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Divisione dell’eredità tra fratelli: come procedere?

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(@angelo-greco)
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Come si scioglie la comunione ereditaria quando non si trova un accordo tra gli eredi?

La divisione dell’eredità crea spesso divergenze e contestazioni, anche tra fratelli. Il problema si pone principalmente quando il defunto muore senza lasciare testamento. In assenza infatti di una ripartizione dei beni tra i vari eredi, si forma una “comunione ereditaria” che poi toccherà agli eredi sciogliere bonariamente o, in assenza di accordo, tramite il giudice.

In questo articolo vedremo come procedere alla divisione dell’eredità tra fratelli. Analizzeremo i passaggi legali, i diritti degli eredi, gli obblighi e ogni suggerimento per gestire questo delicato procedimento.

Cosa comprende l’eredità?

Ciascun erede subentra sia nei rapporti attivi che passivi del defunto. Detto in parole povere, a fronte dell’acquisizione dei beni (o di una quota dei beni) del defunto, l’erede è anche tenuto a pagare, in proporzione alla propria quota, anche i debiti da quest’ultimo lasciati.

Ogni erede risponde solo della propria quota e pertanto non rischia nulla se gli altri eredi non pagano la loro parte. Il creditore cioè non può chiedere a uno degli eredi le somme che non è riuscito a riscuotere dagli altri.

Tuttavia la responsabilità per i debiti del defunto scatta solo a partire dall’accettazione dell’eredità (sia essa espressa o manifestata con un comportamento tacito ma concludente): prima di tale momento quindi le eventuali richieste dei creditori (anche se si tratta del Fisco) possono essere ignorate.

Quali sono i passaggi per la divisione dell’eredità

I passi preliminari che i fratelli devono fare per formalizzare l’acquisizione della quota ereditaria sono:

  • la dichiarazione di successione: è una comunicazione all’Agenzia delle Entrate che ha solo un valore fiscale poiché serve a liquidare l’imposta di successione. Può farla anche un solo erede per conto degli altri fratelli, senza prima dover ricevere dagli altri alcun mandato. Chi fa la dichiarazione di successione può anche rinunciare all’eredità in un momento successivo. Tale adempimento deve essere eseguito obbligatoriamente entro 1 anno dal decesso, a pena di sanzioni;
  • l’accettazione dell’eredità: i fratelli devono decidere se accettare o rinunciare all’eredità. Devono farlo entro 10 anni, altrimenti il silenzio si considera come rinuncia. Tuttavia se uno dei fratelli conviveva col genitore defunto il termine si accorcia notevolmente: entro 3 mesi questi deve fare l’inventario dei beni e nei successivi 40 giorni dichiarare se intende accettare o meno l’eredità.

Come avviene la divisione dell’eredità tra i fratelli?

Ci sono quattro modi per dividere l’eredità:

  • secondo quanto indicato nel testamento: il testatore potrebbe aver già stabilito nel proprio testamento, piuttosto che delle semplici quote percentuali in capo agli eredi, una specifica divisione dei beni. Ad esempio, anziché scrivere: «lascio ai miei tre figli in quote uguali il mio patrimonio» potrebbe aver previsto quanto segue: «lascio a Tizio la casa in città, a Caio la casa in campagna e a Sempronia il conto in banca». In questo caso non c’è alcuna divisione da fare. Ciascun erede infatti con l’accettazione dell’eredità e la pubblicazione del testamento ad opera del notaio diverrà proprietario del bene. In questo caso i beni sono attribuiti immediatamente ai coeredi al momento dell’apertura della successione senza che si realizzi una comunione ereditaria;
  • con divisione regolata: se il testatore predispone regole relative alla futura divisione o indica i criteri per la formazione delle porzioni (c.d. assegno divisionale semplice), i beni cadono comunque in comunione ereditaria, ma nella formazione delle porzioni i coeredi devono rispettarne le indicazioni salvo che l’effettivo valore dei beni non corrisponda alle quote stabilite dal testatore stesso (art. 733 c. 1 c.c.).
  • con accordo amichevole tra gli eredi: gli eredi, se titolari non già di beni specifici ma di una quota (il che può avvenire sia con una successione testamentaria che, in assenza di testamento, con la successione legittima), entrano in quella che viene definita comunione ereditaria. Ciascun erede vanterà solo una percentuale ideale su ogni bene della successione. Per la divisione dei vari beni gli eredi possono raggiungere un accordo siglando tra loro un contratto. Se si tratta di immobili, servirà il notaio;
  • con il ricorso al giudice: se, in caso di comunione ereditaria, gli eredi non trovano un accordo per la divisione, ciascuno di questi può recarsi in tribunale e chiedere al giudice di procedere alla divisione secondo le regole che vedremo a breve. In questo modo la divisione avviene in forma coattiva.

