Flat tax incrementale: come funziona?
Cos’è, a chi si applica e come si calcola la tassa sugli incrementi di reddito dell’anno di imposta considerato, a partire dal 2023, rispetto al triennio precedente.
Di regola, una pianura non dovrebbe avere montagne; così anche la flat tax dovrebbe essere, come dice il nome, una tassa piatta, ad aliquota unica e fissa. Ed infatti così è stato fino al 2022 compreso. Ma le leggi tributarie non sono quelle della geometria, e così, con l’approvazione definitiva della legge di Bilancio 2023, è stata introdotta la nuova flat tax incrementale: come funziona, a chi si applica e a quanto ammonta questo tributo?
Ti diciamo subito che si tratta di un’imposta agevolata rispetto a quella ordinaria, di cui possono beneficiare coloro che hanno la partita Iva ma non rientrano nel regime forfettario: è chiamata incrementale perché si applica solo agli incrementi di reddito conseguiti nel 2023 rispetto al triennio precedente.
Flat tax incrementale: cos’è?
La flat tax incrementale è un’imposta sostitutiva dell’Irpef e delle relative addizionali, quella regionale e quella comunale. Si chiama incrementale perché la tassazione agevolata rimane alla consueta aliquota del 15%, ma non viene calcolata sull’intero reddito, bensì solo sugli incrementi di reddito percepiti nell’anno di imposta considerato (a partire dal 2023, anno di entrata a regime) rispetto al maggior reddito registrato nei tre anni precedenti.
In sostanza, la flat tax incrementale estende il beneficio della flat tax ordinaria al di là del suo stretto campo di applicazione, consentendo, a determinate condizioni che ti illustreremo, di pagare il 15% anche sui redditi ulteriori.
Flat tax incrementale: come funziona?
È prevista, per l’anno 2023, un’esenzione straordinaria di pagamento pari al 5% sull’importo reddituale più elevato dichiarato negli anni 2020, 2021 e 2022. Quindi dalla differenza da considerare ai fini del calcolo va decurtato un importo pari al 5% del maggior reddito percepito nel triennio precedente. Questo vuol dire anche che la flat tax incrementale non si applica quando l’incremento del reddito percepito nel 2023 è inferiore al 5% del maggior reddito percepito nei tre anni precedenti.
Con la riforma fiscale approvata dal Parlamento nell’agosto 2023, dovranno essere emanati, entro i prossimi 24 mesi, i decreti legislativi attuativi, che potranno modificare per il futuro le condizioni di applicazione della flat tax incrementale.
Flat tax incrementale: a chi si applica?
La flat tax incrementale riguarda chi ha percepito redditi d’impresa o di lavoro autonomo a partire dall’anno 2o23. Si tratta, quindi, dei titolari di partita Iva, con l’importante esclusione di tutti coloro che rientrano nel regime forfettario: per loro resta in vigore l’imposta sostitutiva ad aliquota del 15%.
La legge di Bilancio 2023 non contempla il caso delle partite Iva aperte negli ultimi tre anni, e che, quindi, non possono fare il confronto con l’intero triennio precedente per calcolare il maggior reddito percepito in passato. Su questo importante punto sono arrivati, a giugno 2023, i chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate [1]. Possono accedere alla flat tax incrementale:
- le persone fisiche che esercitano attività d’impresa e percepiscono redditi contemplati nell’articolo 55 del Tuir;
- le persone fisiche che svolgono arti o professioni e conseguono redditi compresi nell’articolo 53, comma 1, del Tuir.
Sono, invece, esclusi dall’agevolazione della flat tax incrementale:
- i soci di società di persone che percepiscono redditi in base al «principio di trasparenza» [2];
- i professionisti che esercitano l’attività in forma associata con imputazione dei redditi ai singoli associati [3];
- i soci di società di capitale a ristretta base proprietaria che hanno esercitato l’opzione per la trasparenza fiscale [4].
Flat tax incrementale: esempio
Per comprendere meglio il meccanismo di applicazione della flat tax incrementale, facciamo un esempio.
Un imprenditore ha percepito 80mila euro di redditi nel 2023. Nel triennio precedente i redditi prodotti erano stati, rispettivamente, di 72mila euro nel 2022, di 76mila euro nel 2021 e di 68mila euro nel 2020. La differenza va calcolata sul reddito maggiore nel triennio, quindi i 77mila euro del 2021 vanno sottratti agli 80mila del 2023, anno di applicazione della flat tax incrementale. Restano, quindi, 4.000 euro. L’incremento di reddito è superiore del 5% al reddito maggiore percepito nel triennio precedente. La base imponibile è pari a 4.000 euro meno il 5% del reddito maggiore del triennio precedente, che è pari a 3.800 euro sui 76mila euro del 2021, quindi si sottraggono i 3.800 alla base imponibile e rimangono 200 euro soggetti a flat tax incrementale con aliquota del 15% anziché ad Irpef piena.
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