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È reato se il cane morde anche al guinzaglio?

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(@angelo-greco)
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Una sentenza della Cassazione stabilisce la responsabilità del proprietario per morsi del cane, anche se al guinzaglio. Se c’è un minimo rischio ci vuole la museruola.

In una recente sentenza, la Corte di Cassazione ha chiarito quali sono le eventuali conseguenze penali a cui va incontro il proprietario di un cane in caso di aggressione a terzi, anche quando questo è al guinzaglio. Qui di seguito vedremo chi è responsabile per i danni procurati dagli animali. Forniremo soprattutto una risposta alla seguente domanda: è reato se il cane morte anche al guinzaglio? Ma procediamo con ordine.

Chi è responsabile per il morso del cane?

La responsabilità per tutte le condotte aggressive del cane è sempre chi lo ha in custodia, sia che si tratti del proprietario, sia che si tratti di un’altra persona (ad esempio il partner, il familiare convivente, un amico, il dog-sitter, ecc.). Difatti, chi detiene l’animale ha una “posizione di garanzia” nei confronti di terzi, dovendo far tutto il possibile per evitare morsi, aggressioni o anche comportamenti dettati da semplice esuberanza che tuttavia potrebbero creare lesioni (si pensi al cane che, per entusiasmo, ponga le zame anteriori sul petto di una persona anziana, facendola cadere).

Qual è la responsabilità per i morsi del cane?

Ci sono due responsabilità per chi detiene un cane se questi fa del male ad altri:

  • una responsabilità civile, che implica l’obbligo del risarcimento del danno;
  • una responsabilità penale, che implica una condanna per il reato di lesioni.

La responsabilità è esclusa solo se il detentore del cane dimostra che l’evento è avvenuto per caso fortuito: un fatto cioè imprevedibile e inevitabile anche con l’ordinaria diligenza.

Il fatto che un cane, normalmente docile e buono, morda all’improvviso un passante che lo accarezza non costituisce «caso fortuito»: il padrone infatti deve pur sempre prevedere che, trattandosi di un animale, sono del tutto ipotizzabili comportamenti inaspettati e inconsulti.

Quanto alla responsabilità civile, questa si estende a tutti i danni subiti dalla vittima, che possono essere:

  • danno fisici (il cosiddetto «danno biologico»), derivanti dalle menomazioni, anche temporanee, che la vittima abbia subito;
  • danni morali, derivanti dalle sofferenze interiori o solo psicologiche per le lesioni;
  • danni patrimoniali, derivanti dai costi per le spese mediche e dall’eventuale riduzione della capacità lavorativa.

Il risarcimento, come detto, grava su chi aveva in custodia il cane al momento dell’aggressione.

Quanto invece alla responsabilità penale, il reato di lesioni prevede pene differenti a seconda che si tratti di:

  • lesioni lievissime (con prognosi non superiore a 20 giorni): reclusione fino a tre mesi o la multa fino a 309 euro;
  • lesioni lievi (con prognosi da 21 a 40 giorni): reclusione fino a tre mesi o la multa fino a 309 euro;
  • lesioni gravi (con prognosi superiore a 40 giorni): reclusione da uno a sei mesi o della multa da 123 euro a 619 euro;
  • lesioni gravissime (quelle che portano a una malattia inguaribile o alla perdita di una parte del corpo): reclusione da tre mesi a due anni o della multa da 309 euro a 1239 euro.

Che succede se il cane morde ed è al guinzaglio?

La Corte di Cassazione, nella sentenza 51470/2023, ha stabilito che i proprietari o i detentori di cani sono responsabili per i danni causati dai loro animali, anche quando sono tenuti al guinzaglio. Questo vale anche se la vittima dell’aggressione si è avvicinata all’animale per accarezzarlo.

Vediamo la vicenda da cui è scaturita tale decisione.

Un Giudice di Pace aveva inizialmente condannato una donna, proprietaria di un cane di razza Akita, per lesioni personali colpose, a seguito di un morso del suo cane a un passante. Nonostante il cane fosse al guinzaglio, era riuscito a mordere la vittima, causandole ferite guaribili in 15 giorni.

La difesa dell’imputata ha argomentato che non vi era colpa da parte sua, attribuendo l’incidente all’approccio imprudente della vittima, che si era avvicinata al cane. Sosteneva che questo comportamento avesse interrotto il nesso causale tra la condotta della proprietaria e l’evento lesivo.

La Cassazione ha osservato che, nonostante il comportamento della vittima, la responsabilità ricade sul proprietario del cane. Il giudice di Pace infatti aveva correttamente ritenuto che il semplice uso del guinzaglio non esonera dalla colpa, visto che l’animale può comunque aggredire o mordere.

La Corte ha confermato che la proprietaria del cane non era stata in grado di controllare adeguatamente l’animale. La dinamica dell’incidente e la testimonianza del veterinario hanno dimostrato che era necessario un controllo più efficace, come l’uso di un guinzaglio più corto o di una museruola, per prevenire danni a terzi.

Cosa deve fare il padrone del cane al guinzaglio?

Questa sentenza sottolinea l’importanza di una vigilanza costante e di misure di sicurezza adeguate da parte dei proprietari di cani. Anche in presenza di un guinzaglio, se un cane attacca una persona, il proprietario può essere ritenuto responsabile. È quindi fondamentale che i proprietari di cani siano consapevoli delle loro responsabilità legali e prendano le dovute precauzioni per evitare incidenti. Precauzioni come l’uso della museruola o fare in modo che il guinzaglio non sia particolarmente lungo. Inoltre dovrebbero evitare, nell’incertezza, che gli estranei accarezzino il cane.

La Cassazione sottolinea che la responsabilità del proprietario di un cane per eventuali lesioni causate a terzi sorge dalla sua posizione di garanzia. Questo implica l’obbligo di controllare e custodire l’animale, adottando tutte le precauzioni necessarie per prevenire possibili aggressioni. Anche gli animali domestici, come i cani, possono essere pericolosi in determinate circostanze.

A ben vedere la pericolosità degli animali non può essere ritenuta solo in relazione agli animali feroci, né può essere limitata alla razza del cane, ma può sussistere anche per gli animali normalmente più docili.

La responsabilità del proprietario include la necessità di considerare la razza dell’animale e ogni altro elemento rilevante per prevenire comportamenti aggressivi.

In che modo la condotta della vittima influisce sulla responsabilità del proprietario del cane?

La condotta della vittima, come ad esempio l’avvicinarsi al cane, non esclude la responsabilità del proprietario per le lesioni e i morsi: è infatti suo dovere prevenire qualsiasi infortunio, incluso il comportamento inopportuno e inadeguato della vittima che si avvicina senza considerare i rischi.

Come possono i proprietari di cani prevenire incidenti?

I proprietari di cani possono prevenire incidenti seguendo alcune linee guida base:

  • utilizzare guinzagli adatti e museruole quando necessario, in base alla razza e al comportamento del cane;
  • evitare situazioni in cui il cane possa sentirsi minacciato o eccitato;
  • educare il cane al comportamento sociale per ridurre le probabilità di comportamenti aggressivi;
  • usare la museruola, soprattutto in contesti particolarmente affollati;
  • fare in modo che gli estranei non si avvicinino troppo al cane e impedire loro di accarezzarlo.
 
Pubblicato : 19 Gennaio 2024 12:15