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Furto: quando il giudice può escludere la punibilità?

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(@mariano-acquaviva)
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La persona imputata per il reato di furto aggravato può beneficiare del perdono per particolare tenuità del fatto?

Chi commette un reato rischia di essere sanzionato dal giudice con una punizione che prende il nome di “pena”. Per la precisione, chi si macchia di un crimine può andare incontro: a una pena detentiva (tipo la reclusione e l’arresto), a una pena pecuniaria (multa o ammenda) o a entrambe. Ad esempio, il furto è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da 154 a 516 euro. Con questo articolo parleremo di un particolare aspetto: vedremo cioè quando il giudice può escludere la punibilità per furto.

Secondo la legge, anche quando lo ritiene colpevole, il giudice può in qualche modo “perdonare” il responsabile del delitto, se si tratta tutto sommato di un fatto non così grave e se il comportamento è stato occasionale. Insomma: anche davanti a un’evidente colpevolezza, il criminale potrebbe farla franca. Tanto vale anche per i ladri. Se l’articolo t’interessa, prosegui nella lettura: vedremo insieme quando il giudice può escludere la punibilità per furto.

Esclusione della punibilità: che cos’è?

La legge permette al giudice di non punire il responsabile di un reato quando ritiene che il fatto compiuto non sia grave. Si parla in questi casi di esclusione della punibilità per particolare tenuità del fatto.

Secondo il Codice penale [1], nei reati per i quali è prevista la pena detentiva non superiore nel massimo a cinque anni, ovvero la pena pecuniaria, sola o congiunta alla predetta pena, la punibilità è esclusa quando, per le modalità della condotta e per l’esiguità del danno o del pericolo, l’offesa è di particolare tenuità e il comportamento risulta non abituale.

In parole semplici, la legge rinuncia a punire colui il reo se dall’esame dei fatti emerge chiaramente che trattasi di crimine di poco conto che non ha cagionato importanti danni ad altre persone e che risulta essere il frutto di una condotta meramente occasionale dell’autore.

Si pensi a chi ruba un oggetto di poco valore oppure a chi pubblica un unico insulto diffamatorio su Facebook.

Quando la punibilità non può essere esclusa per tenuità?

La legge stabilisce le circostanze al ricorrere delle quali non è possibile disporre l’esclusione della punibilità per particolare tenuità.

Per la precisione, l’offesa non può essere ritenuta di particolare tenuità quando l’autore ha agito per motivi abietti o futili, o con crudeltà, anche in danno di animali, o ha adoperato sevizie o, ancora, ha profittato delle condizioni di minorata difesa della vittima, anche in riferimento all’età della stessa ovvero quando la condotta ha cagionato o da essa sono derivate, quali conseguenze non volute, la morte o le lesioni gravissime di una persona.

L’offesa non può altresì essere ritenuta di particolare tenuità quando si procede per delitti, puniti con una pena superiore nel massimo a due anni e sei mesi di reclusione, commessi in occasione o a causa di manifestazioni sportive.

Il comportamento è abituale (e dunque non può procedersi ad applicare l’esclusione della punibilità per particolare tenuità) nel caso in cui l’autore sia stato dichiarato delinquente abituale, professionale o per tendenza ovvero abbia commesso più reati della stessa indole, anche se ciascun fatto, isolatamente considerato, sia di particolare tenuità.

Furto: quando si può escludere la punibilità?

Anche chi ha commesso un furto può essere “perdonato” se ricorrono le circostanze tipiche dell’esclusione della punibilità per particolare tenuità del fatto viste sopra.

Affinché il ladro possa scampare alla pena occorre quindi che:

  • la refurtiva sia minima. È il caso del furto di pochi euro oppure di una melanzana [2];
  • non ci sia stato alcun pericolo per l’incolumità della vittima. Ad esempio, il furto con strappo che causa lesioni alla persona scippata non potrebbe essere scusato;
  • l’azione sia stata occasionale. È il caso di chi ha rubato per necessità, ad esempio.

A proposito di quest’ultimo requisito, la Corte di Cassazione [3], decidendo su un caso di furto, ha precisato che l’abitualità ricorre quando l’autore, anche successivamente al reato per cui si procede, ha commesso almeno due illeciti, oltre a quello in giudizio.

Inoltre, ai fini della valutazione dell’abitualità, il giudice può fare riferimento non solo alle condanne irrevocabili, ma anche ai reati in precedenza ritenuti non punibili per tenuità del fatto.

Ad esempio, il ladro che ha dei precedenti per truffa non può beneficiare dell’esclusione della punibilità in quanto si è già macchiato di reati contro il patrimonio (sussiste la stessa indole, dunque).

Chiarito ciò, un discorso a parte va fatto per il furto aggravato. Vediamo di cosa si tratta.

Furto aggravato: si può escludere la punibilità?

Il furto aggravato è quello commesso sfruttando particolari capacità, strumenti oppure circostanze di tempo o di luogo.

Ad esempio, è aggravato il furto commesso dal borseggiatore, in quanto il fatto è commesso avvalendosi dell’abilità del reo nello sfilare il portafogli dalla tasca della vittima [4].

È ugualmente furto aggravato quello compiuto intrufolandosi in casa altrui (furto in abitazione), oppure il furto con scippo [5], o ancora quello con scasso.

In tutti questi casi, le pene previste sono molto alte, fino a sei o sette anni di reclusione. Ecco perché per le ipotesi di furto aggravato non può esserci “perdono”, in quanto la pena massima supera il “tetto” fissato dalla legge (che è di cinque anni, come ricordato più volte).

L’unica possibilità affinché un ladro possa beneficiare dell’esclusione della punibilità pur avendo commesso un furto aggravato è quando non sia riuscito a consumare completamente il reato. Si pensi al ladro sorpreso in casa dalla polizia oppure al borseggiatore fermato appena prima di scappare col malloppo.

In ipotesi del genere, trattandosi solamente di tentativo di furto aggravato, le pene sono ridotte da 1/3 a 2/3, permettendo così al ladro di rientrare nel limite fissato dalla legge per beneficiare dell’esclusione della punibilità per particolare tenuità del fatto [6].

Ad esempio, il ladro che tenta di scippare la borsa a una donna ma che viene immediatamente fermato dall’intervento di un passante avrà diritto a uno sconto di pena che va da 1/3 ai 2/3 rispetto alla pena massima stabilita dal Codice penale per tale tipo di delitto (che è pari a sette anni di reclusione), rientrando così nel limite massimo fissato dalla legge per poter beneficiare dell’esclusione della punibilità.

Insomma: anche chi è accusato di furto aggravato può ottenere l’esclusione della punibilità per particolare tenuità del fatto, se il fatto è occasionale e la vittima non ha riportato danni.

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Pubblicato : 14 Dicembre 2022 15:00