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Diritto d’autore: quali sono le alternative alla Siae?

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(@mariano-acquaviva)
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Come funziona il copyright in Italia? Come possono tutelarsi gli artisti che non vogliono iscriversi alla Siae? Cosa sono le licenze Creative Commons?

La Siae è la società che tutela le opere degli artisti e, più in generale, degli autori di idee creative. L’iscrizione a questo particolare ente non è però obbligatoria: ecco perché qualcuno può chiedersi quali sono le alternative alla Siae.

Come diremo nel prosieguo, il diritto d’autore sorge a prescindere da qualsiasi iscrizione o pubblicazione: ciò significa che ogni autore è tutelato dalla legge, anche se non è iscritto alla Siae oppure ad altra società di questo tipo. Ma procediamo con ordine.

Cos’è il diritto d’autore?

Per diritto d’autore (o copyright) si intende l’insieme delle norme che proteggono le idee creative in campo culturale e scientifico.

Il diritto d’autore consente al suo titolare di:

  • rivendicare in ogni tempo la paternità dell’opera contro chi se n’è indebitamente appropriato (diritto morale d’autore);
  • avere il monopolio esclusivo dello sfruttamento economico dell’opera, con conseguente diritto di chiedere il risarcimento ogni volta che qualcuno ne faccia un utilizzo illegittimo (diritto patrimoniale d’autore).

Siae: cos’è e cosa fa?

La Siae è una società che si occupa di esercitare i diritti sulle opere presenti nel proprio catalogo. Ciò significa che la Siae:

  • riscuote i diritti economici per conto dei propri iscritti, concedendo licenze d’utilizzo dietro pagamento;
  • sanziona l’utilizzo illegittimo delle opere dei suoi autori.

In pratica, la Siae è una società di gestione del diritto d’autore, caratterizzata dal fatto di essere l’unico ente delegato per legge alla riscossione ed alla ridistribuzione dei proventi per diritto d’autore.

È obbligatorio iscriversi alla Siae?

L’iscrizione alla Siae non è un obbligo ma una scelta, fatta da quanti ritengono di essere maggiormente tutelati e rappresentati da questa società.

Non a caso, il diritto d’autore nasce insieme all’opera senza che l’autore debba svolgere qualche particolare adempimento.

Perché uno scrittore o un musicista sia tutelato, quindi, non occorre che l’opera sia presente nel catalogo della Siae, né che la stessa sia stata pubblicata: è sufficiente che essa sia identificabile come il prodotto, originale e creativo, dell’attività intellettuale del suo autore.

Iscrizione Siae: a cosa serve?

L’iscrizione alla Siae serve solamente per rafforzare il proprio diritto d’autore, consentendo a un unico organismo di occuparsi della riscossione dei compensi e delle sanzioni a carico dei trasgressori.

Insomma: chi si iscrive alla Siae sa di essere tutelato da una società che opera su tutto il territorio nazionale.

Siae: quali sono gli svantaggi?

Iscriversi alla Siae ha però alcuni svantaggi, così riassumibili:

  • occorre sostenere dei costi, che sono annuali nel caso di associazione vera e propria, cioè se l’autore non solo intende conferire mandato alla società ma diventarne socio a tutti gli effetti;
  • la tutela è temporanea, in quanto periodicamente occorre rinnovare la registrazione;
  • l’autore riceve solo una parte di quanto ricava la società dalla concessione delle licenze;
  • il controllo contro i plagi non è così accurato, cosicché spesso l’autore si trova a dover intentare una causa personale contro il responsabile della violazione;
  • l’autore non è libero di gestire le proprie opere: una volta registrate, la Siae si occupa della gestione dei diritti, con la paradossale conseguenza che a essa spetta una quota anche se l’autore intende esibirsi col proprio repertorio.

Quali sono le alternative alla Siae?

Per tutte le ragioni elencate nel precedente paragrafo ci sono molti autori che decidono di non iscriversi alla Siae. Quali sono le alternative per la tutela del proprio diritto d’autore? Scopriamolo insieme.

Gestione diretta del diritto d’autore

Innanzitutto, ognuno può optare per la gestione diretta del proprio diritto d’autore. Così facendo, il titolare dell’opera creativa non affida a nessuno il compito di vigilare sul rispetto del copyright e sulla riscossione delle somme pagate a titolo di licenza.

Si tratta di una soluzione consigliabile solo per gli autori emergenti che, non potendo contare su introiti importanti, decidono di risparmiare sull’iscrizione alla Siae.

Le licenze Creative Commons

Il sistema delle licenze Creative Commons (CC) consente la libera utilizzazione dell’opera dell’ingegno altrui, entro certi limiti.

In pratica, l’autore che si affida a questo particolare tipo di licenza consente che la propria opera possa essere sfruttata anche da altri senza ricevere nulla in cambio, purché però siano rispettate determinate limitazioni.

Ad esempio, per farsi pubblicità un fotografo può condividere in internet i propri scatti, acconsentendo che degli stessi possano avvalersi gli utenti della rete, purché senza fini commerciali.

Per ottenere una licenza Creative Commons occorre visitare il sito internet dedicato e selezionare il tipo di licenza che si vuole concedere.

Ricorrono alle Creative Commons gli autori emergenti che vogliono farsi pubblicità non impedendo l’uso delle proprie opere.

Le società di gestione collettiva dei diritti d’autore

Sebbene la Siae sia la più famosa e la sola a essere prevista dalla legge, col tempo sono sorte società private di gestione dei diritti d’autore che offrono praticamente la medesima tutela ai propri autori, quasi sempre a costi più contenuti.

Una delle più note è Patamu, società che offre la creazione di una marcatura temporale probatoria nel momento in cui viene registrata l’opera, così da proteggerla da eventuali plagi.

La durata della registrazione su Patamu è pari a venti anni, mentre quella della Siae è di cinque; il costo è inoltre molto inferiore, a volte anche gratuito, a seconda della situazione.

 
Pubblicato : 3 Settembre 2023 06:45