Anche in ferie, i lavoratori mantengono il diritto agli incentivi economici correlati alle mansioni svolte. Questa è la sentenza della Cassazione.

In cosa consiste la retribuzione del lavoratore durante il periodo di ferie? Rientrano anche gli incentivi connessi alle mansioni svolte? A queste domande risponde una recente sentenza della Cassazione, che ha stabilito che il lavoratore in ferie ha il diritto di continuare a percepire gli incentivi legati al suo ruolo professionale. Ma come funziona esattamente? Cosa prevede la legge sulle ferie in merito agli incentivi lavorativi? Il lavoratore in ferie continua a percepire gli incentivi connessi alle mansioni? Ecco cosa ha detto la Cassazione in merito.

Da cosa è composta la busta paga durante le ferie?

Gli elementi costitutivi della retribuzione feriale sono individuati dalla contrattazione collettiva e dal patto individuale. La mancata inclusione di tutte le voci della retribuzione corrisposte durante il periodo di attività non contrasta con il principio costituzionale della sufficienza della retribuzione.
Generalmente sono compresi gli elementi tipici della paga (ad esempio: minimi tabellari, indennità di contingenza, superminimi individuali e collettivi e scatti di anzianità) e i compensi con carattere ricorrente, mentre sono esclusi quelli di natura occasionale.
I lavoratori a stipendio fisso mensile hanno diritto alla normale retribuzione mensile; per i lavoratori con paga oraria si deve invece moltiplicare il numero di ore di ferie fruite per la paga oraria: in questo caso in busta paga si deve indicare separatamente la retribuzione per ferie da quella per le ore lavorate.

Gli incentivi sono parte della retribuzione durante le ferie?

La sentenza n. 19663 della sezione Lavoro della Cassazione, depositata l’11 luglio 2023, affronta una questione fondamentale: la composizione della retribuzione del lavoratore durante le ferie. Secondo la Suprema Corte, la retribuzione ordinaria per i giorni di ferie annuali deve includere ogni importo pecuniario collegato all’esecuzione delle mansioni e correlato allo status personale e professionale del lavoratore.

Cosa dice la legge sulla riduzione del salario durante le ferie?

Il datore di lavoro non può ridurre la retribuzione durante il periodo di ferie in maniera tale da scoraggiare il lavoratore dal godimento dei suoi giorni di riposo annuali.

La sentenza ha respinto il ricorso di una società che aveva tentato di escludere alcuni bonus legati al concreto svolgimento delle mansioni dal salario dei giorni di ferie. L’indagine su tali questioni, però, è riservata al giudice nazionale e non a quello europeo.

La decisione sul fatto se specifici incentivi retributivi legati all’adempimento di un determinato ruolo possano essere esclusi dal calcolo del salario per i giorni di ferie rientra nelle competenze del giudice di primo grado. Pertanto, spetta a quest’ultimo valutare l’idoneità della mancata erogazione di tali compensi a costituire una diminuzione della retribuzione che potrebbe dissuadere il lavoratore dal godere delle ferie.

Un esempio pratico

Per illustrare meglio questo principio, prendiamo il caso di un’azienda che non erogava alcune indennità (come l’incentivo per attività di condotta e l’indennità di riserva, attività previste dal contratto collettivo) durante il periodo di ferie del lavoratore. Queste indennità, rappresentando circa il 25/30% del trattamento economico mensile, sono state ritenute dalla Cassazione come correlate allo status professionale e dovute anche durante il periodo di riposo annuale.

Conclusioni

In conclusione, le recenti indicazioni della Cassazione riaffermano il diritto dei lavoratori di percepire, anche durante le ferie, tutti gli incentivi economici correlati al loro ruolo professionale, assicurando un effettivo beneficio di riposo senza disincentivi economici.