Come avviene la divisione del conto corrente

Se si tratta di dividere il conto corrente del defunto in base alle quote ereditarie, gli eredi dovranno:

  • presentare la dichiarazione di successione all’Agenzia delle Entrate;
  • produrre la dichiarazione di successione alla banca;
  • presentarsi singolarmente per ottenere ciascuno la propria quota.

Prima della presentazione della dichiarazione di successione, la banca blocca ogni tentativo di prelievo. Il conto risulta cioè “congelato”.

I principi della divisione ereditaria

Da quanto abbiamo appena visto possiamo trarre alcune importanti conclusioni:

  • alla divisione dell’eredità si procede solo quando si è formata una comunione ereditaria, ossia quando gli eredi, anziché ricevere un singolo bene, hanno ottenuto delle quote (per volontà del defunto che l’ha manifestata col testamento oppure, in assenza di testamento, secondo le previsioni del codice civile);
  • nulla obbliga gli eredi a dividere l’eredità potendo mantenere la comunione anche a lungo;
  • nessun erede può essere costretto a restare in comunione con gli altri. Ciascun erede quindi può, in assenza di accordo con gli altri, presentare un ricorso al tribunale per la divisione, anche senza il consenso degli altri fratelli. Così, ad esempio, se un erede intende vendere un bene e gli altri non vogliono, il primo può chiedere al tribunale la divisione della comunione ereditaria per staccarsi da essa.

Come avviene la divisione giudiziaria dell’eredità tra fratelli?

Esistono due tipi di procedimenti:

  • la divisione giudiziale ordinaria che si attiva quando i coeredi non concordano sul fatto di dividere i beni di cui sono comproprietari o non concordano sulle modalità per attuare la divisione;
  • la divisione a domanda congiunta che presuppone che non sussista controversia sul diritto alla divisione né sulle quote dei comproprietari né su altre questioni pregiudiziali; è un procedimento alternativo e semplificato rispetto al primo e consente di passare direttamente alla formazione dei lotti destinati a essere assegnati, in proprietà esclusiva, a ciascun coerede.

La divisione giudiziale è quella più complessa. Vediamola.

Il giudice istruttore o il notaio da questi delegato predispongono un progetto di divisione per arrivare a una definizione bonaria del giudizio. Ogni coerede può chiedere la sua parte in natura dei beni mobili e immobili dell’eredità. Se l’intera eredità è costituita da un solo immobile il giudice lo può assegnare a uno degli eredi che lo richieda imponendogli di pagare agli altri eredi il relativo controvalore secondo le rispettive quote.

A chi dare precedenza nell’attribuzione del bene? A chi vi viveva già dentro, altrimenti a chi ha la quota maggiore. In ultima istanza viene fatto un sorteggio.

Ma se nessuno dei fratelli vuole l’immobile questo viene venduto.

Se invece l’eredità è composta da più beni, vengono fatti dei gruppi di beni omogenei per valore e poi tirati a sorte tra i fratelli in modo che a ciascuno spetti un egual valore dell’eredità. Per formare porzioni di valore corrispondente alla quota, prima di procedere alla divisione il giudice o i coeredi devono eseguire la stima dei singoli beni da dividere. Una volta effettuate le operazioni di stima i coeredi e il giudice (o un consulente tecnico appositamente nominato oppure il notaio delegato) procedono alla formazione di tante porzioni quanti sono i coeredi in proporzione delle rispettive quote.

 
Pubblicato : 4 Dicembre 2023 07:00