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È violazione di domicilio spiare qualcuno dal cortile condominiale?

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(@angelo-greco)
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Approfondimento di una sentenza della Cassazione che definisce lo spionaggio da un cortile come violazione di domicilio.

Un recente caso giudiziario ha sollevato una questione importante: può essere considerata violazione di domicilio l’azione di spiare una persona dal cortile di un condominio? La sentenza n. 45485 del 10 novembre 2023, emessa dalla Cassazione penale, sez V, offre una risposta chiara, stabilendo un precedente significativo in materia di privacy e diritti personali.

Quando si configura la violazione di domicilio in un condominio?

La sentenza in questione riguarda un caso in cui un uomo, Tizio, è stato accusato di violazione di domicilio per aver spiato la sua vicina, Caia, da un cortile che, sebbene fosse ancora di proprietà del condominio, era stato recintato e utilizzato come pertinenza esclusiva dalla donna. Tizio, avvicinandosi clandestinamente alle finestre di Caia, ha commesso una violazione di domicilio.

Quali sono i dettagli del caso in questione?

Nel caso specifico, Tizio spiava Caia attraverso le finestre della sua abitazione, costringendola a cambiarsi in corridoio per mantenere la privacy. I giudici di primo e secondo grado hanno ritenuto Tizio colpevole di violazione di domicilio, basandosi sui racconti di Caia e sull’uso esclusivo che lei faceva dello spazio recintato.

Che importanza ha l’accordo tra i condomini nel caso di violazione di domicilio?

Sebbene non fosse stato formalizzato un accordo scritto, la Cassazione ha ritenuto che l’uso fatto da Caia dello spazio recintato e l’assenza di contestazioni da parte degli altri condòmini configurassero quel luogo come suo domicilio effettivo. Di conseguenza, le azioni di Tizio costituiscono una violazione di questo spazio privato.

Qual è il ruolo del diritto di comproprietà in casi simili?

La difesa di Tizio aveva sostenuto che, non essendo formalizzato l’accordo di divisione del cortile, il suo diritto di comproprietà non avrebbe permesso di parlare di violazione di domicilio. La Cassazione, tuttavia, ha chiarito che l’occupazione di uno spazio, anche se non coperta da valido titolo di proprietà, può costituire un domicilio effettivo se supportata da un uso condiviso e non contestato dagli altri condòmini.

Entrare nel cortile condominiale è violazione di domicilio?

La violazione di domicilio si verifica non solo entrando nell’abitazione di qualcuno, ma anche accedendo a spazi ad essa annessi, come giardini, cortili, garage, cantine o box auto. La normativa penale non distingue infatti tra l’abitazione principale e altri spazi privati, purché siano luoghi in cui si svolgono attività personali, professionali, culturali o politiche. In sostanza, ogni ingresso non autorizzato in uno spazio privato, anche se non è la casa principale, ma un luogo dove il proprietario si dedica alle sue attività personali in libertà, configura una violazione di domicilio (Cass. sent. n. 13912 del 22 marzo 2017, n. 34753/2022).

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Pubblicato : 15 Novembre 2023 11:30