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È legale costruire la casetta sull’albero?

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(@angelo-greco)
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Per costruire una casetta di legno sul ramo di un albero ci vuole qualche autorizzazione del Comune? Si tratta di un abuso edilizio? Scopriamo insieme quali sono le regole da rispettare per non incorrere in un’accusa penale di abusivismo edilizio.

Una casetta sull’albero è un sogno per molti bambini. Ma, possiamo realmente costruire una? E, in caso affermativo, quali sono le regole da seguire per evitare problemi legali? In questo articolo, esploreremo il labirinto di normative edilizie che regolano la costruzione di queste particolari strutture, in particolare in Italia e comprenderemo se è legale costruire la casetta sull’albero. Lo faremo alla luce di una recente ordinanza del Tar di Genova. I giudici si sono trovati a decidere sulla legittimità di un’ordinanza comunale che aveva disposto eliminazione di una struttura in legno collocata sul ramo di una grossa pianta.  Ma procediamo con ordine.

Si può costruire una casetta sull’albero?

A prima vista, la risposta potrebbe sembrare semplice: trattandosi di una struttura facilmente amovibile, che non realizza una vera e propria volumetria (visto che nessuno vivrebbe in una stanza di poco più di tre metri quadrati, collocata su un ramo, per quanto solidamente attaccata ad esso) e che non modifica definitivamente il territorio, si potrebbe ritenere che per costruire una casetta sull’albero non occorrano permessi di costruire, né sia necessario informare il Comune. Tuttavia, una recente sentenza del Tar di Genova (507/2023) ha stabilito che una casetta sull’albero di 5 metri quadrati, utilizzata in modo continuativo, è da considerarsi un manufatto abusivo in quanto privo del permesso di costruire. Per cui ne è stata ordinata la sua demolizione. Ma, come possiamo distinguere una casetta vera e propria da una struttura giocattolo?

Quando una casetta diventa abusiva?

L’elemento chiave risiede nella differenza tra ‘precarietà strutturale‘ e ‘precarietà funzionale‘. La prima si riferisce alla costruzione fisica della casetta, al fatto che essa non sia certo un’opera sicura (alla prima folata di forte vento o a un forte temporale potrebbe cadere), mentre la seconda – la precarietà funzionale – si riferisce invece alla funzione nel tempo della struttura. Ciò che consente di evitare la “pratica edilizia” e quindi la licenza comunale non è certo la precarietà della struttura ma la precarietà della sua funzione. Difatti anche una casa di paglia e fango, per quanto strutturalmente poco sicura, richiede il permesso di costruire. Viceversa, se un’opera ha una funzione non duratura nel tempo – si pensi al classico gazebo realizzato solo per un giorno, per un matrimonio o altro ricevimento – allora essa non richiede il permesso comunale.

Se una casetta sull’albero è realizzata in modo stabile e utilizzata in maniera continua, può essere considerata abusiva se non ha ricevuto il permesso di costruire da parte del Comune; e, in tal caso, bisognerà anche pagare per la relativa licenza.

Per esempio, pensiamo a Caio che costruisce una casetta sull’albero nel suo giardino. Se la casetta viene utilizzata solo occasionalmente dai bambini per giocare, potrebbe essere considerata precaria e in tal caso non c’è bisogno della licenza edilizia. Se invece la stessa viene utilizzata quasi quotidianamente, assumendo una funzione stabile, potrebbe incappare in problemi legali se non è stato chiesto il permesso di costruire. Essa sarà allora un abuso edilizio.

Come evitare l’abusivismo?

Spesso, bastano pochi accorgimenti per regolarizzare l’intervento. Ad esempio, per una casetta sull’albero potrebbe essere sufficiente una Cia (Certificazione di Inizio Attività) o una Scia (Segnalazione Certificata di Inizio Attività), inviata non a Babbo Natale, ma al Comune.

Le attrezzature da gioco sono a rischio?

La questione potrebbe estendersi anche ad altre attrezzature da gioco. Esistono tuttavia diverse tipologie di strutture, di mero arredo, che non aggravano il carico urbanistico e che rientrano invece nell’edilizia libera: queste possono essere realizzate senza alcun permesso o comunicazione. Queste possono essere  realizzate senza preoccupazione e senza permesso di costruire. Si tratta di tende, pergotende, stalli per biciclette, muretti, barbecue in muratura, altalene, scivoli, dondoli, panche, tavoli da picnic, cucce per cani, vasi e fioriere mobili. Queste opere, sempre che non siano soggette a vincoli specifici, ad esempio di natura ambientale, non necessitano di alcun titolo edilizio.

Dove trovare l’elenco delle strutture liberalizzate?

L’elenco di ciò che è possibile costruire senza problemi è contenuto nella Tabella A, sezione II, punto 29, del Decreto legislativo 222/ 2016 e nel “glossario” ministeriale (Dm 2 marzo 2018). Un utile strumento per chi desidera intraprendere qualsiasi tipo di intervento edilizio, incluso la costruzione di una casetta sull’albero.

Di recente sono diventate opere liberalizzate le pergotende e le vetrate panoramiche amovibili (dette “Vepa“), disciplinate dall’articolo 6, comma 1, lettera b-bis, del Dpr n. 380/2001 come modificato dalla legge 142/2022. Queste opere soddisfano esigenze di protezione dagli agenti atmosferici e migliorano prestazioni acustiche ed energetiche degli appartamenti.

Conclusione

In conclusione, costruire una casetta sull’albero non è un’impresa impossibile, ma richiede la conoscenza e il rispetto delle normative edilizie vigenti. Sebbene possa sembrare un compito arduo, ricordiamo che lo scopo di queste regole è garantire la sicurezza e il benessere di tutti, incluso il sogno di un bambino di avere una propria casetta sull’albero. Quindi, prima di iniziare la costruzione, informiamoci correttamente e, se necessario, consultiamo un esperto. In questo modo, si potrà creare un luogo sicuro e divertente per i nostri piccoli sognatori.

 

 
Pubblicato : 19 Maggio 2023 17:00