Falso grossolano: cos’è?
In cosa consiste il reato di falso? Qual è la differenza tra falso materiale e ideologico? Qual è la differenza tra falso grossolano, innocuo e inutile?
La legge attribuisce particolare rilievo ad alcuni documenti. Si pensi ad esempio al rogito notarile, al verbale del cancelliere del tribunale oppure a quello redatto dalla polizia stradale: in tutte queste ipotesi la legge ritiene che quanto affermato nell’atto debba essere ritenuto vero fino a prova contraria. L’ordinamento giuridico, però, non si limita ad accordare a tali documenti una fede privilegiata, ma anche a punire severamente chi tenta di falsificarli. Con questo articolo risponderemo, tra le altre, alla seguente domanda: cos’è il falso grossolano?
Come diremo nel prosieguo, il reato di falso è stato sostanzialmente limitato agli atti pubblici, cioè a quegli atti che, come detto sopra, essendo redatti da un pubblico ufficiale sono assistiti da una fede privilegiata, nel senso che, se prodotti in giudizio, vincolano il giudice a reputarli veri. Non costituisce più reato, invece, il falso commesso in una scrittura privata: ciò significa che se, ad esempio, si firma un contratto al posto di un’altra persona non si commette più alcun illecito penale. Ma procediamo per gradi. Se l’argomento t’interessa, prosegui nella lettura: vedremo insieme cos’è il falso grossolano?
In cosa consiste il reato di falso?
Come anticipato in premessa, il reato di falso consiste nell’alterazione di documenti che la legge considera particolarmente importanti, come ad esempio gli atti pubblici, il testamento, le cambiali o le autocertificazioni prodotte alla pubblica amministrazione.
Quanti tipi di falso esistono?
La legge distingue tra due tipi di falso:
- il falso materiale, che consiste in una contraffazione esteriore del documento. Si pensi a chi modifica il testamento aggiungendo alcune parole, oppure alla cambiale a cui viene variato l’importo già riportato su di essa;
- il falso ideologico, che consiste invece nel formare un atto “menzognero”, in quanto ciò che viene riportato non è corrispondente al vero. Si pensi al poliziotto che, sopraggiunto sul luogo del sinistro, scriva nel suo verbale che sul posto era presente anche una persona che, in realtà, non c’era affatto; oppure al candidato a un concorso che mente nell’autocertificazione che consegna alla pubblica amministrazione.
In sintesi: mentre il falso materiale riguarda la forma dell’atto, il falso ideologico intacca la sostanza, tant’è che, almeno esteriormente, quest’ultimo non può essere rilevato. Il falso ideologico rappresenta quindi un abuso del pubblico ufficiale o, comunque, del soggetto che forma l’atto.
Cosa sono i falsi inoffensivi?
Il falso non è sempre punibile. Come detto in precedenza, esistono alcune “falsità” che non hanno rilievo penale, come ad esempio il falso in scrittura privata.
Ma c’è dell’altro: secondo il costante insegnamento della giurisprudenza, ci sono falsi che, seppur astrattamente possono essere ricondotti alle ipotesi di rilievo penale sopra viste (ad esempio, contraffazione di un testamento, di un atto pubblico, ecc.), ugualmente non possono essere puniti. Si parla in questi casi di “falsi inoffensivi”; tra questi, rientra anche il falso grossolano. Vediamo cos’è e di cosa si tratta.
Cos’è il falso grossolano?
È “grossolano” il falso così facilmente riconoscibile da non poter ingannare nessuno. Si pensi al bambino che aggiunga una parola a un testamento, oppure a chi modifichi l’importo di una cambiale esagerandolo in maniera tale da renderlo del tutto inverosimile (ad esempio, da 10mila euro a 1 miliardo).
Insomma: è grossolano il falso che è assolutamente inidoneo a trarre in inganno una persona, tant’è macroscopico e “goffo”.
Il reato permane, invece, se il falso risulta grossolano solamente a un occhio esperto e non, invece, a una persona dall’ordinaria diligenza.
In pratica, ciò che è evidente a un esperto grafologo potrebbe non esserlo agli occhi di chi non ha competenze specifiche: tanto basterebbe a far scattare il reato, in quanto è sufficiente l’astratta possibilità che l’alterazione possa trarre in inganno qualcuno.
Cos’è il falso innocuo?
Tra i falsi inoffensivi rientrano anche il falso innocuo e il falso inutile. È definibile “innocuo” il falso che risulta inoffensivo per la concreta inidoneità ad aggredire gli interessi tutelati dalla legge.
Secondo la Corte di Cassazione [1], sussiste il falso innocuo «quando l’infedele attestazione (nel falso ideologico) o la compiuta alterazione (nel falso materiale) sono del tutto irrilevanti ai fini del significato dell’atto e del suo valore probatorio e, pertanto, non esplicano effetti sulla sua funzione documentale, con la conseguenza che l’innocuità deve essere valutata non con riferimento all’uso che dell’atto falso venga fatto, ma avendo riguardo all’idoneità dello stesso ad ingannare comunque la fede pubblica»
Ad esempio, costituisce un falso innocuo la modifica della punteggiatura che non modifica il senso dell’atto, oppure l’aggiunta di un numero o di una lettera nel margine della pagina di un documento pubblico.
Cos’è il falso inutile?
È inutile il falso che cade su un atto (o su una parte di esso) del tutto privo di valenza probatoria o giuridica e che, pertanto, si rivela ininfluente sia per l’esistenza che per l’efficacia di un determinato atto.
Si pensi, ad esempio, al falso di un documento che non ha alcun tipo di rilevanza, ad esempio perché già stracciato oppure ritenuto inattendibile.
Secondo la Cassazione [2], le false dichiarazioni contenute nell’istanza di ammissione al gratuito patrocinio, ove non riflettano elementi essenziali ai fini di tale valutazione, sono estranee all’offesa tipicizzata dal legislatore e costituiscono un’ipotesi di falso inutile, come tale non punibile.
Si pensi a chi, per accedere al patrocinio a spese dello Stato, dichiari di non possedere alcun veicolo quando in realtà è proprietario di un’auto: questa menzogna è del tutto ininfluente ai fini della concessione del gratuito patrocinio e, pertanto, rappresenta un’ipotesi di falso inutile.
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