Furto con scasso: cos’è?
Quando c’è furto aggravato e quando furto in abitazione? Il reato è procedibile a querela di parte oppure d’ufficio?
La legge prevede diverse tipologie di furto, tutte punite con la reclusione ma con severità diversa a seconda delle circostanze. Ad esempio, il furto in abitazione e quello con strappo sono ritenuti molto gravi: pertanto, le pene sono più elevate e la procedibilità è d’ufficio. Per tutti gli altri, invece, si può procedere solo a querela di parte, cioè su istanza della vittima. Cosa dice la legge a proposito del furto con scasso? Approfondiamo l’argomento.
Furto: cos’è?
La legge punisce con la reclusione da sei mesi a tre anni la persona che s’impossessa della cosa mobile altrui, sottraendola a chi la detiene, al fine di trarne un profitto per sé o per altri [1].
Se il furto avviene in abitazione, con strappo (il classico “scippo”) [2] ovvero attraverso metodi che, come vedremo di qui a breve, la legge considera aggravanti, la pena può arrivare fino a sei anni, a volte anche dieci.
Furto: quando è aggravato?
Secondo il codice penale, la sottrazione di una cosa altrui, quando avviene in determinati modi, merita di essere punita più severamente: in queste circostanze si parla di furto aggravato, con pene da due a sei anni.
Per la legge, il furto è aggravato quando:
- il ladro usa violenza sulle cose (è proprio il caso del furto con scasso) o si avvale di un mezzo ingannevole (emblematico è il furto di energia elettrica, per il quale si rinvia all’articolo Furto di energia elettrica: cosa si rischia?);
- il colpevole porta con sé armi o narcotici, pur senza usarli;
- è commesso con destrezza;
- è commesso da tre o più persone, oppure anche da una sola, se sia travestita in modo da celarne l’identità o da simulare la qualità di pubblico ufficiale;
- riguarda il bagaglio dei viaggiatori in ogni specie di veicoli, nelle stazioni, negli scali o banchine, negli alberghi o in altri esercizi ove si vendono alimenti;
- è commesso su beni presenti in uffici pubblici, oppure sottoposti a sequestro o a pignoramento, o ancora esposti necessariamente o abitualmente alla pubblica fede (es., macchina parcheggiata in luogo non custodito);
- è commesso su componenti metalliche o altro materiale sottratto ad infrastrutture destinate all’erogazione di energia, di servizi di trasporto, di telecomunicazioni o di altri servizi pubblici e gestite da soggetti pubblici o da privati in regime di concessione pubblica;
- è commesso su tre o più capi di bestiame raccolti in gregge o in mandria, ovvero su animali bovini o equini, anche non raccolti in mandria;
- è commesso all’interno di mezzi pubblici;
- è commesso nei confronti di persona che stia uscendo da istituti di credito o uffici postali, oppure abbia effettuato un prelievo presso gli sportelli automatici a ciò adibiti [3].
Furto con scasso: cos’è?
Il furto con scasso rientra tra le ipotesi di furto aggravato. Per aversi furto con scasso è necessario che il ladro, per raggiungere il suo intento, eserciti forza sul bene di cui intende impossessarsi oppure su altra cosa, al fine di rubare.
Esempio classico di furto con scasso è quello che avviene mediante effrazione di porte o finestre, di casseforti o di altre cose che servono da riparo o protezione.
In poche parole, il furto con scasso è una forma di furto aggravata dalla violenza sulle cose.
Secondo la Corte di Cassazione, non è necessario che la violenza venga esercitata direttamente sul bene di cui ci si vuole impossessare, ben potendo la stessa essere impiegata nei confronti dello strumento materiale apposto sulla cosa per garantirne una più efficace difesa [4].
Quando è furto con scasso?
Sebbene, in teoria, si possa avere furto con scasso anche forzando una cassetta di sicurezza oppure un sigillo posto a protezione di un bene, comunemente questo delitto è ricondotto a quello effettuato per entrare in una casa manomettendo porta o finestre.
In questa ipotesi, però, il furto con scasso si trasforma in furto in abitazione che, come detto in apertura, costituisce un’ipotesi ancora più grave, punita con la reclusione da quattro a sette anni e procedibile d’ufficio.
Furto con scasso: cos’è in pratica?
In sintesi, si può avere furto con scasso in due circostanze diverse:
- quando lo scasso è riferibile ad un bene che protegge la cosa da rubare (ad esempio, la cassaforte che pone al riparo i gioielli, oppure il bancomat che conserva i soldi) oppure alla refurtiva stessa (si pensi ad una pietra preziosa o ad un cimelio incastonati, oppure ad un’auto la cui portiera deve necessariamente essere forzata);
- quando lo scasso è riferibile alle porte o alle finestre di un’abitazione.
La differenza è che nel primo caso si avrà un’ipotesi di furto aggravato dall’utilizzo della violenza sulle cose; nel secondo, invece, si configurerà il diverso delitto di furto in abitazione.
Dal punto di vista pratico, il furto aggravato dalla violenza sulle cose è punito con la reclusione da due a sei anni (salvo il concorso di ulteriori circostanze aggravanti) ed è procedibile solo a querela di parte; il furto in abitazione, invece, è procedibile d’ufficio ed è punito con la reclusione da quattro a sette anni; se concorrono circostanze aggravanti (quale può essere, ad esempio, la concomitanza di tre o più ladri che agiscono congiuntamente), da cinque a dieci anni.
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