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Esenzione IMU per coppie sposate: guida alla doppia agevolazione

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(@angelo-greco)
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Scopri come sfruttare il doppio esonero IMU grazie alla sentenza 209/2022 della Corte Costituzionale. Come applicare l’agevolazione e come recuperare i pagamenti già effettuati.

Ipotizziamo il caso di una coppia sposata: marito e moglie sono proprietari di una casa a testa. La loro speranza è ottenere una esenzione Imu per ciascun immobile posseduto. Ma è possibile? Cosa prevede la legge? Esiste una sentenza della Corte Costituzionale, la n. 209 del 2022, che consente, entro terminati limiti, di fruire di tale beneficio, nel rispetto però di determinate condizioni.

Qui di seguito offriremo approfondiremo l’argomento. Vedremo come funziona l’esenzione IMU per coppie sposate e offriremo una guida alla doppia agevolazione, una cioè per ciascuna abitazione. Tutto ciò potrebbe aiutarti a risparmiare denaro.

Quando una persona single non paga l’Imu?

Un single non è tenuto a versare l’Imu sull’abitazione principale. In pratica la casa non sconta l’imposta solo se il contribuente vi fissa:

  • la sua residenza anagrafica;
  • la sua dimora abituale.

Ai fini della “residenza”, è necessario un atto formale: la dichiarazione all’ufficio anagrafe ove si trasferisce la residenza nell’immobile che si vuole “esentare” dalle imposte.

La “dimora abituale” è invece un presupposto di fatto: è necessario che il contribuente viva fisicamente nell’abitazione per gran parte dell’anno. Il Comune può scoprire le false residenze chiedendo copia delle bollette della luce e del gas ai relativi fornitori per verificare i consumi.

Quando una coppia di coniugi non paga l’Imu?

Nel caso di una coppia sposata – sia essa in comunione o separazione dei beni – con un immobile di proprietà a testa (uno cioè del marito e l’altro della moglie) l’esenzione Imu spetta una sola volta. Il Dl 146/2021 consente ai coniugi di scegliere quale delle due abitazioni considerare “principale” (e quindi da esonerare dal pagamento dell’Imu). E ciò anche se i due immobili si trovano in Comuni diversi.

Tale norma è però in vigore dal 2022. Il che significa che, verosimilmente, la coppia opterà per l’immobile per il quale l’imposta è più gravosa, anche se la famiglia non vi vive. Si tratta di un beneficio riconosciuto solo alle coppie sposate e non a quelle di conviventi.

Cosa è cambiato dopo l’intervento della Corte Costituzionale?

La sentenza della Corte Costituzionale n. 209 del 2022 ha apportato significative modifiche alla definizione di abitazione principale per quanto riguarda l’IMU. La Corte ha eliminato il concetto di “nucleo familiare”, permettendo così ai coniugi con residenze differenti di beneficiare dell’esenzione IMU. In buona sostanza, se marito e moglie dichiarano di avere una residenza diversa e vivono effettivamente separati – come succede il più delle volte a causa di lavoro – possono godere di una doppia esenzione Imu, ossia una per ciascun immobile. Si tratta di un beneficio che non può però essere utilizzato in modo strumentale: deve effettivamente risultare che i due vivono distaccati. Ai Comuni la Corte Costituzionale ha demandato gli opportuni controlli per evitare elusioni.

Prima di questa sentenza, solo una delle abitazioni di una coppia coniugata poteva beneficiare dell’esenzione, se situate nello stesso comune. Per le coppie con due case in comuni diversi, l’agevolazione era negata.

Ora, l’esonero IMU è applicabile a ogni immobile nel quale il proprietario risiede e dimora abitualmente.

Quando è possibile ottenere il doppio esonero IMU?

In sintesi, il doppio esonero IMU è possibile solo se entrambi i coniugi risiedono e dimorano abitualmente nelle loro rispettive abitazioni. Questo non può essere applicato alle “seconde case” o case vacanza.

Non si può quindi inventare un diritto all’esonero generalizzato, come se fossero “prime case” tutte le “seconde case” che si trovano verosimilmente al mare, in montagna, al lago o in campagna.

I Comuni potrebbero peraltro effettuare i dovuti controlli in base ai consumi di elettricità, gas, eccetera, della (presunta) abitazione principale. In più potrà recuperare le ultime 5 annualità con le relative sanzioni.

Cosa succede se non dimoro abitualmente nell’abitazione?

Se non risiedi abitualmente nell’abitazione, devi continuare a pagare l’IMU con l’aliquota prevista per le seconde case.

La Sentenza 209 del 2022 influisce sulle annualità pregresse?

Sì, la sentenza ha effetti retroattivi e invalida la norma originale, salvo alcune eccezioni. Se hai pagato l’IMU per entrambe le case negli anni precedenti, potresti avere diritto a un rimborso.

Come posso ottenere il rimborso dell’IMU pagata in eccesso?

Puoi presentare un’istanza di rimborso entro cinque anni dal versamento, fornendo prove che dimostrino la tua dimora abituale.

Immagina una coppia sposata, Mario e Lucia, che vivono in due città diverse per motivi di lavoro. Entrambi sono proprietari delle loro case e hanno la residenza anagrafica in esse. Prima della sentenza 209/2022, solo una delle loro case poteva beneficiare dell’esenzione IMU. Ora, grazie a questa sentenza, entrambe le case possono beneficiare dell’esenzione, purché dimostrino la dimora abituale in esse.

 
Pubblicato : 7 Giugno 2023 08:15