altro (specificare);
  • Provincia, Comune e Asl di decesso;
  • riscontro diagnostico;
  • data di compilazione;
  • ruolo del medico certificatore: 1. MMG (Medico di medicina generale) o PLS (Pediatra di libera scelta), 2. necroscopo, 3. medico ospedaliero, 4. medico legale, 5. altro medico;
  • firma e timbro del medico o della struttura.

Nel quesito 4 Parte I è richiesto di indicare la sequenza di eventi morbosi che ha portato al decesso.

La causa iniziale è la patologia o traumatismo/avvelenamento che ha dato inizio alla sequenza. La causa iniziale deve essere unica. Nel caso di più sequenze morbose, il medico deve indicarne una sola, ovvero quella a suo giudizio più rilevante.

Per i decessi da traumatismo/avvelenamento deve compilare anche il quesito 5, indicando la circostanza che ha dato origine alle lesioni indicate nel quesito 4.

Nel caso di decesso da incidente stradale nella scheda Istat bisogna compilare le informazioni relative al mezzo di trasporto della vittima, al ruolo della vittima, al tipo di incidente e in caso di scontro occorre indicare l’oggetto.

Altresì, nella scheda Istat vanno riportare indicazioni specifiche relative a tumori, malattie del sistema cardiocircolatorio e miscellanea (ad esempio cirrosi epatica alcolica, post virale, biliare primitiva oppure diabete mellito di tipo 1 o di tipo 2).

Nella parte B della scheda Istat vanno riportati dettagli che interessano dal punto di vista demografico come ad esempio il sesso ed il codice fiscale del defunto, il numero di atto di morte, la data del decesso, il grado di istruzione, la professione, la condizione professionale (occupato, disoccupato, pensionato, studente, casalingo), il ramo economico in cui operava.

Chi e come si esegue l’accertamento necroscopico?

L’accertamento necroscopico viene eseguito da un medico all’uopo nominato dall’Asl territorialmente competente tra i professionisti dipendenti delle strutture di medicina legale, del dipartimento di prevenzione e dei distretti sanitari di base dell’Azienda sanitaria locale medesima.

Per assicurare l’effettuazione tempestiva della visita necroscopica l’Asl garantisce un servizio di segnalazione sia durante le ore di apertura degli uffici sia nelle fasce orarie notturne e festive in modo tale da dare comunicazione al medico necroscopo reperibile.

Il medico necroscopo accerta la morte e redige l’apposito certificato. La compilazione del documento deve avvenire tra la 15° e la 30° ora dal decesso dopo un adeguato periodo di osservazione, durante il quale il cadavere deve essere tenuto in luoghi e a temperature compatibili con la vita, cioè ad una temperatura di almeno 18 – 20 gradi centigradi.

Il periodo di osservazione è di 24 ore per i casi di morte naturale e di 48 ore nei casi di morte improvvisa.

Il certificato necroscopico è indispensabile per cancellare il defunto dall’anagrafe e per autorizzare la sepoltura.

Se al momento della visita il medico necroscopo dovesse ravvisare segni di morte da causa violenta deve effettuare il referto all’autorità giudiziaria.

Un ulteriore compito del medico necroscopo è rappresentato dalla necessità di valutare la congruità di quanto trascritto sulla scheda Istat e la compatibilità con quanto da lui direttamente osservato in occasione della visita necroscopica.

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Pubblicato : 3 Dicembre 2022 19:00