Cartella esattoriale e fermo auto: il termine per proporre ricorso al giudice.  

Prima del fermo auto, l’Agente per la riscossione esattoriale deve inviare al contribuente un preavviso di 30 giorni. Tale atto serve per consentire al debitore di pagare, chiedere una dilazione, presentare ricorso oppure richiedere l’esenzione (che spetta quando il mezzo è strumentale all’esercizio della professione o dell’attività imprenditoriale). 

Poniamo il caso che il contribuente intenda presentare opposizione al preavviso di fermo amministrativo: quanto tempo ha? Quali sono cioè i termini processuali per il ricorso? 

La questione è stata spesso oggetto di chiarimenti da parte della giurisprudenza e, in particolare, della Cassazione.

Secondo una recente pronuncia della Suprema Corte [1], l’opposizione al preavviso di fermo non conosce termini. Può cioè essere esperita in qualsiasi momento, ma solo se la contestazione non attiene a vizi formali della procedura ma a questioni di merito, vizi di sostanza (come ad esempio la prescrizione o la decadenza del diritto a riscuotere il credito). In tal caso infatti il rimedio proposto dal contribuente va inquadrato come un’opposizione all’esecuzione (disciplinata dall’articolo 615 del codice di procedura civile) che, come noto, non è soggetta a termini di decadenza (come invece l’opposizione agli atti esecutivi, disciplinata dall’articolo 617 del codice di procedura civile). E ciò quindi vale a prescindere dal tipo di credito vantato dall’amministrazione. Ad esempio anche per le multe stradali, l’opposizione al preavviso di fermo non deve rispettare termini. Sarebbe errato pensare che la stessa sia soggetta al termine di 30 giorni previsto per contestare in generale le sanzioni amministrative. 

Non è la prima volta che la Suprema Corte offre questa interpretazione. Ne avevamo già dato atto nell’articolo Opposizione fermo amministrativo: termini Peraltro la Cassazione ritiene che lo stesso principio possa applicarsi anche al ricorso contro il fermo stesso: anche quest’ultimo può essere impugnato in qualsiasi momento, senza dover rispettare termini di decadenza. 

Dunque non è tardiva, ma rituale, l’opposizione contro il preavviso di fermo amministrativo inviato da Agenzia Entrate Riscossione (o da qualsiasi altra società privata con cui gli enti locali abbiano firmato una convenzione) benché risulti proposta oltre trenta giorni dalla notifica. Secondo i giudici supremi «L’impugnazione del preavviso di fermo amministrativo, sia se volta a contestare il diritto a procedere all’iscrizione del fermo, sia che riguardi la regolarità formale dell’atto, è una “azione di accertamento negativo” a cui si applicano le regole del processo di cognizione ordinario, e come tale non assoggettata al termine decadenziale di cui all’art. 617 c.p.c.».

Risultato: la legge non prevede un termine entro cui presentare ricorso contro il preavviso di fermo  per l’impugnazione del fermo amministrativo: il contribuente può fare opposizione in qualsiasi momento, anche dopo l’iscrizione del fermo stesso.

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