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Finestra mobile pensione: cos’è?

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(@mariano-acquaviva)
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Dopo quanto tempo viene erogata la pensione? Si possono utilizzare le ferie maturate e non consumate durante il periodo di finestra mobile?

La pensione è quella prestazione economica, di fatto equivalente a una rendita perpetua, che lo Stato, mediante enti pubblici (Inps) o privati (casse professionali, come quella forense), rilascia a tutti coloro che hanno lavorato, pagato i contributi e raggiunto una certa età. È in questo contesto che si pone il seguente quesito: cos’è la finestra mobile nella pensione?

Come vedremo, al raggiungimento dei requisiti contributivi e anagrafici stabiliti dalla legge non si ottiene immediatamente l’erogazione della prestazione pensionistica. Vediamo perché.

Cos’è la pensione?

La pensione è una prestazione economica, equiparabile a una rendita, assicurata dalla legge a coloro che sono titolari di determinati requisiti.

Solitamente, quando si parla di “pensione” ci si riferisce al trattamento economico riservato ai lavoratori che, nel corso della propria vita, hanno pagato i contributi previdenziali.

V’è da dire, però, che la legge conosce anche altre forme di pensione, legate al possesso di requisiti diversi: è il caso, ad esempio, della pensione d’inabilità agli invalidi civili.

Quando si può andare in pensione?

Secondo la legge italiana, per andare in pensione (di vecchiaia) occorre aver compiuto 67 anni (requisito anagrafico) e aver versato almeno 20 anni di contributi (requisito contributivo).

Eccezionalmente, è possibile andare in pensione anche a condizioni diverse.

Ad esempio, si può accedere alla pensione anticipata con 42 anno e 10 mesi di contributi (un anno in meno per le donne). In questa ipotesi, è irrilevante il requisito anagrafico, cioè l’età.

Grazie al meccanismo delle “quote” (quota 100, quota 103, ecc.) è invece possibile andare in pensione versando più anni di contributi e riducendo proporzionalmente il requisito anagrafico.

Con “quota 103” è possibile andare in pensione con 62 anni di età e 41 di contributi.

Pensione: cos’è la finestra mobile?

Per “finestra mobile” si intende il periodo che intercorre tra la maturazione del diritto alla pensione e l’effettiva riscossione dell’assegno.

In altre parole, le finestre mobili consistono in un periodo di slittamento variabile che deve trascorrere tra il momento di maturazione dei requisiti anagrafici e contributivi utili per il diritto alla pensione e la decorrenza effettiva del rateo previdenziale.

In buona sostanza, con il meccanismo delle finestre mobili il pagamento della prestazione viene rimandato ad un momento successivo a quello nel quale sono maturati i requisiti per il conseguimento della pensione.

Di seguito qualche esempio.

La finestra mobile per chi va in pensione con quota 103 può arrivare fino a 7 mesi per i lavoratori privati e a 9 mesi per i dipendenti pubblici.

Per la pensione anticipata ordinaria è prevista una finestra mobile di 3 mesi per la decorrenza della pensione a partire dalla maturazione del requisito contributivo.

In alcuni casi la legge prevede delle finestre d’uscita dal lavoro di tipo fisso, nel senso che sono stabilite in base al calendario. Ad esempio:

  • il personale scolastico va in pensione a partire dal 1° settembre;
  • il personale dell’università va in pensione dal 1° novembre;
  • il personale delle forze armate e forze di polizia, trascorsi 12 mesi dalla maturazione del diritto.

L’ordinaria pensione di vecchiaia (quella che si acquista al 67° anno di età con 20 anni di contributi) decorre invece dal mese successivo alla maturazione dei requisiti. Non c’è quindi alcuna finestra mobile.

Nemmeno è prevista una finestra mobile per la pensione per lavori usuranti (riconosciuta con un minimo di 61 anni e 7 mesi di età e 35 anni di contributi).

Finestra mobile: si possono prendere le ferie?

Un quesito molto ricorrente in rete riguarda la possibilità di prendere le ferie durante il periodo costituito dalla “finestra mobile”, cioè nel lasso di tempo che separa il raggiungimento dei requisiti pensionistici dall’erogazione effettiva della prestazione.

In buona sostanza, molti lavoratori preferirebbero utilizzare le ferie maturate e non consumate durante il periodo di finestra mobile, prima della pensione. È possibile ciò?

Secondo la legge, è consentito sfruttare le ferie prima della pensione, ma il lavoratore è obbligato a rispettare il periodo di preavviso obbligatorio che deve dare al datore di lavoro.

La legge non impone di continuare a lavorare durante i mesi di finestra che devono trascorrere per la decorrenza della pensione.

Tuttavia, bisogna considerare che, per poter andare in pensione, il lavoratore deve presentare le dimissioni con il preavviso obbligatorio al proprio datore. Durante tale lasso di tempo, però, è vietato utilizzare le ferie.

In buona sostanza, quindi, ciò che impedisce di godere delle ferie arretrate non è il periodo costituito dalla finestra mobile bensì quello di preavviso della cessazione del rapporto lavorativo (la cui durata è stabilita all’interno del Contratto Nazionale di riferimento).

Quindi:

  • se durata della finestra mobile e periodo di preavviso coincidono (ad esempio, entrambi tre mesi), non si potrà fruire delle ferie;
  • se durata della finestra di uscita dal lavoro e quella di preavviso non coincidono perché quest’ultima è superiore, allora si potranno prendere le ferie per la durata eccedente quella del preavviso.

Per andare in pensione con quota 103 è prevista una finestra mobile fino a 7 mesi. Se il periodo di preavviso è pari a soli 3 mesi, allora durante i restanti 4 si potrà godere delle ferie.

È sempre possibile, per il dipendente e il datore, mettersi d’accordo affinché quest’ultimo paghi le ferie non godute.

Un’altra opzione potrebbe essere quella di chiedere di esercitare il preavviso anticipatamente e, successivamente, accedere alle ferie prima della pensione.

 
Pubblicato : 11 Febbraio 2024 18:15