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È vero che sotto 5000 euro non bisogna pagare le tasse al fisco?

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(@angelo-greco)
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 Quando non c’è obbligo di presentare la dichiarazione dei redditi: qual è il reddito minimo non tassabile.

Un nostro lettore ci pone un quesito su un argomento assai ricorrente e su cui spesso si fa confusione: è vero che sotto 5000 euro non bisogna pagare le tasse al fisco? Qual è la soglia sotto la quale non si hanno obblighi nei confronti dell’Agenzia delle Entrate?

La domanda si incontra spesso sui forum e le risposte che ad essa vengono fornite dagli utenti sono a volte completamente sbagliate. Stabilire quante tasse si pagano su 5000 euro non è così peregrino: su internet sono frequenti le prestazioni occasionali per le quali si ricevono compensi ridotti e saltuari. Così, specie i giovani, si ricevono – peraltro con bonifici, e quindi in modalità tracciabile – compensi che non vengono quasi mai dichiarati. Circola infatti la voce di corridoio che, sotto cinquemila euro, non ci siano obblighi dichiarativi, né si è soggetti al pagamento delle imposte. Ma non è così.

Il principio generale è che qualsiasi reddito, a prescindere dall’importo, deve essere sempre denunciato al fisco. Va quindi fatta la dichiarazione dei redditi anche per poche migliaia di euro percepite in un anno.

Il fatto però di adempiere a tale obbligo (la cui violazione, sotto 50.000 euro in un anno implica solo sanzioni pecuniarie di tipo amministrativo) non significa anche dover poi versare le imposte (l’IRPEF nel nostro caso). La legge prevede infatti una “no tax area”, ossia una soglia sotto la quale le detrazioni fiscali superano le imposte da versare all’erario. In buona sostanza, dichiarare un compenso all’Agenzia delle Entrate non significa necessariamente pagare le tasse se la somma dei redditi percepiti in un anno non supera le soglie anzidette. Di regola, i contribuenti fino a 13mila euro non pagano Irpef.

Ma allora perché si parla spesso di 5.000 euro come soglia sotto la quale non si hanno obblighi fiscali? Tale importo è relativo solo agli obblighi contributivi del lavoro autonomo occasionale.

Dal 1° gennaio 2004 i soggetti esercenti attività di lavoro autonomo occasionale sono tenuti ad iscriversi alla Gestione Separata Inps, ogni qualvolta il reddito derivante da lavoro autonomo occasionale sia superiore all’importo di euro 5.000.

Da ciò ne deriva che se l’importo totale dei corrispettivi emessi è inferiore a euro 5.000 non sono dovuti contributi.

Se l’importo totale dei corrispettivi emessi è superiore a euro 5.000, solo sulla somma eccedente i 5.000 euro sono dovuti i contributi alla gestione separata, da versare mediante modello F24 con codice C10 (se il lavoratore per il quale si versano i contributi è titolare di ulteriori rapporti assicurativi e/o è già pensionato. In questo caso spetta l’applicazione dell’aliquota ridotta della gestione separata) o codice CXX (se il lavoratore percepisce solo redditi da attività relative alla gestione separata e non è pensionato; in questo caso si applica l’aliquota piena).

Si ricorda, inoltre, che tali importi dovranno essere indicati nel modello Uniemens del mese di corresponsione delle somme (principio di cassa), mediante la compilazione della sezione Collaboratori, con indicazione “tipo di rapporto 09”.

 
Pubblicato : 4 Settembre 2024 07:30