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Divorzio: il coniuge può accedere ai redditi dell’ex?

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(@mariano-acquaviva)
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È legale chiedere all’Agenzia delle Entrate i dati fiscali dell’ex coniuge per ottenere la revoca dell’obbligo di pagare il mantenimento mensile?

Al momento della separazione, se è provata la disparità economica, il giudice ordina al coniuge titolare di adeguati redditi propri di versare un mantenimento mensile a favore dell’altro, in proporzione al contributo fornito alla formazione del patrimonio della famiglia. In fase di divorzio, invece, il mantenimento si trasforma in assegno divorzile, subordinato alla prova dell’impossibilità di provvedere a sé.

Spesso accade che uno dei coniugi continui a ricevere il mantenimento o l’assegno divorzile pur avendo un reddito personale. Come comportarsi in questo caso? Il coniuge può accedere ai redditi dell’ex al fine di chiedere al giudice di non pagare più? Vediamo cosa prevede la legge.

Separazione: quando si ha diritto al mantenimento?

Come anticipato in premessa, a seguito della separazione il coniuge economicamente più debole, cioè che possiede limitati redditi propri, può ottenere il pagamento a proprio favore di una somma mensile a titolo di mantenimento.

Il mantenimento è dovuto non solo se il coniuge “debole” versa in stato di indigenza ma ogni volta in cui vi sia un’importante disparità economica tra le parti.

Il suo pagamento è quindi giustificato sia da una ragione assistenziale che perequativa, cioè di ristabilimento dell’equilibrio economico che è venuto meno a seguito della fine dell’unione matrimoniale.

In buona sostanza, quindi, ha diritto al mantenimento anche il coniuge che, pur avendo modesti redditi propri, durante la vita matrimoniale conduceva uno stile di vita molto diverso grazie alle notevoli condizioni economiche dell’altro.

Divorzio: quando si ha diritto all’assegno?

A seguito del divorzio, il coniuge economicamente più debole conserva il diritto a ricevere un contributo mensile se dimostra di non possedere adeguati redditi propri per vivere dignitosamente.

In altre parole, ha diritto all’assegno divorzile chi non può provvedere a sé autonomamente in ragione della fine del matrimonio.

È il caso della donna che ha sacrificato la carriera per dedicarsi totalmente alla casa e ai figli, favorendo così l’attività lavorativa del marito.

È legale chiedere i redditi dell’ex coniuge all’Agenzia delle Entrate?

Le condizioni economiche della separazione e del divorzio sono sempre modificabili, anche a seguito di sentenza definitiva.

Ciò vuol dire che il coniuge che paga il mantenimento o l’assegno divorzile può fare istanza al giudice affinché elimini tale obbligo alla luce delle mutate condizioni economiche del coniuge percettore del pagamento.

Come provare che l’ex è in grado di mantenersi da sé? È legale chiedere i redditi all’Agenzia delle Entrate?

Secondo la giurisprudenza [1], sussiste il diritto della parte processuale a chiedere all’Agenzia delle Entrate la documentazione da cui si evince la situazione reddituale dell’ex coniuge, atteso che essa rientra negli atti a cui il cittadino interessato può avere accesso.

Per i giudici, infatti, deve essere garantita la visione degli atti dei procedimenti amministrativi la cui conoscenza sia necessaria per la cura o la difesa degli interessi giuridicamente rilevanti propri di coloro che ne fanno motivata richiesta.

Come accedere ai redditi dell’ex coniuge?

Per accedere ai redditi dell’ex coniuge il soggetto interessato deve fare istanza all’Agenzia delle Entrate territorialmente competente (sede provinciale), dimostrando di avere un concreto interesse a prendere visione ed avere copia della documentazione reddituale dell’ex partner.

Per dimostrare tale legittimazione, è sufficiente allegare il provvedimento con cui il giudice impone il pagamento del mantenimento o dell’assegno divorzile, precisando che l’accesso alla documentazione occorre per fare istanza di revisione delle condizioni economiche della separazione (o del divorzio).

La richiesta può essere presentata personalmente oppure inviata tramite raccomandata a/r o pec.

La risposta dell’Agenzia delle Entrate non è delle più celeri: prima di acconsentire all’accesso, infatti, l’Agenzia avverte il coniuge i cui redditi sono stati oggetto di richiesta.

Questi può presentare proprie memorie difensive e opposi all’accesso, qualora ritenga che il suo diritto alla riservatezza sia stato leso.

Tuttavia, se l’istanza è ben formulata e giustificata dalla documentazione sopra richiamata, non dovrebbero esserci problemi in merito al suo accoglimento.

Una volta accordato l’accesso, l’Agenzia delle Entrate invita l’interessato a recarsi presso la sede territoriale per la ricerca degli atti, ovvero a pagare un certo importo (solitamente, intorno ai 30 euro) nel caso in cui voglia ricevere la documentazione reddituale direttamente a casa, tramite pec.

Con questi atti in possesso, è possibile fare ricorso al giudice per ottenere la modifica delle condizioni economiche della separazione o del divorzio, chiedendo la revoca o la riduzione del mantenimento o dell’assegno divorzile.

 
Pubblicato : 26 Dicembre 2023 07:45