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Detrazione interessi mutuo: come funziona

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(@paolo-remer)
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Come detrarre dall’Irpef gli interessi pagati sul finanziamento per l’acquisto dell’abitazione principale: condizioni, limiti di importo, percentuale spettante. 

Se hai stipulato un mutuo per finanziare l’acquisto della casa o di un altro immobile ti interesserà sapere come funziona la detrazione degli interessi pagati nelle rate di rimborso: è infatti possibile recuperarne una buona parte scaricandoli dalle tasse, e precisamente dall’Irpef.

Ogni rata di restituzione di un mutuo comprende una quota di capitale ed una somma a titolo di interessi, secondo il tasso pattuito nel contratto. Di solito i piani di ammortamento prevedono una quota degli interessi maggiore, in percentuale, sulle prime rate: quindi l’importo è costante, ma all’inizio si pagano prevalentemente gli interessi, e poi nel corso del tempo il loro ammontare diminuisce progressivamente, sino ad arrivare alle ultime rate, con le quali si restituisce soprattutto il capitale che era stato ricevuto con il finanziamento. 

Chi paga il mutuo sull’abitazione principale può detrarre dall’Irpef il 19% degli interessi annuali pagati, fino ad un tetto massimo di 4.000 euro. La detrazione viene riconosciuta anche per i mutui concessi per la ristrutturazione dell’immobile, e non solo per l’acquisto, ma le condizioni e i limiti sono diversi.

Detrazione interessi mutuo: a quanto ammonta 

A chi ha acquistato con un mutuo ipotecario (cioè garantito da un’ipoteca apposta dalla banca sull’immobile) l’abitazione principale spetta una detrazione Irpef del 19% sul totale degli interessi passivi e degli oneri accessori pagati nell’anno d’imposta, fino alla soglia massima di 4.000 euro. Questo significa che la detrazione massima spettante sarà di 760 euro (il 19% del limite di 4.000 euro). 

Negli oneri accessori, rientrano tutte le spese connesse all’erogazione del mutuo: l’onorario del notaio che ha stipulato il contratto di mutuo, le imposte per l’iscrizione ipotecaria, il costo dell’assicurazione e della perizia di stima, le spese di istruttoria della pratica bancaria. 

Detrazione interessi mutuo: condizioni 

L’abitazione principale è quella in cui il contribuente, o i suoi familiari, dimorano abitualmente. Per avere diritto alla detrazione degli interessi sul mutuo occorre adibire l’immobile ad abitazione principale entro 12 mesi dalla data di acquisto; inoltre, l’acquisto dell’immobile destinato ad abitazione principale deve essere avvenuto nell’anno precedente, o entro quello successivo, alla data della stipulazione del contratto di mutuo.

La surroga o la rinegoziazione del mutuo non fanno perdere il diritto alla detrazione, che rimane sempre riferita ai soli interessi detraibili e mai al nuovo capitale eventualmente ottenuto. 

Detrazione interessi mutuo: ripartizione con il coniuge

La detrazione degli interessi pagati sul mutuo spetta al proprietario dell’immobile, che per ottenere il riconoscimento dell’agevolazione fiscale deve essere anche l’intestatario del mutuo, cioè colui che ha sottoscritto il relativo contratto con la banca, anche quando l’immobile è abitato da un suo familiare stretto: il coniuge, i parenti entro il terzo grado e gli affini entro il secondo [1]. 

Se il contratto di mutuo è cointestato, ad esempio tra marito e moglie, ciascuno può fruire della detrazione per la sua quota di interessi, stabilita in parti uguali anche se le percentuali di proprietà dell’immobile sono diverse (ad esempio, 60% uno e 40% l’altro). Quindi le detrazioni spettanti non si moltiplicano ma si frazionano: marito e moglie potranno detrarre il 50% ciascuno degli interessi pagati, ma sempre entro il limite massimo di 4.000 euro complessivi, cioè 2.000 euro a testa. Soltanto quando un coniuge è fiscalmente a carico dell’altro, quello che ha sostenuto la spesa potrà fruire interamente della detrazione. 

Detrazione interessi mutuo per ristrutturazione 

Se il mutuo è stato concesso per compiere una ristrutturazione edilizia, la detrazione spetta sempre se l’immobile è adibito ad abitazione principale, ma l’importo massimo detraibile è inferiore (2.582,25 euro, anziché 4.000) e anche i termini sono diversi rispetto al mutuo relativo all’acquisto: in particolare, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che per fruire della detrazione il mutuo deve essere stipulato nei 6 mesi antecedenti la data di inizio dei lavori di costruzione o nei 18 mesi successivi, e comunque deve essere adibito ad abitazione principale entro 6 mesi dal termine dei lavori [2].

Un’ordinanza della Sezione tributaria della Corte di Cassazione [3] ha stabilito che la detrazione fiscale sugli interessi del mutuo concesso per la ristrutturazione spetta anche quando esso è adibito ad abitazione principale di un familiare, purché vi abbia collocato la propria residenza entro sei mesi dalla fine dei lavori. 

Come ottenere la detrazione fiscale?

Il modello 730 prevede, nel quadro E, un’apposita sezione per le detrazioni d’imposta, e nel rigo E7 occorre indicare – se non è già presente nella dichiarazione precompilata – l’importo degli interessi pagati nell’anno d’imposta per i mutui di acquisto, o di ristrutturazione, dell’abitazione principale. Chi utilizza il modello Unico dovrà compilare il quadro RP inserendo le medesime informazioni.

A questo punto, il calcolo dell’Irpef dovuta dal contribuente avverrà in automatico nel prospetto di liquidazione, che terrà conto della detrazione del 19% sull’ammontare degli interessi pagati sul mutuo. Questo importo verrà portato in diminuzione sulla somma da versare a titolo d’imposta.

Approfondimenti

Per ulteriori informazioni leggi anche l’articolo “Interessi sul mutuo: quando spetta la detrazione” e la guida alla detrazione interessi mutuo per acquisto prima casa.

 
Pubblicato : 9 Marzo 2023 15:30