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Due attori: in mediazione devono partecipare entrambi?

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(@angelo-greco)
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L’importanza della mediazione obbligatoria nelle liti condominiali e le ripercussioni della sua mancata partecipazione.

La mediazione è diventata un pilastro fondamentale nella risoluzione delle controversie in Italia, soprattutto in ambito condominiale. La sua obbligatorietà, introdotta per semplificare e velocizzare i processi legali, porta con sé delle implicazioni significative per le parti coinvolte: la domanda giudiziale infatti che non è preceduta dal tentativo di mediazione è improcedibile e viene rigettata. Ma cosa accade quando gli attori sono due? Devono partecipare entrambi alla mediazione oppure basta uno solo in rappresentanza anche dell’altro? Cerchiamo di chiarirlo qui di seguito.

Quali sono le conseguenze della mancata partecipazione alla mediazione?

L’articolo 5 del Dlgs 28/2010 stabilisce che, per alcune controversie, tra cui quelle condominiali, la mediazione è un passaggio obbligatorio prima di poter accedere al tribunale. Questo significa che, senza aver tentato una risoluzione attraverso la mediazione, non è possibile proseguire con un’azione legale in queste materie.

La mancata partecipazione al procedimento di mediazione, senza un valido motivo, comporta l’improcedibilità della domanda giudiziale: in pratica significa che l’assenza ingiustificata a un processo di mediazione pregiudica la possibilità di avviare una causa.

Se gli attori sono due, devono partecipare entrambi alla mediazione?

La partecipazione alla mediazione deve essere personale e non può essere delegata, se non per una valida ragione e con apposita procura scritta.

Così, quando una domanda giudiziale viene intentata da due soggetti (si pensi a marito e moglie comproprietari dello stesso immobile) sono entrambi tenuti a partecipare alla mediazione, senza che la presenza dell’uno possa sostituire quella dell’altro o implicare una tacita delega a trattare con la controparte.

La sentenza del Tribunale di Roma sul rumore condominiale

La recente sentenza n. 3751 del Tribunale di Roma, depositata il 29 febbraio 2024, ha messo in luce questa tematica. Nel caso specifico, riguardante il superamento della soglia di tollerabilità delle immissioni di rumore in un appartamento condominiale, il tribunale ha accolto la domanda del marito, partecipante al procedimento di mediazione, ma ha dichiarato l’improcedibilità dell’azione intrapresa dalla moglie, che non aveva partecipato alla mediazione.

La sentenza ha precisato che non si trattava di un difetto di legittimazione attiva della moglie, la quale, abitando nell’appartamento, aveva il diritto di agire in giudizio per il risarcimento del danno. Tuttavia, la sua assenza al procedimento di mediazione ha impedito la procedibilità della sua domanda, portando a un’esclusione dal processo, al rigetto della sua domanda e, conseguentemente, alla condanna al pagamento delle spese legali.

Qual è l’importanza della mediazione nel sistema giuridico italiano?

Questo caso evidenzia l’importanza crescente della mediazione nel panorama giuridico italiano come strumento di risoluzione alternativa delle controversie. Non solo semplifica e accelera il processo legale, ma promuove anche una cultura del dialogo e del compromesso, aspetti fondamentali in una società sempre più complessa.

In conclusione, la sentenza del Tribunale di Roma sottolinea un punto cruciale: la mediazione non è solo un passaggio formale, ma un requisito sostanziale che può determinare il successo o il fallimento di un’azione legale. La mancata partecipazione a questo processo, quindi, non solo vanifica gli sforzi di risoluzione del conflitto, ma può anche comportare conseguenze legali e finanziarie significative per le parti coinvolte.

 
Pubblicato : 8 Marzo 2024 13:30