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Fallimento della persona fisica: come funziona

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(@angelo-greco)
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Scopriamo insieme come funziona la liquidazione controllata del sovraindebitamento e come può interessare i consumatori, i professionisti e gli imprenditori.

La liquidazione controllata del sovraindebitamento è una procedura prevista dal nuovo Codice della crisi di impresa per consentire il recupero del credito attraverso il fallimento della persona fisica. Scopriamo chi può essere soggetto a questa procedura e come funziona in pratica.

Qual è l’obiettivo della liquidazione controllata del sovraindebitamento?

L’obiettivo della procedura di liquidazione controllata è recuperare i beni del debitore e liquidarli, ossia venderli all’asta, al fine di soddisfare, con il ricavato, i suoi creditori. In questo modo, la liquidazione controllata del sovraindebitamento cerca di risolvere il problema del recupero del credito nei confronti delle persone fisiche che, in passato, potevano sfuggire a forme di pignoramento.

Questa procedura mira a riproporre, nei confronti della persona fisica, il fallimento già previsto dalla nostra legge per le società di piccole e medie dimensioni. In sostanza, infatti, anche se non si può parlare in termini tecnici di fallimento della persona fisica, si verifica un iter quasi identico rivolto appunto ad apprendere i beni del debitore tramite il liquidatore nominato dal tribunale e venderli all’asta per poi soddisfare i creditori. La procedura è molto diversa dal pignoramento che invece viene condotta da uno o più specifici creditori e il ricavato è rivolto solo a realizzare i diritti di chi interviene nella procedura. 

Peraltro a chiedere la liquidazione controllata può essere anche lo stesso debitore, a differenza invece del pignoramento che si avvisa su istanza solo del creditore. 

A chi si applica la liquidazione controllata del sovraindebitamento?

La liquidazione controllata del sovraindebitamento si applica a diversi soggetti, tra cui:

  • il consumatore;
  • il professionista;
  • l’imprenditore minore;
  • l’imprenditore agricolo;
  • le start-up innovative;
  • ogni altro debitore non assoggettabile alla liquidazione giudiziale o ad altre procedure liquidatorie previste dal codice civile o da leggi speciali per il caso di crisi o insolvenza.

Quali sono i presupposti per la liquidazione controllata del sovraindebitamento?

Per attivare la procedura, è necessario che:

  • il debito per il quale si agisce sia superiore a 50.000 euro;
  • il debitore sia in stato di insolvenza (non solo inadempiente, ma anche quando le procedure di esecuzione forzata nei suoi confronti siano o appaiano infruttuose);
  • il debitore possegga un attivo certificato da un OCC (Organismo di composizione della crisi).

Come si avvia la procedura di liquidazione controllata del sovraindebitamento?

La domanda di apertura della liquidazione controllata si presenta mediante ricorso al tribunale nel cui circondario il debitore ha il centro degli interessi principali. La domanda può essere presentata da un creditore anche in pendenza di procedure esecutive individuali.

Poniamo il caso di Tizio, un consumatore che ha accumulato un debito di 60.000 euro con un istituto di credito. L’istituto non riesce a recuperare il credito attraverso il pignoramento e decide di avviare la procedura di liquidazione controllata del sovraindebitamento nei confronti di Tizio.

Qual è il ruolo del liquidatore giudiziale?

Il tribunale, una volta accertati i presupposti, nomina un liquidatore giudiziale, il quale esercita tutte le azioni finalizzate a recuperare il credito, comprese le revocatorie, ossia le azioni rivolte a rendere inefficaci gli atti eventualmente posti dal debitore per spogliarsi del proprio patrimonio.

Come avviene la liquidazione dei beni del debitore?

Il liquidatore, autorizzato dal giudice delegato, esercita o prosegue le azioni previste dalla legge per conseguire la disponibilità dei beni compresi nel patrimonio del debitore e ogni azione diretta al recupero dei crediti. In seguito, il ricavato viene ripartito tra i creditori secondo un progetto approvato dal giudice delegato.

Quali beni vengono esclusi dalla liquidazione?

Nella procedura di liquidazione controllata, vengono esclusi i beni impignorabili e quelli necessari al mantenimento proprio e della famiglia del debitore. Ad esempio, la casa di abitazione principale e il mobilio essenziale sono esclusi dalla liquidazione.

Continuando con l’esempio di Tizio, i beni che verranno liquidati potrebbero includere un’auto di lusso, un terreno o un immobile non necessario al mantenimento della famiglia. La casa di abitazione principale e il mobilio essenziale, invece, non saranno interessati dalla liquidazione.

Cosa succede dopo la liquidazione dei beni?

Dopo la liquidazione dei beni, il liquidatore forma un progetto di riparto da comunicare al debitore e ai creditori, indicando un termine non superiore a 15 giorni per presentare osservazioni. Successivamente, il liquidatore provvede alla distribuzione delle somme ricavate dalla liquidazione secondo l’ordine di prelazione risultante dallo stato passivo.

Quali alternative alla liquidazione controllata sono possibili per il debitore?

Quando i creditori o il PM hanno proposto la domanda di liquidazione controllata, il debitore può chiedere di accedere al piano del consumatore o al concordato minore. In tal caso, il giudice deve concedere un termine per poter integrare la domanda. Se il debitore non integra la domanda entro il termine stabilito, il giudice dichiara aperta la procedura di liquidazione controllata.

Tizio, dopo aver ricevuto la comunicazione della domanda di liquidazione controllata, decide di proporre un piano del consumatore al tribunale per evitare la liquidazione dei suoi beni. Il giudice valuterà la proposta e, se accettata, Tizio potrà evitare la procedura di liquidazione.

Conclusioni

La liquidazione controllata del sovraindebitamento è una procedura che consente il recupero del credito attraverso il fallimento della persona fisica, applicabile a consumatori, professionisti e imprenditori. La procedura prevede la nomina di un liquidatore giudiziale che si occupa di recuperare il credito e liquidare i beni del debitore, al fine di soddisfare i creditori. Seppure con i suoi limiti, la liquidazione controllata del sovraindebitamento rappresenta uno strumento utile per il recupero del credito.

 
Pubblicato : 19 Aprile 2023 06:00