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È legittimo lo sciopero bianco?

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(@angelo-greco)
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Protesta individuale del lavoratore con cartelli, fasce al braccio o con sciopero bianco: cosa si rischia?

Lo sciopero bianco è una forma di protesta lavorativa che consiste nel rifiuto di collaborare, attuato però senza un’astensione dal lavoro. In pratica, i lavoratori si presentano in azienda, svolgono le loro mansioni ma eseguono rigidamente e pedissequamente tutti i compiti assegnati, senza alcun tipo di iniziativa o collaborazione extra, rallentando così l’attività produttiva. È normale chiedersi allora se, in Italia, è legittimo lo sciopero bianco. Il tema è complesso e assai dibattuto. Ma prima di entrare nel merito dobbiamo chiarire cosa si intende per sciopero e quali forme sono vietate dalla legge.

Quali scioperi sono illegittimi

Quando si parla di sciopero si pensa alla tradizionale manifestazione in piazza organizzata dalle principali sigle sindacali. Ma lo sciopero non è necessariamente questo. Innanzitutto non è necessario alcun corteo o protesta per strada: i lavoratori possono anche limitarsi a stare a casa. In secondo luogo la legge non richiede che lo sciopero sia indetto dai sindacati, potendo ben essere organizzato dagli stessi dipendenti. L’importante però è che l’astensione dal lavoro sia organizzata a livello collettivo. Non è necessario informare previamente il datore di lavoro, ma è vietato lo sciopero individuale

(Cass. ord. n. 24473/2024). E ciò perché scopo dell’astensione è la tutela dei diritti dei lavoratori e non di uno solo. Ecco perché il singolo o uno sparuto gruppo di dipendenti non può assentarsi o incrociare le braccia durante l’orario di lavoro per protesta.

Allo stesso modo, sempre la Cassazione (ord. n. 24595/2024) ha detto che la protesta attuata dal lavoratore con un foglio attaccato sulla maglia può far scattare le sanzioni disciplinari. Indossare un volantino viola i doveri di diligenza e di decoro imposti dal rapporto di lavoro. Intendiamoci: non è affatto vietato svolgere l’attività di proselitismo sindacale durante l’orario di lavoro, ma è necessario che a compierla siano lavoratori in regolare permesso, ad esempio i rappresentanti sindacali aziendali. Inoltre, la vita aziendale non deve essere alterata sul piano funzionale e produttivo, tenendo anche conto delle caratteristiche organizzative dell’impresa e del lavoro svolto.

Proprio perché non crea alcun danno all’azienda, la fascia bianca legata al braccio – come avviene in alcune aree dell’estremo oriente – è lecita in quanto non lesiva dell’immagine del datore e non crea pregiudizio all’attività.

Quali scioperi sono legittimi

In passato si ritenevano illecite le forme di protesta attuate con lo sciopero a singhiozzo (brevi astensioni dal lavoro con ripresa dello stesso) e con lo sciopero a scacchiera (astensione in modo alternato di gruppi o reparti di lavoratori fra loro collegati nell’attività produttiva). Tuttavia, la Cassazione (sent. n. 711/1980) ha decretato la legittimità di tali forme di protesta. Non importa infatti, secondo la Corte, se lo sciopero è attuato con modalità tali da creare all’imprenditore un danno superiore rispetto alla semplice sospensione dal lavoro. Naturalmente però non devono venir compromessi diritti fondamentali come il diritto alla vita, alla salute ed all’incolumità personale.

Lo sciopero bianco è lecito?

Abbiamo detto che lo sciopero bianco non è uno sciopero classico: poiché i lavoratori non si astengono dal lavoro, lo sciopero bianco non rientra nella definizione tradizionale di sciopero, che prevede un’interruzione dell’attività lavorativa.

Nonostante ciò, gli effetti dello sciopero bianco possono essere simili a quelli di uno sciopero ordinario, in quanto portano a un rallentamento della produzione e possono creare disagi all’azienda. Tuttavia, il disagio è un elemento essenziale della protesta che serve proprio per suscitare l’attenzione del datore di lavoro. Dunque è possibile ritenere che, se è lecita l’astensione totale dal lavoro, a maggior ragione è lecito svolgere in modo più lento la normale attività produttiva.

Non esiste comunque una normativa specifica che regolamenti lo sciopero bianco. La sua legittimità viene valutata caso per caso dalla giurisprudenza, in base alle circostanze concrete.

Di certo, non è possibile protrarre lo sciopero bianco a “tempo indeterminato”: diversamente il dipendente potrebbe essere addirittura licenziato per scarso rendimento o per insubordinazione. Il dovere di fedeltà infatti è un elemento cardine del rapporto di lavoro.

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Pubblicato : 16 Settembre 2024 15:00