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Diritto alla disconnessione: le regole dell’orario di lavoro digitale

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(@mariano-acquaviva)
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Obbligo di reperibilità nello smart working: il datore di lavoro può pretendere dal dipendente che risponda sempre a telefonate, messaggi ed email?

Lo smart working (o “lavoro agile”) è diventata una modalità di svolgimento della prestazione lavorativa molto comune. Sempre più datori decidono di adottarla, con benefici non solo per l’azienda ma anche per i dipendenti, i quali risparmiano su costi e stress legati al raggiungimento del posto di lavoro. Lo smart working, però, nasconde degli svantaggi, il principale dei quali è quello di finire per essere praticamente sempre reperibili. È in questo contesto che si pone l’argomento di cui tratteremo: il diritto alla disconnessione nell’ambito del lavoro digitale.

In pratica, vedremo cosa dice la legge a proposito della reperibilità del dipendente in smart working. Quand’è che si può staccare il cellulare e godersi il tempo libero? Approfondiamo la questione.

Cos’è il diritto alla disconnessione nel contesto dello smart working?

Il diritto alla disconnessione si riferisce alla possibilità per i lavoratori di interrompere il collegamento con gli strumenti digitali di lavoro al di fuori degli orari stabiliti.

Questo è particolarmente rilevante nel contesto dello smart working, dove il confine tra vita professionale e personale può diventare molto sottile.

Immagina Marco, uno smart worker. Dopo la sua giornata di lavoro, Marco disattiva le notifiche aziendali sul suo dispositivo per potersi dedicare alle sue attività personali senza interferenze.

Diritto alla disconnessione: cosa dice la legge?

Secondo la legge che regola lo smart working in Italia [1], datore di lavoro e lavoratore devono concordare i tempi di riposo e le misure tecniche per garantire la disconnessione.

Questo accordo individuale deve rispettare i limiti dell’orario di lavoro giornaliero e settimanale previsti dalla legge e dalla contrattazione collettiva.

Laura, un datore di lavoro, e Luca, uno smart worker, concordano che Luca non risponderà a e-mail aziendali dopo le 18:00 per tutelare il suo tempo libero.

L’azienda Alfa ha stabilito, attraverso la contrattazione collettiva, che i dipendenti possono disattivare le notifiche aziendali durante le ferie per garantire un reale distacco dal lavoro.

La legge precisa come lo smart working non sia una nuova tipologia di contratto ma solamente una forma diversa di svolgimento dell’attività lavorativa, con orari più flessibili e all’esterno della sede aziendale.

Questa impostazione non modifica però la sostanza: l’esecuzione della prestazione deve rispettare i consueti tempi di riposo e deve esserci per il lavoratore la possibilità di “staccare” quando l’orario di lavoro è concluso.

Qual è il ruolo del Garante privacy nella disconnessione?

Il Garante per la privacy ha più volte evidenziato come la tecnologia non debba essere utilizzata dal datore come strumento per un monitoraggio costante dei lavoratori.

Nello specifico, deve essere garantita l’autodeterminazione del lavoratore e l’informazione sui dati trattati. Il controllo può avvenire solo nel rispetto delle garanzie dello Statuto dei Lavoratori.

Secondo il Garante per la privacy, dunque, l’uso di dispositivi aziendali non dovrebbe consentire un monitoraggio invasivo delle attività dei dipendenti al di fuori dell’orario di lavoro.

Diritto alla disconnessione e tutela della salute del lavoratore

La disconnessione è una misura preventiva per preservare la salute psico-fisica del lavoratore, permettendogli di staccarsi dal lavoro digitale quando necessario.

Sofia, una consulente in smart working, sa che la disconnessione è fondamentale per evitare stress e burnout legati al lavoro digitale costante.

Possiamo quindi affermare che il diritto alla disconnessione rientra nell’obbligo di protezione della salute del dipendente da parte del datore di lavoro, in conformità a quanto disposto dal Codice civile, secondo cui «l’imprenditore è tenuto ad adottare nell’esercizio dell’impresa le misure che, secondo la particolarità del lavoro, l’esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale del prestatore di lavoro».

Diritto alla disconnessione nello smart working: conclusioni

Il diritto alla disconnessione rappresenta un passo cruciale nel bilanciamento tra lavoro e vita personale nell’era digitale.

Le leggi e le regolamentazioni, insieme alla contrattazione collettiva, sono fondamentali per garantire che i lavoratori possano godere di momenti di riposo e di distacco dal lavoro digitale, contribuendo così al loro benessere complessivo.

Ciò che va tenuto presente è che lo smart working è solo una modalità di esecuzione dell’ordinaria prestazione lavorativa; ciò significa che il datore dovrà sempre e comunque rispettare l’orario di lavoro, non potendo pretendere che il dipendente sia reperibile anche al di fuori di esso.

Resta ancora aperto un tema più ampio che, al di là dei casi di lavoro flessibile, riesca a disciplinare e impedire, almeno in linea teorica, un uso improprio dei dispositivi aziendali capaci di invadere le ferie, i riposi o i fine settimana.

 
Pubblicato : 24 Agosto 2023 16:30